Ho degli amici che verranno a Roma per le vacanze di Natale e che approfitteranno del lungo week end per visitare la città che non vedono da 30 anni. Mi sono messa all’opera per rendere meno dispersiva la loro permanenza nella capitale e ho iniziato a fare una ricerca su Internet per conoscere orari sia dei mezzi pubblici che dei musei o mostre, sempre numerose nella città eterna. Ho chiamato il call center, che corrisponde all’ufficio informazioni culturali del Comune di Roma, e il mio entusiasmo si è smorzato sul nascere. Bene, sembra incredibile, ma Roma – città turistica per eccellenza – il giorno 25 dicembre funziona a metà. E’ possibile vedere solo 4 mostre (aperte soltanto il pomeriggio)- “Beh, ma almeno il giorno di Natale è giusto che anche chi lavora nei musei o all’interno delle Mostre stia a casa con la famiglia’ , è così che mi sono sentita rispondere dall’addetto alle informazioni, al quale ho fatto presente, però, che chi lavora in aeroporto (tanto per restare nel settore) ha i turni e, quindi, lavora anche nei giorni festivi…pur avendo una famiglia alle spalle. E non solo loro lavorano durante le feste.
Ma la vera chicca è il trasporto pubblico!
Può essere mai possibile che i mezzi pubblici – su strada – effettuino corse dalle 08.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 21.00? E le metropolitane? Qui è ancora più sconvolgente perché funzionano solo mezza giornata, di mattina. Alle 13.00 si fermano e c’è il coprifuoco per chi si vuole – o si deve – spostare con i mezzi pubblici.
La mia domanda è questa: ci lamentiamo di non avere turisti a sufficienza, ma mi spiegate cosa viene a fare un turista a Natale da noi, specialmente se non è cattolico e non da alcun significato alla nostra festività, se poi non ha neppure i mezzi con cui spostarsi? Se il 25 dicembre non ha la possibilità di visitare i musei, almeno diamogli l’opportunità di muoversi da una parte all’altra della città per vedere i monumenti che a Roma non mancano di certo!
Di sicuro non tutti i turisti avranno la possibilità di spostarsi con il taxi, visti i prezzi che applicano per le corse festive, e sempre che i tassisti non abbiano una famiglia anche loro che li attende per l’abbuffata e il gioco della tombola! –
In che paese arretrato viviamo!
Qualche anno fa siamo – metaforicamente parlando – entrati in Europa ma, a quanto pare, ci piace ancora troppo la nostra ‘Italietta’ con tutti i suoi difetti e un provincialismo che non ci abbandona mai. E a proposito di provincialismo, permettetemi una considerazione su una cosa che non mando proprio giù e di cui parlerò un’altra volta.
Ve lo accenno però: l’utilizzo di termini inglesi ad ogni costo, quando si possono benissimo utilizzare le parole italiane – visto che stiamo in Italia e non tutti hanno imparato l’inglese. Tanto per fare un esempio, che ne dite di ‘welfare’ o di ‘mission’ (missione è troppo volgare?). E ‘brand’ al posto di ‘marchio’? A Roma direbbero che l’inglese ‘fa tanto fino (e non fine…)’ mentre l’italiano no. Che volgare…
Cari lettori, godetevi le feste senza pensare troppo a come è andata quest’anno e a come potrà essere da gennaio in poi.
Diceva Rossella O’Hara alla fine del film ‘Via col Vento’: domani è un altro giorno, mentre Ornella Vanoni cantava: domani è un altro giorno…e si vedrà!
E si vedrà, appunto.
Auguri a tutti!