“Abbiamo per tutto il mese di aprile circa otto milioni di italiani che andranno in vacanza, di cui la maggioranza nei giorni di Pasqua. Prevediamo anche un ottimo afflusso di stranieri in linea con i risultati dell’anno scorso: 2,5 per cento in più con punte del 5 per cento in alcuni circuiti come quello delle città d’arte. Si tratta di un dato che conferma il grande lavoro messo in atto per individuare e promuovere un’offerta turistica in grado di rispondere pienamente alla domanda dei turisti internazionali. Ed è proprio sull’attrazione di visitatori dall’estero, che ha ancora grandi potenzialità di crescita, che intendo continuare ad investire”.
Così il ministro del Turismo, on Michela Vittoria Brambilla, commenta i risultati delle indagini dell’Osservatorio nazionale del Turismo sulle vacanze degli italiani e sulla prenotazione delle camere nel secondo trimestre 2011. “All’inizio del mese – ricorda il ministro – più di 11 milioni di italiani non avevano ancora deciso se concedersi una vacanza in aprile oppure no. Quindi é ragionevole pensare che ci possa essere un ulteriore incremento di partenze, che sarà possibile registrare a consuntivo, conseguente alle decisioni last minute”
In generale, considerando insieme il comparto alberghiero ed extralberghiero, le prenotazioni per la stagione primaverile (2.o trimestre) sono positive, soprattutto per il mese di aprile che conta il 34,1 per cento di camere prenotate ad inizio mese, il 4,8 per cento in più rispetto allo scorso anno: nei giorni di Pasqua la quota di prenotazioni arriva al 41,8 per cento.
Aprile segue un marzo particolarmente positivo, durante il quale, confermando le previsioni dell’ONT, hanno effettuato almeno una vacanza più di 7,6 milioni di italiani, pari al 15,1 per cento della popolazione, in netto aumento rispetto ai 5,7 milioni del marzo 2010. I vacanzieri hanno speso complessivamente oltre 4 miliardi di euro, il 63 per cento all’interno dei confini nazionali. Il confronto con lo scorso anno evidenzia un aumento del giro d’affari complessivo del 34 per cento. Incremento da mettere in relazione con il ponte del 17 marzo, introdotto dal governo, che in soli 4 giorni ha concentrato il 40 per cento della spesa totale del mese.