L’estate del 2011 è stata senza dubbio una delle più lunghe e difficili della storia recente dell’Italia. Un’estate di crisi e manovre economiche, di incertezze e grosse paure per il futuro, che hanno fatto sentire il proprio peso anche sul turismo. Un settore ormai in affanno da un decennio, sensibile a tutti gli eventi, economici o politici, nazionali o internazionali.
Per orientarci abbiamo posto delle domande ad alcune agenzie di viaggio italiane, che hanno fornito un responso in chiaroscuro, con umori che vanno dalla soddisfazione per essere riusciti “a tenere” fino allo scoraggiamento per un bilancio negativo.
In particolare abbiamo chiesto: come è andata l’estate appena conclusa; quali sono state le destinazioni che hanno venduto di più e quali invece hanno fatto segnare un crollo; ripercussioni della crisi economica e dei provvedimenti del Governo come l’aumento dell’Iva e cosa andrebbe fatto per rilanciare il settore; le previsioni per il futuro.
Il Mestiere di Viaggiare – Rieti – Salvatore Accardi
Estate particolare per noi che siamo noti da poco e quindi costretti a crescere, altrimenti faremmo bene a cambiare rotta. Di sicuro è stata una stagione più movimentata rispetto agli altri anni. Anche il nostro prodotto principale è particolare: organizziamo viaggi culturali e a piedi e sembra che queste soluzioni per la vacanza estiva siano molto apprezzate dai clienti anche in questi tempi di crisi. I prodotti in calo sono stati il mare-Italia, anche se, come detto, non si tratta del nostro core-business, che invece riguarda anche i viaggi spirituali che sono andati invece molto bene: in particolare il Cammino di Santiago in Spagna, i luoghi di San Francesco e la riscoperta della Via Francigena.
Le manovre del Governo non dovrebbero ripercuotersi, almeno nel nostro settore, sui clienti finali e sul movimento turistico ma, piuttosto, sugli operatori che si faranno carico dell’aumento di alcune imposte, come ad esempio dell’Iva sui prodotti che compriamo, come i trasporti. Aumenti dei costi che ridurranno i nostri utili finali. Dalle istituzioni ci aspetteremmo che almeno non facessero danni al settore e che governassero con oculatezza.
Per noi le prospettive sono buone, ci aspettiamo almeno altri cinque anni di crescita. Per il nostro tipo di prodotto sono ottimista, soprattutto perché comincia a essere apprezzato anche dai turisti stranieri con americani e asiatici in testa.
Welcome Garda – Desenzano del Garda – Paola Maraggi
Per noi è stata un’estate difficile, non siamo per nulla soddisfatti, anzi piuttosto preoccupati. Sono andate decisamente male i prodotti italiani e la Grecia, meglio la Spagna e la Turchia. Per rilanciare il turismo italiano, almeno quello outgoing che riguarda le adv e il mercato interno, è indispensabile che gli italiani abbiano qualche soldo in più nelle tasche da spendere e qualche certezza del futuro. Altrimenti è difficile aspettarsi risultati migliori nel prossimo futuro. Prevedere il futuro è impossibile, occorrerebbe la sfera di cristallo ma comunque non sono ottimista, secondo me ci attendono ancora tre o quattro anni difficili.
Eurosalento Tourist – Lecce – Jerry Filippi
L’estate 2011 è stata decisamente migliore di quella dello scorso anno. Probabilmente a fine dicembre faremo segnare una buona crescita del fatturato. Abbiamo venduto soprattutto viaggi di nozze, le giovani coppie hanno scelto viaggi in Oriente soprattutto in Thailandia e Malesia. Poi sono andate molto bene le città europee, per vacanze brevi dai quattro ai sette giorni, con in testa Madrid, Barcellona, Praga e Budapest. Bene anche l’Africa con il Kenia e gli Usa. Purtroppo abbiamo avuto un calo delle vendite per la Grecia e la Croazia. Ovviamente, il Nord Africa e il Medio Oriente sono crollati.
L’aumento dell’Iva non si farà sentire molto, soprattutto per i viaggi intorno ai 3-4mila euro o meno. Forse qualcosina aumenterà per i viaggi con importi superiori. Non sembra neanche che abbiano funzionato i buoni vacanza ad aumentare in viaggi soprattutto delle fasce più svantaggiate che ne avevano diritto. Probabilmente il meccanismo è troppo complicato e non tutti lo conoscono. Il nostro settore avrebbe bisogno che nel Paese si diffondesse una ventata di ottimismo.
A giudicare dalle richieste che già abbiamo ricevuto per l’autunno e l’inverno, possiamo essere ottimisti anche per il prossimo futuro.
Ambrosini Viaggi e Vacanze – Vicenza – Silvia Della Chiara
Nel 2011 abbiamo avuto una crescita rispetto all’anno scorso, magari tante persone che hanno risparmiato in precedenza hanno deciso di tornare a viaggiare, oppure hanno avuto successo le politiche dei t.o con l’abbassamento dei prezzi e l’offerta di tante promozioni.
Sicuramente la Tunisia e il Mar Rosso sono crollate rispetto al 2010, anche se ora cominciamo a registrare di nuovo un po’ di interesse, soprattutto per l’Egitto. In compenso, sono andate molto bene le crociere, la Grecia e le Baleari. Di sicuro dobbiamo andare maggiormente incontro ai clienti, premiando soprattutto chi prenota in anticipo. Dobbiamo sempre essere ottimisti e sperare che i movimenti che già registriamo per dicembre vengano confermati.
Euromar Turismo – Perugia – Marta Orlandi
Questa estate sicuramente ha fatto registrare un calo rispetto al 2010. Tutti ormai cercano soltanto le offerte e i prezzi più bassi. Così, a parità di pratiche concluse, diminuisce il margine per noi. Senza dubbio Sardegna e Mar Rosso hanno mostrato un forte calo, bene invece la Sicilia e il Salento in Italia e la Grecia e la Spagna in Europa. Spero che l’aggravarsi della crisi non influisca ulteriormente sul settore, ma temo che ciò succederà.
Per rilanciare il turismo abbiamo bisogno di infrastrutture pubbliche e di nuove strutture private. Dobbiamo “approfittare” di questa crisi per invogliare ulteriormente i turisti italiani a riscoprire le bellezze nazionali. Purtroppo, l’aumento di alcuni servizi, come i traghetti per le isole, non aiutano a mantenere competitiva l’offerta interna. Tutti vorremmo essere ottimisti, ma i dubbi e le incertezze sul futuro restano, anche se dopo anni così difficili non si può che risalire.
Aleramo Viaggi – Teramo – Valter Balsamo
Quest’anno, purtroppo, dobbiamo registrare una diminuzione degli affari del 20-30%. La crisi economica si fa sentire soprattutto sulla fascia di clientela medio-bassa, alla quale ormai non vendiamo quasi nulla. Durante l’estate, come previsto, sono crollate le destinazioni del Nord Africa, mentre hanno tenuto la Grecia e la Spagna. La Sardegna ha pagato l’aumento dei prezzi dei traghetti. Per aiutare la ripresa sarebbe necessario ridurre i prezzi dei servizi collegati al turismo, come i trasporti, e rilanciare i consumi degli italiani.
Non riesco a fare previsioni per il futuro, non possiamo fare altro che attendere e vedere, nella totale incertezza.
Celidonio – Sulmona – Dorina Celidonio
Rispetto al 2010 quest’anno siamo cresciuti. Probabilmente lo si deve alla fiducia dei clienti verso un’azienda storica della città, fondata da mio nonno nel lontano 1896. In tempi di crisi ci si rivolge maggiormente a chi si conosce e offre garanzie. I settori che sono andati meglio sono stati le crociere, soprattutto per le famiglie e i viaggi di nozze con prevalenza della Polinesia, dell’Australia e degli Strati Uniti. C’è stato un boom della Turchia e poi della Spagna, della Grecia e della Sardegna, nonostante i prezzi dei traghetti, della Sicilia e del mare Italia in generale con prevalenza dell’Adriatico.
Ovviamente crisi nera per il Nord Africa, basti pensare che in tutta l’estate abbiamo venduto solo una vacanza a Sharm el Sheik. E i clienti neanche entrano in agenzia per chiedere di Sharm e delle crociere sul Nilo.
Crisi o non crisi, tasse o non tasse, le persone in vacanza ci vanno sempre, magari cambiano le scelte, si riducono distanze e periodi ma, anche a rate, comprano e partono.
Marfil Viaggi – Spello – Donatella Cocchini
Quest’estate è andata meglio dello scorso anno, quando per problemi personali non abbiamo potuto lavorare al massimo delle potenzialità. Ho però constatato che tutti vogliono spendere poco, ma comunque una vacanza l’estate la fanno. Le destinazione che abbiamo venduto di più sono state la Puglia, l’Elba, la Sicilia in Italia, e poi Grecia, Spagna e Usa. Le cose sono andate peggio per la Sardegna e il Mar Rosso dove abbiamo venduto qualcosa solo a fine estate.
Con le manovre economiche della scorsa estate ho il timore che le cose per le adv siano destinate a peggiorare e che qualcun altro sarà destinato a chiudere l’attività. Per far funzionare meglio le cose bisognerebbe collaborare di più e scegliere una politica comune tra tutti gli operatori. Inoltre dobbiamo pretendere che solo chi ha competenze e professionalità rimanga sul mercato.
Il futuro lo vedo incerto, c’è la voglia di fare tante cose, ma anche tanta stanchezza.
Angelo Sessa