Fra non poche fatiche e ricorrendo a varie fonti siamo riusciti a ricostruire qualche dato sui numeri e graduatorie relativi all’andamento dell’industria aerea e dei vettori per l’anno 2009. Forse non tutti sanno che le cifre che una volta Iata, Icao, Aea diramavano puntualmente e gratis, da un po’ di anni a questa parte si sono fatte merce preziosa e chi vuole accedervi deve pagare sostanziose cifre.
Iniziamo dai dati generali. Ammonta a 9,9 miliardi di dollari la perdita fatta registrare dalle aerolinee nel 2009 contro i 16 miliardi persi nel 2008, e si prevede che il 2010 possa chiudere con un guadagno di 2,5 miliardi. Come è ormai prassi ricorrente se le perdite persistono ma sono in diminuzione, bisogna rallegrarsi.
Questo il passato, presente e futuro dell’industria aerea commerciale mondiale. Prendiamo con le dovute cautele la stima dei 2,5 miliardi in nero previsti per il corrente anno poiché le previsioni in questo settore sono suscettibili di repentini cambiamenti.
Per quanto riguarda le entrate delle aerolinee (revenue) i 564 miliardi di dollari fatti registrare nel 2008 sono scesi nel 2009 a 483 (-81 miliardi) con previsioni di farli risalire a 545 miliardi nel 2010 ma la Iata prevede che occorreranno almeno tre anni per poter recuperare gli 81 miliardi di revenue persi nel 2009 rispetto al 2008.
Anche le stime Icao prevedono un 2010 positivo: a fronte di una crescita del GDP (Prodotto interno lordo) mondiale del 4,5 per cento, si stima che i Passeggeri-km-prodotti (PKP) da tutti i vettori dovrebbero crescere del 6,4 %
Come abbiamo già annotato in un nostro precedente articolo su queste colonne (23 luglio: “ordina oggi, ordina domani…ma dove li mettiamo?”) sono tre le regioni ove Iata e Icao si attendono un recupero del traffico in modo sostanziale da poter pareggiare le scarse cifre previste per i mercati saturi di Europa e Nord America; per la precisione, nel 2010 il Medio Oriente dovrebbe far registrare un +15,5% di crescita del PKP (Passenger-kilometres-Performed), l’Asia-Pacifico +10,8%, Africa e America Latina entrambe con + 9,8%
L’anno 2009 ha confermato la crescita delle compagnie low cost a spese dei vettori legacy;
sui settori internazionali la prima compagnia aerea ad aver trasportato più passeggeri è ancora una volta Ryanair che precede la Lufthansa.
Questi i primi 10 vettori per passeggeri internazionali trasportati nel 2009, tra parentesi i dati relativi all’anno 2008
1.Ryanair 65.282.000 (1; 57.647)
2.Lufthansa 41.515.000 (2; 42.151)
3.EasyJet 34.593.000 (3; 35.417)
4.Air France 31.256.000 (4; 32.508)
5.British Airways 27.844.000 (5; 29.054)
6.Emirates 25.921.000 (7; 22.444)
7.KLM 22.333.000 (6; 23.808)
8.American Airlines 19.514.000 (8; 21.154)
9.Cathay Pacific 18.102.000 (10; 18.860)
10.Singapore Airlines 16.322.000 (9; 19.142)
E’ da notare che la Emirates è passata al sesto posto scavalcando la KLM, mentre appare evidente il calo pressoché generalizzato nei passeggeri trasportati con la sola eccezione di Ryanair e Emirates che sono le uniche due compagnie, fra le 10 di testa, ad aver avuto un incremento rispetto ai numeri del 2008.
Sui settori domestici invece, la Southwest si conferma ancora la prima compagnia aerea mondiale e tenuto conto del distacco con la seconda, crediamo conserverà questo primato ancora per molti anni; questa la situazione del numero passeggeri per l’anno 2009 confrontata con quella del 2008 (tra parentesi)
1. Southwest 101.338.000 (1. 101.921)
2. American Airlines 66.206.000 (2. 71.618)
3.China Southern 62.267.000 (4. 54.154)
4.Delta Airlines 55.808.000 (3. 59.499)
5.United Airlines 46.988.000 (5. 53.307)
6.USAirways 45.201.000 (6. 49.208)
7.All Nippon Airways 37.944.000 (7. 42.854)
8.China Eastern 37.668.000
9.Air China 34.413.000
10.Northwest 33.412.000 (8. 38.890)
Limitandoci al solo mercato europeo i dati diffusi dall’AEA mostrano questa situazione.
Passeggeri nazionali + internazionali – dati AEA anno 2009
1.Lufthansa 53.168.400 (-2,7%)
2.Air France 47.920.500 (-4,9%)
3.British Airways 32.279.200 (-4,1%)
4.THY 24.537.900 (+12,3%)
5.KLM 22.332.700 (-6,3%)
6.SAS 21.382.700 (-15,7%)
7.Alitalia 21.218.000 (AirOne+Alitalia nel 2008 avevano trasportato 25.000.000 pax)
8.Iberia 20.476.400 (-10.3%)
9.Swiss 13.636.500 (+2,4%)
10.Austrian 8.523.900 (-6,7%)
Dobbiamo osservare che questa graduatoria si riferisce ai vettori che aderiscono all’AEA essa però, proprio per questo motivo, non è completa. Ad esempio la Air Berlin il secondo vettore tedesco alle spalle della Lufthansa, ha trasportato nell’anno 2009 quasi 28 milioni di passeggeri e questa compagnia che pure si porrebbe nelle alte posizioni, non compare affatto nelle graduatorie Aea.
Stessa cosa dicasi per il vettore britannico EasyJet che pure ha trasportato 39.7 milioni di passeggeri.
In termini di revenue prodotto questi alcuni dei dati più significativi del 2009 espressi in milioni di dollari Usa.
Air France-Klm 29.637
Delta Airlines 28.063
Lufthansa 24.456
AMR Corp. 19.917
UAL Corp. 16.335
All Nippon 13.234
Continental Airlines 12.586
British Airways 12.004
Qantas 10.557
USAirways 10.458
Southwest Airlines 10.350
Singapore Airlines 8.907
Cathay Pacific 8.640
Korean 8.045
Air China 7.478
Iberia 5.878
SAS 5.880
Thai 4.704
Air Berlin 4.502
Ryanair holdings plc 4.218
LAN Chile 3.519
Easyjet 3.319
Malaysian A. 3.206
China Airlines 3.024
Jet Airways 2.835
Air New Zealand 2.625
Finnair 2.559
Uno dei problemi più evidenti nella raccolta dei risultati del settore aereo è costituito dalla disomogeneità dei dati espressi dalle varie fonti.
In Italia, al momento attuale, non si dispone di una graduatoria relativa all’andamento del traffico dei vettori italiani; a livello europeo l’Aea diffonde solo i dati dei suoi aderenti; le compagnie low cost a loro volta fanno le classifiche relative ai loro associati, la Iata pretende settecento dollari per far conoscere i suoi dati che fra l’altro non comprendono tutte le compagnie, e infine anche l’Icao ha messo in vendita le sue statistiche…..insomma per chi cerca di seguire l’andamento di questa industria le cose si sono fatte decisamente complicate e bisognerebbe spendere una fortuna per riuscire ad assemblare con ragionevole omogeneità i risultati delle aerolinee.
Sinceramente ci rimane difficile comprendere per quale motivo quelli che una volta erano dati liberamente circolanti senza alcuna richiesta di pagamento per la loro diffusione, oggi in pieno clima di liberalizzazione siano divenuti così preziosi da essere destinati solo a una clientela ristretta e di elite.
Antonio Bordoni