Nelle ultime settimane i cieli europei sono stati interessati da forti turbolenze: controllori di volo francesi, piloti Lufthansa, piloti British Airways e piloti Alitalia hanno protestato sia pur con diverse motivazioni. La portoghese TAP i cui piloti avevano deciso di scioperare dal 26 al 31 marzo, ha annunciato di aver raggiunto l’accordo per cui l’agitazione è stata revocata. Il tutto mentre si è in ansiosa attesa che si concretizzi il secondo caso di “alleanza nella alleanza”: dopo Air France-Klm dovrebbe essere la volta di Iberia-British Airways. Le trattative vanno avanti da tempo ma c’è chi ipotizza dietro questo protrarsi un qualche problema che potrebbe far saltare la fusione, d’altra parte non sarebbe certo il primo caso di fusione annunciata e non realizzatasi.
Da noi, scioperi a parte, dopo la fusione Alitalia-AirOne è stata la volta di Meridiana-Eurofly; anche il mercato aereo italiano è in piena ebollizione, non solo per gli accorpamenti ma anche per le chiusure e per i terzi incomodi attivi nel territorio. Myair, ultima in ordine di tempo, ha cessato le attività e su tutti i vettori italiani aleggia l’ombra di Ryanair la quale in Italia ha fissato il maggior numero di basi, alle spalle solo del Regno Unito.
Il mercato italiano è sempre piaciuto agli stranieri soprattutto perché noi abbiamo dimostrato in più occasioni di non saperlo far fruttare come meriterebbe.
Se soltanto pochi giorni fa, a piazza San Giovanni a Roma, il Presidente del Consiglio ha ricordato il miracolo Alitalia risorta a nuova vita dopo essere stata dichiarata clinicamente defunta, di diverso avviso sono i sindacati dei piloti i quali reclamano il mancato rispetto degli accordi firmati a palazzo Chigi nei giorni della privatizzazione.
Intanto sono state diffuse le cifre della nuova Alitalia riferite all’anno fiscale 2009 le quali parlano di perdite operative per 274 milioni di euro che diventano 326 milioni (perdita netta) dopo gli oneri e gli accantonamenti. I ricavi sono assommati a 2.921 milioni di euro, i passeggeri trasportati sono stati 21.8 milioni. Le cifre sarebbero in linea con le attese e coerenti con l’obiettivo del pareggio operativo che si prevede di raggiungere l’anno prossimo, ma non mancano anche su questo fronte i pessimisti.
Intanto fra pochi giorni, il 28 marzo, parte da Malpensa l’esperimento low cost di Alitalia servendosi degli aeromobili AirOne, anche questo un segno di come le compagnie aeree siano alla continua ricerca di nuove soluzioni nel tentativo di normalizzare una situazione ove, almeno per il momento, non sembra esservi altra via di uscita se non quella delle fusioni e delle alleanze.
Antonio Bordoni