Assicov, l’Associazione che li rappresenta, chiede più chiarezza giuridica e promuoverà un codice etico. Piace la vacanza “personalizzata” con il consulente a domicilio: l’80% ripete l’esperienza. In Italia, a Milano, si sta affermando un modo nuovo di proporre la vacanza: con il consulente di viaggio. Più flessibile e autonomo nei tempi e nei luoghi di lavoro, capace di supportare il viaggiatore in ogni fase della sua vacanza e di consigliare prodotti e idee di viaggio adeguate al tipo di cliente che ha di fronte – dal tradizionale pacchetto del tour operator al viaggio personalizzato, dal weekend al viaggio di nozze – il consulente di viaggio è un professionista versatile, che lavora al di fuori delle mura dell’agenzia viaggi tradizionale, che incontra il suo cliente nei luoghi e con tempi più consoni alle sue esigenze (a casa, nel suo ufficio o in altro luogo, anche il sabato o la domenica e comunque fuori dai consueti orari di lavoro). Che quindi è sempre disponibile.
Anche dopo l’acquisto del viaggio il cliente ha come riferimento una persona sempre rintracciabile per ogni consiglio e supporto; un riferimento sicuro per la gestione dei piccoli o grandi problemi che inevitabilmente si possono presentare.
Il servizio fornito dal consulente di viaggio non ha un costo aggiuntivo per il cliente. Il consulente di viaggio gestisce la propria attività appoggiandosi ad un’agenzia viaggi (regolarmente munita di licenza) e beneficiando di una percentuale dell’utile che la sua vendita produce.
Assicov (aderente a Unione Confcommercio Milano) è l’Associazione che rappresenta i consulenti di viaggio.
La professione del consulente di viaggio nasce nei paesi anglosassoni ed è un fenomeno oramai largamente diffuso che conta decine di migliaia dei addetti – organizzati in associazioni o network cooperativi – negli Usa e nel Regno Unito.
Quest’attività è presente anche in Italia grazie ad agenzie con una rete di numerosi venditori specializzati o costituisce un’ulteriore canalità di vendita per le agenzie organizzate in modo tradizionale. Il web è un importante strumento di conoscenza di quest’attività ed è la fidelizzazione uno dei maggiori fattori di successo della professione di consulente di viaggio: l’80% dei clienti ritorna dal consulente per un acquisto successivo. Il consumatore si sta, quindi, progressivamente orientando verso questo servizio.
In Italia, rileva Assicov, i consulenti di viaggio sono almeno 700, ma una stima indica fra i 1000 e i 2000 gli operatori che svolgono un’attività riconducibile a questa professione. Un censimento preciso è reso difficile dalla tendenza da parte degli stessi tour operator di sviluppare rami d’azienda destinati alla consulenza viaggi, proprio per allargare i propri canali della rete commerciale.
La figura del consulente di viaggio non ha ancora in Italia una propria definizione normativa. Giuridicamente la figura professionale si inquadra nella disciplina della vendita diretta a domicilio.
Assicov, che come primo passo promuoverà un codice etico, si propone come obiettivi:
• il riconoscimento e la qualificazione professionale del consulente di viaggio
• la visibilità e la regolamentazione di quest’attività a maggiore garanzia delle agenzie che impiegano questo tipo di venditori e del cliente finale che saprà di poter contare su personale con un elevato livello di preparazione.