Grazie a Galileo Galilei, tra l’estate e l’autunno del 1609 l’universo assume d’un tratto una fisionomia completamente nuova. Il cannocchiale consente infatti a Galileo di confermare le rivoluzionarie teorie di Nicolò Copernico: la Terra non è immobile al centro dell’universo, ma ruota su se stessa e orbita intorno al Sole. È l’annuncio di un’astronomia e di una visione del mondo destinate a provocare sconvolgimenti straordinari.
A 400 anni di distanza da quei giorni epocali, l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze ha dedicato al telescopio di Galileo e alle osservazioni celesti dello scienziato toscano, una mostra spettacolare, presentata per la prima volta a Firenze (4 marzo 2008 – 31 gennaio 2009) e successivamente allestita a Pechino, Filadelfia e Stoccolma con grande successo.
L’esposizione sarà proposta al pubblico romano dal 31 ottobre 2009 al 6 gennaio 2010 nella sede di Palazzo Incontro, per iniziativa della Provincia di Roma, organizzata in collaborazione con Civita e Opera Laboratori Fiorentini.
In mostra vengono presentati fedeli repliche di antichi strumenti, molti dei quali conservati presso il Museo di Storia della Scienza di Firenze, oltre a importanti documenti e manoscritti.
Ne risulta un appassionante viaggio nel tempo e nell’universo, lungo un percorso che ci permette di percepire la forte integrazione di scienza, cultura e religione tra Cinquecento e Seicento. La mostra illustra inoltre l’evoluzione delle tecniche per produrre lenti e specchi (anche per prestazioni ustorie), occhiali da vista e camere oscure.