L’inchiesta di hotel.info sulle conseguenze per il business alberghiero, condotta sugli hotel nei pressi dei maggiori aeroporti europei. Raccolte le informazioni relative al volume di prenotazioni, cancellazioni e tariffe applicate dagli alberghi. Mentre ancora imperversano le controversie relative alla chiusura dello spazio aereo, causata dall’invasione della nube di ceneri generata dal vulcano Eyjafjallajokull, hotel.info, il servizio di prenotazione alberghiera online con più di 210 mila hotel in tutto il mondo, ha lanciato un’inchiesta per sondare le conseguenze dello stato di emergenza nei cieli europei sul business alberghiero.
Heinz Raufer, CEO di hotel.de AG (proprietaria del marchio internazionale hotel.info) commenta: “La chiusura degli aeroporti ha avuto effetto immediato. In poco tempo le linee telefoniche del nostro servizio clienti si sono riscaldate con richieste di prenotazione o cancellazione nel giro di pochi minuti. Tutte per la stessa ragione: il volo era stato cancellato. Tuttavia il numero di richieste di annullamento della prenotazione, per la maggior parte effettuate senza applicazione di penali è stato compensato dal numero di prenotazioni dell’ultimo minuto. Molte richieste sono state effettuate attraverso l’applicazione mobile, di fatto duplicando il volume delle prenotazioni effettuate via cellulare, che riceviamo in periodi ordinari”.
Dai risultati dell’inchiesta condotta sugli alberghi nei pressi degli aeroporti delle maggiori città europee, il management alberghiero, nella maggior parte dei casi, non ha approfittato della situazione e non si sono verificati bruschi aumenti tariffari.
In generale non sono state applicate penali di annullamento, limitandole ai casi in cui i clienti non hanno dato alcuna notifica di mancato arrivo. Sono state applicate quindi tariffe standard, mentre il Grand City Central Hotel dell’aeroporto di Berlino ha offerto addirittura tariffe promozionali.
In Italia, gli hotel contattati, hanno evidenziato un prolungamento del soggiorno già prenotato, piuttosto che nuovi arrivi. Nella maggior parte dei casi le tariffe sono state mantenute stabili (solo un rappresentante del campione intervistato ha riferito tariffe più alte). Eventuali penali di annullamento sono state applicate anche qui solo nei casi di mancata notifica.
In Spagna il 60% del campione intervistato ha confermato le proprie tariffe standard, mentre il 40% ha ammesso un aumento delle tariffe a seguito della crescente domanda. Praticamente tutti gli hotel intervistati sono pieni dallo scorso giovedì. Anche in Francia, la maggior parte degli alberghi ha mantenuto le normali tariffe del periodo, mentre un rappresentante del campione intervistato non ha lamentato molte cancellazioni. Le prenotazioni dell’ultimo minuto si sono concentrate nei giorni di sabato e domenica.
L’effetto delle prenotazioni dell’ultimo minuto non deve essere sovrastimato. Se gli hotel prossimi agli aeroporti hanno potuto compensare le perdite delle cancellazioni con prenotazioni di emergenza da parte dei passeggeri bloccati in aeroporto, gli alberghi lontani da scali aeroportuali hanno risentito del numero di cancellazioni. Tuttavia, le medesime prenotazioni non sono date per perse, ma si pensa vengano posticipate a periodi successivi al temporaneo stato di emergenza.