Nutriente, digestivo, stimolante, afrodisiaco, efficace contro l’ipocondria, utile per l’alito e per la voce: stiamo naturalmente parlando delle virtù attribuite al cioccolato. Questo alimento, da sempre oggetto di desiderio e dal rilevante significato sociale e simbolico fin dall’antichità, sarà il protagonista indiscusso di un evento interamente dedicatogli. Nella storica città di Óbidos dal 5 al 15 marzo si terrà, infatti, il Festival Internazionale del Cioccolato. Per undici giorni gli amanti e gli esperti del “cibo degli dei” potranno gustare le migliori ricette e scoprire sculture e oggetti artistici tutti a base dello stesso ingrediente, il cioccolato! Passeggiando per le suggestive vie del borgo medioevale, gli oltre 200 mila visitatori che ogni anno sono soliti visitare Óbidos potranno assaggiare diversi tipi di cioccolato e di dolci, dilettarsi seguendo corsi di cucina e osservare come professionisti e dilettanti nazionali e internazionali si cimenteranno modellando e sperimentando le possibilità di questo alimento così amato. Abbinato a questo evento, il più grande e importante organizzato a Óbidos, è il Concorso Internazionale di Ricette con in palio un viaggio a Óbidos. Per partecipare al Concorso Internazionale di Ricette bisogna inviare entro e non oltre il 31.12.2008 una ricetta che abbia il cioccolato come ingrediente principale e necessiti di una preparazione che non superi le 2 ore. Sono ammesse anche più ricette per partecipante. Una giuria selezionerà 10 ricette considerando l’originalità e le creatività e i 10 finalisti saranno invitati a preparare la loro ricetta a Óbidos. In aggiunta a questo concorso aperto a tutti, esperti e dilettanti di tutto il mondo, sono previsti anche il Concorso Maestro Cioccolataio dell’Anno e il Concorso “Cioccolato in Mostra” a cui parteciperanno i pasticceri professionisti portoghesi (per maggiori informazioni sui 3 concorsi si veda il sito: www.obidos.pt).

Un po’ di storiaTeobroma cacao è il nome scientifico del cioccolato, che significa letteralmente “cibo degli dei”. La pianta che oggi conosciamo è frutto di incroci e selezioni iniziate già 35.000 anni fa. I semi di cacao una volta essiccati venivano macinati e disciolti in acqua, con l’aggiunta di cannella e peperoncino per migliorarne il sapore, decisamente amaro e forte. Solo “di recente” venne aggiunto lo zucchero, senza il quale, probabilmente il cioccolato oggi non godrebbe di così tanti favori. Per gli Aztechi i semi del cacao erano un bene prezioso al quale si attribuiva un valore mistico e religioso, mentre i Maya solevano utilizzarli in operazioni di scambi commerciali. Il cacao rappresentò per loro quello che per noi oggi è la moneta; è proprio da questo uso che deriva l’appellativo “oro nero”. I creoli della Martinica usavano spesso l’espressione “alla cioccolata” per dire “alle otto di mattina”, rivelando un’abitudine corrente e ben radicata, in quanto bevanda di uso quotidiano diffusa in tutte le classi sociali. Passando a epoche più recenti è solo a seguito del processo industriale che il “cibo degli dei” diventa accessibile a tutti: nel 1778 in Francia nasce la prima macchina raffinatrice idraulica della pasta di cacao, mentre nel 1875 lo svizzero Daniele Peter aggiunge al cioccolato del latte condensato, inaugurando così la consuetudine dei giorni nostri di mangiare il cioccolato in forma solida.