“Il mese di marzo, turisticamente parlando, ha fatto registrare un forte recupero di arrivi e presenze alberghieri rispetto allo stesso periodo del 2009, che pur aprendo uno spiraglio concreto ad una ripartenza del comparto non è tuttavia affiancato da una parallela ripresa del mercato del lavoro”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione (l’inchiesta è stata svolta dal 1° al 6 aprile, intervistando con metodologia internet 828 imprese ricettive, distribuite a campione sull’intero territorio nazionale).
“Dai dati in nostro possesso, -prosegue Bocca- appare evidente come la politica dei prezzi praticata dalle nostre imprese ricettive, stia producendo un recupero di turisti, anche se non ancora un recupero di fatturati.
“Recupero di fatturati che non ha consentito -sottolinea il Presidente degli albergatori italiani- un parallelo recupero della forza lavoro, che continua in pratica per il quindicesimo mese consecutivo, a far data dal 1° gennaio del 2009, a registrare un dato complessivamente in flessione.
“Le imprese, infatti, sono state e lo sono tuttora costrette a tagliare i costi fissi, dovuti per la massima parte dalla voce del personale, riducendo gli organici e perdendo loro malgrado della qualificata ed indispensabile manodopera.
“La richiesta esplicita che dunque rivolgiamo al Governo -conclude Bocca- è per il varo di misure fiscali volte ad alleggerire l’esborso per le aziende e consentire, dunque, il reintegro di figure professionali che stante l’andamento del mercato potrebbero risultare a breve indispensabili per l’ottimizzazione del lavoro delle imprese alberghiere italiane”.
– GENNAIO: -2,1% di presenze (ed il -3% di lavoratori occupati
– di cui -4% a tempo indeterminato e +0,1% a tempo determinato))
– FEBBRAIO: +1,5% di presenze (ed il -0,8% di lavoratori occupati
– di cui -2,5% a tempo indeterminato e +3,2% a tempo determinato)
– MARZO: +4,4% di presenze (ed il -2,4% di lavoratori occupati
– di cui -4,6% a tempo indeterminato e -2,1% a tempo determinato)