La 58° Assemblea di Federalberghi- Confturismo, svoltasi a maggio, lancia segnali al governo Berlusconi e ribadisce al nuovo esecutivo i punti che stanno a cuore al mondo del turismo
L’annuale incontro si è concluso con il convegno “I nuovi scenari del turismo” che ha visto tra gli intervenuti i principali interlocutori istituzionali e imprenditoriali del settore: in primis, il neo-sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, Michela Vittoria Brambrilla, e il neo-ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi, ma anche gli esponenti dell’opposizione Enrico Letta e Tiziano Treu, da sempre attenti alle istanze del mondo imprenditoriale, e poi ancora Massimiliano Orsetti, Assessore al Turismo del Comune di Milano, Antonio Oliverio, Assessore al Turismo della Provincia di Milano, Pier Gianni Prosperino, Assessore al Turismo della Regione Lombardia, Enrico Paolini, coordinatore Assessori Regionali al Turismo, Umberto Paolucci, Presidente Enit- Agenzia del Turismo, Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio e Camera di Commercio di Milano.
Fiscalità, infrastrutture, politiche di promozione e governance sono stati i punti cardinali della relazione del presidente Bernabò Bocca che ha introdotto i lavori.
A partire dalla constatazione che il mercato italiano per il 2007 è rimasto pressoché fermo, Bocca ha delineato gli interventi a suo avviso necessari per il rilancio del settore. La necessità di una politica nazionale complessiva che abbia come obiettivo la crescita turistica del paese contrasta con la modifica dell’articolo V della Costituzione che affida alle regioni le politiche per il settore. Per questo motivo viene salutato con favore la nomina di un sottosegretario a Palazzo Chigi, quindi a stretto contatto con il Presidente del Consiglio dei Ministri, con delega al Turismo, così come viene espresso apprezzamento per la istituzione del Comitato per le politiche del turismo e per la riforma dalla quale nasce la nuova Enit, l’Agenzia per la promozione turistica del Paese.
Questi strumenti potranno servire agli interventi di promozione indispensabili per lanciare il prodotto Italia sia sui mercati esteri che su quello interno. L’altro punto che sta particolarmente a cuore ai rappresentanti di categoria è il tema della fiscalità: paragonandolo a quella degli altri paesi europei, l’aggravio fiscale sulle imprese turistiche italiane risulta il più pesante. “Le aziende ricettive italiane sono schiacciate da una aliquota fiscale media del 31% rispetto a quella dei paesi europei al 24,2%. È arrivato il momento di mettere mano almeno al differenziale IVA che abbiamo con la Spagna (aliquota al 7%) e la Francia (aliquota al 5,5%) rispetto al 10% dell’Italia”, afferma Bocca.
Ma per dare respiro al settore sono anche altri gli interventi indispensabili; partendo in primo luogo dall’annoso problema delle infrastrutture, con la necessità di migliorare considerevolmente la viabilità delle strade, il trasporto ferroviario e potenziando porti e aeroporti anche minori. Il ministro dei Beni culturali viene chiamato direttamente in causa, quando Bocca interviene sul sistema cultura che dovrebbe essere organizzato in modo più capillare, toccando quindi anche i centri più piccoli, come accade in Francia, e sul quale occorrerebbe investire maggiormente con mostre e attrazioni di grande risonanza. Bondi, dal canto suo, nel suo intervento ha mostrato di condividere le indicazioni del Presidente di Federalberghi e ha promesso che a breve verrà prodotto uno spot che inviti gli Italiani stessi a scoprire i tesori culturali del proprio paese, d’accordo con Bocca sull’importanza di rilanciare il turismo interno. Ovviamente dalla platea di Milano non poteva che arrivare un coro di apprezzamento e di inviti alla collaborazione in vista del grande evento dell’Expo 2015 che si terrà nel capoluogo lombardo. Al quale si è unito il sottosegretario Brambilla, dal quale sono arrivate le più ampie assicurazioni sull’estrema attenzione rivolta dal Governo a questi temi: “Ogni Euro che da oggi verrà speso per il settore, dovrà essere produttivo di risultati concreti, a cominciare dall’Alitalia che rimarrà italiana e si sta lavorando ad un piano industriale che permetterà una soluzione in breve tempo. Il nostro sistema turistico dovrà recuperare velocemente credibilità e visibilità e le infrastrutture devono tornare a fare sistema con il concorso sia dello Stato, sia delle Regioni, sia delle Imprese, sfruttando al meglio grandi eventi, quale ad esempio l’Expo 2015 di Milano”.
Oriana Schembari