Il 2010 fino ad oggi, è stata una buona annata per l’arcipelago delle US Virgin Islands, territorio statunitense ai Caraibi. Il Dipartimento del Turismo ha rilasciato i dati ad Ottobre 2010, con un totale di 865.000 arrivi, pari ad un incremento del 7,4% sull’anno precedente, e relazionato all’1,2% d’incremento totale per gli Stati Uniti. Circa 60.000 i passeggeri ulteriori guadagnati rispetto al 2009. Questi arrivi registrati dalla Virgin Islands Port Authority e dalla Robert Arthur Aviation Rate Consultant with Reynolds, Smith and Hills sono in linea con l’aumento costante di pernottamenti nel territorio. Questi dati si riferiscono ovviamente solo ai turisti che arrivano a partono con linea aerea e non ai croceristi.
“Siamo estremamente compiaciuti di notare l’aumento di arrivi con i voli sulle nostre isole, poiché è un’indicazione fondamentale sulla crescita del turismo presso i nostri alberghi, i nostri servizi di trasporto con taxi, i servizi di ristorazione nei locali e ristoranti, e gli acquisti presso i nostri servizi commerciali” – ha dichiarato Beverly Nicholson-Doty, Commissioner del Turismo. La crescita in arrivi con voli di linea è la conferma anche di programmi di marketing di successo, pianificati e svolti dal Dipartimento del Turismo che ha promosso in maniera aggressiva l’arcipelago “stelle & strisce” a nuovi potenziali visitatori, sempre più coscienti nelle scelte della meta vacanziera proprio in virtù del generale clima economico. Il rapporto tra il Dipartimento del Turismo e le compagnie aeree è molto intenso, per mantenere sempre attivi e potenziare ulteriormente i servizi aerei da/per le isole, primariamente lo scalo di St.Thomas e quello di St.Croix. Per la stagione autunnale e per l’inverno 2010 già annunciato, la capacità di posti volo è di 23.000 posti a settimana sui voli di linea non stop da e per gli USA e San Juan di Puerto Rico, di tutte le compagnie statunitensi. Infatti per la stagione sono confermati tutti i voli da Atlanta, Boston, Charlotte, Chicago, Miami, Minneapolis, New York, New Jersey, Philadelphia e Washington DC, oltre che dalla vicina Puerto Rico a soli 25 minuti di volo.
Il mercato italiano si posiziona al terzo posto tra gli internazionali, dopo Canada e Danimarca, con un incremento di oltre il 10% da Gennaio a Giugno 2010, stabile l’andamento estivo secondo le prime statistiche. Rimane alta la spesa pro-capite durante il soggiorno sull’arcipelago, prediligendo strutture ricettive di categoria superiore, ottimi livelli di spesa per la ristorazione e lo shopping tax free. Ciò nonostante una clientela più giovane, con scelta di alloggi meno onerosi e maggiormente attiva nell’esplorazione delle isole e nella scelta delle attività outdoor, è un trend sempre più crescente, molto ambito dal Dipartimento del Turismo, impegnato a promuovere anche piccoli alberghi, lodge ecoturistici ed appartamenti per vacanze. E’ pressoché assente il trattamento All Inclusive, fatto salvo da Luglio 2010 i servizi della struttura Wyndham a St. Thomas. Le isole – infatti – s’attestano quale meta preferita per una vacanza a-la-carte, scevra da schemi preconfezionati, per un turismo tipicamente nello stile “americano”, ovvero in totale libertà nella conduzione del menù di viaggio. Prova ne è anche il crescente successo delle abbinate tra le distinte isole, e ultimamente dell’isola di St.Croix.
St.Croix, la maggiore delle Vergini USA, per anni ha subito la sua scarsa fama modaiola o commerciale, beneficiando oggi – invece – di tutte le sue intrinseche qualità: rilassatezza, minor numero d’arrivi crocieristici, prezzi più vantaggiosi, ampia offerta di attività outdoor e maggiore predisposizione ad uno stile informale, romantico, pacato. Il suo fascino discreto, per un viaggiatore alla ricerca di una vera vacanza in tutto relax, risiede nel carattere isolano e nel suo incredibile patrimonio storico e culturale.