Di Liliana Comandè.
Musei, Fondazioni, Gallerie d’Arte, Monumenti, Feste tradizionali rendono la città un vero e proprio gioiello dove l’antico e il moderno si fondono armoniosamente.
Basilea, città abitata da 200 mila persone, può essere definita “città culturale” per eccellenza. In soli 37 Km quadrati, infatti, si contano ben 40 musei, cosa impensabile nella nostra Italia. Ci sono Musei di ogni genere che spaziano da quello della cultura a quello della Storia della Farmacia; dal Museo della Caricatura e dei Cartoni Animati al Museo della Musica; dalle Antichità (con la Collezione Ludwig) al Museo delle Bambole; dal Museo Storico al Vitra Design Museum, dal Museo Svizzero di Architettura allo Steinenberg; dalla Fondazione Beyeler al Museo Tinguely, tanto per citarne alcuni.
Ma oltre ai Musei esistono numerose gallerie d’arte, Teatri e locali dove si può assistere a session di Jazz o Concerti dal vivo. Basilea è anche una città industriale di rilevanza mondiale grazie alle case farmaceutiche che vi sono ma, nel contempo, è una città di rilevanza storica e ricca di antichi monumenti.
Qui, infatti, sorse nel 1460 la prima Università svizzera, vi fu lo sviluppo della stampa e della produzione della carta all’epoca di Erasmo da Rotterdam; vi si svolse, il 23 luglio del 1431, il concilio convocato da Martino V.
Nella città si svolgono numerosi eventi legati alle tradizioni e allo sport. I primi di novembre, ad esempio, si svolge la Fiera del vino che dura 15 giorni, che richiama tanti turisti.
La Fiera si svolge in cinque zone della città, che si trasformano in un enorme luna park, con giochi per bambini, e si riempie di bancarelle dove trovare ogni genere di merce o prodotti gastronomici.
Sono ancora visibili monumenti storici quali la Casa Blu, che era una fabbrica di passamaneria e nastrini di seta, trasformata in seguito in fabbrica chimica e, infine in farmacia.
Una leggenda narra che nella Casa Blu, di proprietà di Jakob Sarasin, fu ospitato il conte Cagliostro che ne avrebbe guarito in modo misterioso la moglie, all’epoca in fin di vita. C’è poi la Casa Bianca, che si trova a fianco della Blu e che apparteneva ai due fratelli francesi, Sarazine, che erano proprietari di fabbriche e palazzi.
Basilea si presenta come una città molto ordinata, con palazzi, case basse, ville a schiera, negozi eleganti, ristoranti e numerosi parchi che, in autunno, sono molto spettacolari per gli alberi dai colori rossi e gialli che sono un vero godimento per gli occhi.
Il centro, soprattutto, è costituito da molti vicoli caratteristici con le tipiche case dai tetti spioventi o dai palazzi di epoca
Non esiste una metropolitana, non ce n’è bisogno. Un eccezionale sistema di tram e autobus, ne rendono inutile la costruzione così come il prendere l’automobile per gli spostamenti.
La città è divisa in due parti: la grande Basilea e la piccola Basilea ed è famosa per il Carnevale, che dura 3 giorni, ma la popolazione si prepara all’evento per tutto il resto dell’anno.
Incomincia il lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri e, come da leggenda, la mattina del lunedì la gente si sveglia quando dai campanili rintoccano le quattro.
Tutte le luci della città vengono spente e la Regina Fasnacht (Carnevale) prende il comando della città e…la gioia e un po’ di follia s’impossessano degli abitanti.
Nei vicoli e nelle strade risuona la melodia tradizionale e arcaica del “Morgenstraich”, proveniente dal suono di migliaia di pifferi e tamburi.
Le sole luci sono quelle delle grandiose lanterne trascinate dal corteo indossate dalle maschere sulle quali viene rappresentato, in chiave ironica, un evento dell’anno precedente.
Nei pomeriggi di lunedì e mercoledì, i gruppi partecipanti, denominati “clique”, seguono un percorso fisso lungo le strade cittadine, il “Cortege”.
Durante la serata i partecipanti si muovono da un locale all’altro per commentare l’anno passato cantando versetti e caricature.
Il martedì, invece, è il carnevale dei bambini, che dividendosi in vari gruppi, ripropongono la tradizione cittadina. La sera, invece, numerosi gruppi musicali, detti “Guggenmusik”, diventano i ‘padroni ‘ della città, trasformando in luoghi di allegria ogni angolo della città.
Ci sono alcune leggende legate ad alcuni luoghi o monumenti cittadini. E’ interessante quella che riguarda la Spesshof, che si trova al numero 7 di via Heuberg. Sembra che la casa sia infestata dal fantasma di David Joris, nel 1500 un capo della setta degli anabattisti, all’epoca proibita.
Solo quando morì, la popolazione di Basilea venne a conoscenza delle sue origini e della sua religione.
Riesumarono la salma, la decapitarono e bruciarono i suoi resti assieme ai suoi libri.
Si dice che ancora oggi il suo fantasma – che tiene la testa fra le braccia ed è accompagnato da due cani di razza alana – vaghi nei dintorni della sua ultima casa. Un po’ macabra la leggenda, ma molto affascinante come tutto ciò che riguarda il mistero e l’occulto.
Alla Fontana del Basilisco, risalente al Rinascimento, è invece legata un’altra storia. La Fontana raffigura la storia del basilisco, che tiene lo stemma della città: una pastorale stilizzata di colore nero su fondo bianco.
Il basilisco, che è un animale leggendario composto da un gallo, un drago e un serpente, nasce da un uovo che viene deposto sul letame e viene covato da un rospo.
Chiunque viene colpito dal suo sguardo cattivo rimane pietrificato.
La “favola” racconta che l’unico modo per salvarsi è utilizzare uno specchio che riflette il suo sguardo.
Perché è importante questa leggenda? Perché il basilisco è la creatura che sta a guardia della città di Basilea!
C’è ancora un ultimo racconto fantastico che riguarda un Albergo molto noto in città “Les Trois Rois”.
Si narra che le reliquie dei tre re magi si siano fermate a Basilea durante un pellegrinaggio da Milano a Colonia e poi nel 1026, in questo hotel si sono fermati l’Imperatore Conrad II, suo figlio Heinrich III e l’ultimo re dei Burgundi, Rudolf III. Il re non aveva eredi, così decise di lasciare all’Imperatore e a suo figlio la città di Basilea.
Lasciamo le storie fantastiche, ma fascinose che riguardano il passato di questa città, e torniamo ai giorni nostri.
Basilea, è il centro congressuale e fieristico più importante della Svizzera ed ospita due Fiere Internazionali: Baselworld, fiera di orologeria e gioielleria, e quella d’arte “Art Basel”.
Entrambe richiamano numerosi appassionati e acquirenti da ogni parte del mondo.
La sera, infine, la città diventa un enorme “palcoscenico” brulicante di vita dove giovani e meno giovani “vivono” Basilea stando per la strada, nei locali dove si balla o si beve, nei ristoranti adatti ad ogni tipo di esigenza.
E allora, come si può definire questa bella città svizzera?
Sicuramente come una metropoli ricca di fascino che non deluderà, di certo, i turisti in cerca di mete culturali ma anche di divertimento.
E’ una città di frontiera, sdraiata su un’ansa del Reno, vicina alla Francia e alla Germania. Il centro storico, conservato magnificamente e fra i più belli d’Europa, fra palazzi del XV° secolo e moderni, regala fascino ai visitatori.
E’ come tornare al passato per riscoprire la genuinità, i colori, l’incantesimo d’altri tempi.
Basilea è una città che fa sognare, dimenticare lo stress e vivere in una dimensione diversa, sicuramente più a misura d’uomo.
La visita è facile e piacevole, tanto da consentire al forestiero di sentirsi a proprio agio, grazie all’organizzazione turistica che ha “disegnato” cinque itinerari, ciascuno con il proprio fascino, grazie al riferimento a personaggi legati alla storia ed all’arte.
I supporti audovisivi che descrivono questi itinerari possono essere prenotati presso gli sportelli Tourist Information di Basilea Turismo che si trovano allo Stadt-Casino e presso la stazione Bahnhof SBB. Il noleggio è di 15 CHF per 4 ore e 22 CHF per tutto il giorno.a v
Completano l’assistenza ai turisti gli uffici di Informazioni turistiche e alberghiere presso lo Stadt-Casino a Barfüsserplatz, Steinenberg 14 CH-4010 Basilea [email protected], www.basel.com Tel. +41 (0)61 268 68 68, Fax +41 (0)61 268 68 70. Orario: Lunedì-venerdì 8.00-18.30 Sabato, 9.00-17.00 Domenica/festivi 10.00-16.00
I cinque itinerari partono da Marktplatz (piazza del Mercato) per terminare tutti nello stesso punto, all’angolo di Sattelgasse (grande vicolo). I percorsi organizzati per assicurare la massima semplicità al turista nuovo della città.
Sono cinque itinerari, ciascuno dedicato ad un famoso personaggio della città. Basta seguire i cartelli segnaletici su cui è raffigurata l’immagine della personalità alla quale è dedicata la passeggiata prescelta.
Per facilitare il turista , ogni percorso è distinto da un colore diverso.
Il primo “Itinerario Erasmo – il cuore storico della città” è dedicato a Erasmo da Rotterdam (1469-1536). Umanista che visse e insegnò a Basilea dal 1521 al 1535. L’itinerario (durata circa 30 minuti), percorribile con passeggini e sedie a rotelle, è contrassegnato da cartelli segnaletici color rosso su sfondo blu.
Si passeggia per il Rheinsprung , via che costeggia il corso del Reno e porta al Münsterhügel (piazza della Cattedrale), scenario degli avvenimenti principali della storia basilese.
Qui Celti e Romani costruirono gli insediamenti, dei quali sono visibili interessanti reperti archeologici. Sempre qui dimorò papa Felice V, fu eletto nel Concilio di Basilea del 1440.
Anche il principe Vescovo dimorò sul colle della Cattedrale fino alla Grande Riforma del 1529. La zona, quartiere residenziale e centro amministrativo, ospita interessanti musei.
La piazza della Cattedrale, tra le più belle d’Europa, è sede ideale di numerose manifestazioni: dal cinema alla fiera d’autunno e ai concerti. Dalla vicina terrazza dello Pfalz (Palatinato), è possibile godere di un magico panorama sulla città, l’ansa del Reno e i monti della Foresta Nera e dei Vosgi. E’ sempre stata
meta di turisti di ogni tempo, compresi autorevoli personaggi, quali re e papi.
La Cattedrale merita certamente una visita. L’architettura romanica è ben conservata. Nelle navate sono sepolti Erasmo da Rotterdam e personaggi famosi. Affascinante anche il chiostro dove si trovano le tombe di rinomate famiglie basilesi. Sulla strada del ritorno verso la vivace Marktplatz (piazza del Mercato) si passeggia sulla Freie Strasse, la più famosa arteria commerciale della città.
Il secondo itinerario , contrassegnato da cartelli celeste su sfondo blu è dedicato a Jacob Burckhardt (1818-1897) “Un ponte tra passato e presente”. Professore a Basilea, storico della civiltà e storico d’arte. Cartelli segnaletici: celeste. Durata: 45 minuti circa.
Accessibile a passeggini e sedie a rotelle. Si parte dalla Marktplatz in direzione della Freie Strasse, una delle arterie principali e più famose della città. Passando per il retro della Barfüsserkirche (chiesa degli Scalzi) si arriva alla Theaterplatz (piazza del Teatro). Questo posto è caratterizzato dal forte contrasto tra l’edificio moderno che ospita il teatro e l’Elisabethenkirche (chiesa di Santa
Elisabetta) in stile neogotico.
La fontana dell’artista Tinguely affascina per i suoi giochi d’acqua ed è un punto di ritrovo in ogni stagione per i giovani di Basilea. A pochi passi di distanza c’è il giardino del ristorante della Kunsthalle (galleria d’arte) di Basilea. La Barfüsserplatz (piazza degli Scalzi) è uno dei centri della vita cittadina.
La piazza antistante la chiesa medievale è anche sede di manifestazioni e mercatini. All’interno della chiesa c’è un museo storico molto interessante. Dalla piazza, chiamata anche «Barfi» si prosegue lungo le stradine medievali dell’Heuberge dello Spalenberg che ospitano eleganti alberghi e tanti piccoli negozietti e boutique esclusive
C’è, poi, l’Itinerario dedicato a Thomas Platter (1499-1582) “Artigianato e Università”, studioso basilese e direttore della Münsterschule (scuola della Cattedrale). I cartelli segnaletici sono di colore giallo su sfondo blu e il giro dura 45 minuti circa. Anche questo itinerario è accessibile a passeggini e sedie a rotelle.
Dopo aver lasciato la parte bassa della città, si sale sulla sinistra lungo lo Spalenberg. Arrivati in alto, abbandonato il centro storico e superato il Petersgraben, l’antico fossato delle fortificazioni si raggiunge lo Spalentor, porta monumentale della città risalente al secolo XIV e tra le più belle della Svizzera.
L’antico fossato esterno conduce all’Università più antica della Svizzera (fondata nel 1460) in cui anche Thomas Platter studiò e insegnò. Accanto all’università c’è la Petersplatz(piazza di San Pietro). Qui, ogni sabato, si tiene
La passeggiata si snoda tra le due sponde del fiume Birsig conducendo dapprima verso la Martins- Kirchplatz (piazza della chiesa di San Martino), scenario di molte manifestazioni.
La Martins- kirche (chiesa di San Martino) dove si svolgono frequentemente manifestazioni ufficiali. Le facciate del grande municipio sono una testimonianza della ricchezza della Basilea antica. Lo splendido edificio è in arenaria rossa ed è arricchito da affreschi, trompe-l’oeil e dalla maestosa torre.
Dopo aver sceso i gradini «Stapfle» nel dialetto basilese), camminando per i vicoli stretti, ci si ritrova a valle.
Percorrendo la Falknerstrasse si attraversa senza accorgersene il fiume Birsig, che da oltre cento anni scorre sotterraneo da Heuwaage a Schifflände fino a terminare il suo percorso nel Reno.
A questo punto incomincia la salita dall’altra parte del fondovalle e si passa perle vecchie vie dedicate all’artigianato. Si arriva, così, a la Leonhardskirche (chiesa di San Leonardo) e al Lohnhof.
Quest’ultimo fu la sede dell’amministrazione dei lavori pubblici e delle finanze e poi trasformato in carcere preventivo.
Oggi, invece, ospita appartamenti privati, il museo della musica ed un piccolo albergo con ristorante.
Si prosegue per le vie medievali e, ritornando verso la Markplatz, si passa davanti al Pharmaziehistorisches Museum (museo della Storia della Farmacia) nel quale è possibile osservare gli strumenti utilizzati ai tempi di Paracelso.
L’ultimo itinerario, “Sulle due sponde del Reno”, è dedicato ad Hans Holbein il Giovane (1497-1543 circa), maestro dell’arte figurativa. Cartelli segnaletici verde su sfondo blu ha una durata di circa un’ora e mezza. Può essere percorso con passeggini e sedie a rotelle.
Questo itinerario attraversa i quartieri nobili del centro storico fino alla piazza della Cattedrale.
Qui si possono rimirare le abitazioni dove hanno vissuto, in passato, celebrità religiose e personaggi di fama mondiale.
E’ possibile ammirare l’esposizione delle lanterne artisticamente dipinte in occasione del Carnevale di Basilea e alcune attrazioni legate alla tradizionale “Fiera d’autunno”.
Le dimore patrizie della Rittergasse (via dei Cavalieri) indicano il tracciato verso l’antico fossato interno della città e al raffinato ed artistico quartiere residenziale della zona.
Lungo il percorso è possibile ammirare il Museo d’arte che ospita una collezione di opere di grandi artisti, tra cui molti dipinti di Hans Holbein.
Passando per il Karikatur & Cartoon Museum (museo della caricatura e dei fumetti) si arriva alla chiesa di Sant’Albano, antico convento medievale il cui cortile ha una parte delle mura esterne ancora perfettamente conservata.
La St. Alban-Tal (valle di Sant’Albano) ospita il Museum für Gegenwartskunst (museo d’arte contemporanea) e il Papier- mühle (museo della carta). Vale la pena visitarli. Da qui è possibile imbarcarsi sul traghetto per attraversare il Reno passando dalla Grande Basilea alla Piccola Basilea.
Tutt’intorno e dentro le case del Medioevo c’è un quartiere multiculturale che rappresenta l’anima della città.
Attraversando il ponte Mittlere Brücke il percorso prevede il passaggio davanti al “Lallekonig”, il re che tira fuori la lingua (in poche parole, fa la linguaccia) alla Piccola Basilea.
Come per tutti gli altri itinerari, alla fine si fa ritorno alla Markplatz (la piazza del Mercato).
Questi sono gli itinerari che permettono di avere una visione a 360 gradi della città, ma non dobbiamo dimenticare le visite agli interessanti Musei che sono a Basilea.
Di certo sarà impossibile visitarli tutti e 40, però ce ne sono alcuni che non possono non essere visitati.
Uno dei più interessanti è l’armonioso è il Museo Tinguely, costruito a ridosso del fiume Reno dal noto architetto ticinese Mario Botta e dedicato ad uno degli artisti più geniali della Svizzera “Jean Tinguely”, un estroso artista, nato a Friburgo, vissuto dal 1925 al 1991, che ha introdotto il movimento e le macchine nelle sperimentazioni artistiche.
Il Museo è stato inaugurato nel 1996. L’esposizione è permanente e conserva
quadri, sculture e macchinari che risalgono a tutti i suoi periodi di creatività, oltre a documenti, fotografie, lettere e disegni.
Artista dalla vita piuttosto “movimentata” e irrequieta, Tinguely visse tra Parigi e la Svizzera.
Nel 1960 fece parte del gruppo “Manifesto del nuovo realismo” che, nato a Parigi si prefiggeva di trovare nuovi approcci percettivi al reale.
La sua fama si consolida nel 1961 e continuerà ad aumentare con il passare degli anni (e varcherà anche l’Oceano) attraverso mostre e opere che “lasciano il segno”. Il nuovo realismo di Tinguely si esprimerà soprattutto in opere anche dalle grandissime dimensioni ma sempre con il concetto del movimento.
Lavori tridimensionali, oggetti in ferro, parti di giocattoli, di automobili,teschi di animali, materiali corrosi dal fuoco sono la sua materia “principe” per la
creazione di opere incentrate sul sogno, sul fantastico, sul misterioso, sul drammatico o sul giocoso.
I visitatori del Museo sono circa 120 mila l’anno e il 25 per cento sono bambini, attratti da quei macchinari strani ma che possono essere anche “vissuti” dai piccoli, che riescono ad interagire con alcune delle opere esposte.
E’ il magico mondo di Tinguely, fatto di suoni, composizioni che si muovono, ruote, oggetti d’uso quotidiano, strumenti musicali, tamburi, macchine che fanno arte perché dipingono.
Tinguely amava molto le auto da corsa e le gare di formula 1. Le collezionava,
aveva anche una Ferrari, ed era amico di molti piloti, alcuni dei quali erano morti. Amava tenere nella sua camera da letto l’auto – che aveva acquistato – di suo amico pilota deceduto, Jean Clark. Mi piace ricordare nel Museo un’opera molto particolare e che riguarda questa storia.
C’è quest’auto da corsa e dietro ci sono le figure di donne, a grandezza naturale e vestite a lutto, che rappresentano le mogli dei piloti morti. L’opera è della prima moglie dell’artista, Eva Maria Aeppli e mostra la visione diversa che hanno gli uomini e le donne su questo tipo “sport”. Per uno è la vita, per la donna è la morte.
Ogni oggetto può “rivivere”, avere una vita nuova, può avere un suo movimento, non è statico, ha una sua “anima”, una sua “voce” gioiosa o tragica. Ogni cosa, insomma, non può morire. Questo è il mio pensiero sulle opere di Tinguely, opere da “toccare”, da ammirare e restarne affascinati per la grande fantasia e bellezza creativa.
Nel Museo vengono organizzate delle mostre temporanee di artisti moderni e contemporanei di Tinguely.
Altro museo da non perdere è la Fondazione Beyeler, casa d’arte progettata dall’architetto italiano Renzo Piano e inaugurata nel 1997. Un’estensione del Museo è stata creata nel 2000. La struttura, creata da Renzo Piano “per servire l’arte e non il contrario”, è moderna, funzionale e, finalmente, con le luci ‘giuste’ per poter ammirare appieno le opere esposte che sono 230 suddivise fra quadri e sculture.
La Fondazione prende il nome dai proprietari della collezione, Hildy ed Ernst Beyeler, ed è caratterizzata dall’arte del ventesimo secolo. Ci sono opere di grandi artisti quali Picasso, Dalì, Cezanne, Rousseau, Klee, Mondrian, Ernst, Matisse, Newman, Bacon, Dubuffet, Baselitz, Picabia, De Chirico, Magritte, Mirò, Tanguy e sculture di Alberto Giacometti, oltre ad oggetti provenienti da Africa, Alaska e Oceania.
Fino al 29 gennaio 2012 è possibile visitare l’importante mostra “Dalì, Magritte, Mirò -Surrealismo a Parigi e fino all’8 gennaio 2012 “A l’infini” con le opere di Louise Bourgeois, famosa scultrice francese che, nel 1938 si trasferì a New York e iniziò il suo percorso artistico influenzato dal surrealismo e poi alla lavorazione del metallo.
Una delle sue opere più famose, e che è situata al pian terreno della Mori Tower, a Tokyo, è un’enorme scultura a forma di ragno gigante, esposta in questo momento al Beyeler.
Basilea elegante e colta, quindi, ma che si fa apprezzare anche per la sua cucina e per i prodotti enogastronomici. Se si vuole fare una bella figura e si vuole mangiare bene e in maniera diversa dal solito, è da consigliare l’elegante e
raffinato ristorante “Teufelhof Bel Etage”, che è anche un centro culturale, ed è stato insignito di 16 punti GaultMillau (tipo le stelle Michelin).
Per i golosi di dolci, non si può rientrare in Italia senza aver acquistato la celebre cioccolata svizzera dai mille gusti (stracciatella, arancia, caramello ecc…, oltre alla classica “Toblerone”, e i ghiotti biscotti “Basler Lackertli”.
Per dormire, l’hotel Victoria, un quattro stelle situato vicino alla stazione centrale, è l’ideale per il comfort che offre, per l’abbondante colazione e per la vicinanza al centro storico, dove si può arrivare a piedi con molta tranquillità.
Ma ci sono molte altre strutture ricettive che vanno dagli hotel a 2 stelle fino a quelli di lusso.
Come arrivarci? Naturalmente da Roma con Swiss Airlines, dove c’è 1 collegamento al giorno. Oppure da Milano, Venezia e Firenze passando via Zurigo.
Basilea, dunque, è la città ideale per un long week-end, o per una settimana, se si vuole fare un tuffo un po’ più completo nella cultura e per apprezzarne meglio la storia, l’enogastronomia e le bellezze che sa offrire ai visitatori, anche i più esigenti.
Ricevo il vostro giornale da qualche tempo, e devo dire che i suoi reportage mi appassionano particolarmente. Non il solito riassunto o riepilogo delle cose da vedere e da fare come su tutti i giornali o riviste turistiche, lei aggiunge anche delle simpatiche nozioni e leggende che fanno davvero “entrare” il lettore nei posti che lei ha visitato. Complimenti vivissimi e al prossimo reportage!
Ma esiste davvero un museo come quello da lei descritto dove i visitatori possono interagire con le statue esposte? Ma deve essere fantastico! Non ne ero assolutamente a conoscenza, e, essendo di Bergamo, credo proprio che andrò con la mia famiglia a Basilea in un prossimo week end. Sono certo che anche i miei figli apprezzeranno di imparare giocando. un saluto e grazie per farci conoscere dei posti così belli ed originali.
Carissima Liliana, è un piacere leggere quello che scrivi. Dagli editoriali ai reportage ai tuoi spunti di viaggio, ci dai sempre il modo di imparare qualcosa sul mondo che ci circonda, ci incuriosirci a visitarli e ci dai modo di dare qualche informazione in più anche ai nostri clienti. Questo vuol dire fare consulenza vera! Grazie e un abbraccio
Buongiorno, il mio commento è solo per congratularmi per i suoi articoli. Fa piacere sapere che ci sono persone come lei che mentre lavorano, e bene, ha la capacità di far apprezzare anche ai suoi lettori ciò che ha la fortuna di visitare. Grazie e cari saluti
Grazie Edoardo, a volte, quando scrivo, mi domando perché scriva tanto sui vari argomenti, mentre altri miei colleghi se la cavano con poche battute. La risposta me la dò da sola: io sono una giornalista che si occupa di turismo e i miei scritti sono prettamente rivolti a chi opera nel turismo. Se non dò informazioni a sufficienza, o se non riesco a coinvolgere emotivamente, cosa scrivo a dare? MI basterebbe guardare e leggere un depliant e starei a posto! Il prossimo reportage uscirà martedì prossimo e riguarderà il Kenya. Il mio nuovo editoriale, invece, uscirà giovedì 1 dicembre.
Si caro Manuele, esiste un Museo come quello del quale ho scritto ed è veramente fantastico. Io, che di solito non amo le opere moderne, sono rimasta incantata davanti a tanta fantasia. Ogni opera, però, ha un suo significato…e questa è la bellezza di Tinguely. Ci vada con i suoi bambini, rimarrà a “bocca aperta” anche lei e sua moglie.
Vincenzo grazie per ciò che hai scritto tu. MI fa molto ma molto piacere apprendere di esserti stata utile.
Bruno, ringrazio anche te per gli apprezzamenti. Cari saluti a te.
Ma che bella idea per un long week end, a spasso per musei, fiere e itinerari interessanti. Spero di poter visitare al più presto questa bella città, magari proprio in corrispondenza del Carnevale. Grazie per il suggerimento. Buona giornata
Non si finisce mai con te, cara Liliana, di essere presi e sorpresi dei tuoi reportages. Riesci a “scovare” e descrivere mirabilmente tutte le cose più belle che anche una città come Basilea, non sà di averle!
Cara Liliana,
grazie ancora per i i tuoi Spunti di Viaggio. A volte neppure noi agenti di viaggio sappiamo che esistono città molto belle e da visitare al di fuori delle classiche capitali europee. Grazie anche per avervi illustrato Basilea, dopo Cracovia. Buona giornata
Ciao Liliana, sono sempre il tuo affezionato lettore Luigi da Venezia, agente di viaggio da vari anni e un po’ stanco di come sta andando tutto il nostro settore. Ti ringrazio anche per questa chicca che hai offerto. E chi ci avrebbe mai pensato a Basilea come una città così interessante! Per fortuna che ci apri gli occhi su località non di “grido” per lo meno per noi italiani, ma degnissimi di essere visitato. Ti è piaciuto proprio tanto il Museo Tinguely, vero? Si capisce da come ne hai parlato. Sei veramente una persona in gamba. Ciao
Ho letto il tuo ennesimo reportage o spunti di viaggi che siano e t’invidio tanto. Ma non solo perché viaggi così tanto, ma per la capacità che hai di farci vedere le cose anche se non ci siamo stati. Brava, sei unica fra i giornalisti del settore.
E’ proprio una bella idea! L’approvo…e buona giornata anche a te.
Caro Luigi, i tuoi apprezzamenti mi fanno piacere e anche un po’ arrossire. Quando scrivo, in realtà, scrivo per anche per me, perché apprezzo quel che vedo e cerco di trasmettere a chi legge almeno una parte delle mie sensazioni visive ed emotive. Spero di riuscirci…Grazie per i tuoi commenti
Eppure, cara Debora, esistono tante città belle che meritano, come le grandi capitali, di essere visitate. Basilea lo è sicuramente!
Ciao Luigi, sempre sulla breccia, eh! Grazie per aver capito che mi piace il Museo Tinguely. E’ diverso dagli altri ed io, che pure non ho mai amato l’astrattismo o le opere moderne, devo dire di essere rimasta molto colpita dalle opere e dalla vita dell’artista. Grazie ancora e un caro saluto.
Alessandra, se non riuscissi a fare quello che dici, dovrei fare un altro mestiere. Grazie per il “grosso” complimento. Un saluto e buona giornata.
Ciao Liliana, ho approfittato dell’intervallo del pranzo per leggere il tuo nuovo spunto di viaggio. Bello, veramente ben fatto e pieno di informazioni utili per il nostro lavoro. Belle anche le leggende, il che dimostra che sei una persona curiosa e che si interessa di ogni particolare che riguarda quello che scrivi. Unisco a quelli degli altri i miei complimenti. Brava.
Sono un ADV della Puglia e leggo sempre i tuoi interessanti articoli e reportage. Sempre brillante nello scrivere e sempre piena di informazioni per noi ADV che spesso non conosciamo certe città.
Grazie per avermi fatto conoscere Basilea, la sua bellezza e la sua cultura.
Ciao Ciao
Grazie Giulia, sei stata molto gentile a scrivermi. Si, amo le leggende, così come amavo la mitologia quando la studiavo a scuola. Credo che siano un “ingrediente” interessante e “intrigante” per far comprendere meglio la storia delle città. Un caro saluto
Arianna, ADv della Puglia, una delle più belle regioni della nostra Italia. Grazie anche a te per i complimenti.
Che cosa dire? Bello come sempre, interessante come sempre e brava come sempre! Rosetta
Che cosa rispondere se non: grazie, come sempre!
ed io che non sapevo che cosa fosse il basilisco, il termine mi ricordava solo un vecchio film ” i basilischi”, e non immaginavo proporio si trattasse di una figura mitologica…ehh c’è sempre da imparare dai suoi reportage!!!!
Grazie Luca, mi fa piacere che abbia appreso qualcosa di nuovo. Buona serata.
la tua scrittura fa del racconto del viaggio uno splendido documentario dai colori vivaci e dalle voci accattivanti. E’ un racconto che incuriosisce, stimola e fa amare Basilea anche senza averla vista.
Grazie Salvo.