di Antonella Pino d’Astore.
Visit Usa, ovvero quando l’industria turistica italiana incontra l’industria turistica americana, e lo fa con un impegno che produce risultati di successo. E quando, in piena congettura economica, si registrano trend positivo, flussi turistici in continua crescita, dati confortanti, la soddisfazione è più che giustificata.
Travelling Interline ha intervistato Sandro Saccoccio, presidente Visit USA Italia e gli ha chiesto quali sono le carte vincenti dell’Associazione, la missione e gli obiettivi da raggiungere nei prossimi mesi.
1) Nonostante la crisi del settore turismo vi ritenete soddisfatti dei flussi turistici italiani verso gli USA? Assolutamente sì, i dati sono confortanti e in continua crescita. Lo scorso anno abbiamo sfondato la soglia dei 900.000 visitatori e puntiamo diritti al milione che contiamo di raggiungere nel 2013. Il trend nei primi mesi del 2012 è positivo nonostante la congiuntura economica. Fattori significativi di questa crescita: l’appeal di New York che ha registrato picchi notevoli negli ultimi tre anni; cambio valutario euro/dollaro conveniente; l’aumento dell’offerta di voli diretti a sua volta stimolata negli anni passati da un parallelo incremento di domanda d’Italia negli USA; tariffe aeree molto vantaggiose nell’inverno appena trascorso. Inoltre, una disinvoltura dell’italiano medio a viaggiare negli USA, una padronanza della lingua migliore, specialmente nelle giovani generazioni e poi il costante fenomeno del così detto “ repeaters “ cioè il visitatore che torna più volte in un paese e che per gli USA costituisce ben il 30%.
2) Qual è l’importanza del mercato italiano per l’economia turistica statunitense? Il mercato Italiano è tra i primi dieci al mondo. Le località più visitate sono, nell’ordine: New York (oltre il 35%), poi California e i parchi nazionali con qualche puntata a Las Vegas e Florida. Il ranking esatto dei primi dieci Stati visitati dagli italiani è il seguente: New York, California, Florida, Nevada, District of Columbia, Massachusetts, Arizona, Pennsylvania, Illinois e New Jersey.
3) Quali sono le prospettive per i prossimi mesi? Tutti gli indicatori ci danno una leggera crescita sulla destinazione soprattutto nei mesi di spalla giugno, settembre e ottobre. Invariati Luglio e agosto con tutto esaurito.
4) Qual è e quale sarà la missione di Visit USA? L’Associazione Visit USA (l’ente non governativo del quale sono il presidente) promuove e sviluppa il turismo dall’Italia verso gli Stati Uniti d’America. Fanno parte dell’Associazione società, associazioni ed enti, Italiani o esteri che attivamente operano nel mercato italiano nel perseguimento dello scopo dell’Associazione: Operatori Turistici, Catene alberghiere, Società di noleggio, Compagnie di navigazione, Agenti Generali di Vendita (GSA’s di Compagnie Aeree di Navigazione, Società di Noleggio e catene Alberghiere), Enti e Uffici del Turismo di Città, Stati e Parchi Nazionali Americani, Attrazioni turistiche, Parchi divertimento, Società di Trasporto o Navigazione, Compagnie aeree, Società di Rappresentanze e Pubbliche relazioni P.R.
L’Associazione Visit USA – Italia è impegnata al raggiungimento del proprio scopo sociale attraverso la realizzazione di varie attività in collaborazione con i suoi partners, U.S. Commercial Service ela U.S. Travel Association. L’associazione partecipa alla realizzazione di un Discover America Pavillon all’interno delle più importanti Fiere del settore: BIT (Borsa Italiana del Turismo) Milano; BMT (Borsa Mediterranea del Turismo) Napoli, TTG Incontri (Rimini), No Frills (Bergamo). Organizza un Training On Line sugli USA rivolto agli Agenti di Viaggio con costanti aggiornamenti e sempre ricco di approfondimenti. I “Training” si avvalgono inoltre della collaborazione d’importanti testate di settore per la divulgazione agli ADV italiani e relativi risultati.
Patrocina corsi di specializzazione e assiste i soci che intendono effettuare corsi di approfondimento a mezzo roadshows, workshop e incontri con la rete vendita.
Il mio obiettivo principale era quello di allargare la base sociale con l’ingresso di nuovi soci e ci sono riuscito benissimo, essendo entrati dall’inizio del mio mandato 10 nuovi soci italiani e 3 nuovi soci Americani, ma soprattutto l’ingresso in associazione del vettore aereo Alitalia che è un grande protagonista sulle rotte del nord atlantico. Questo successo è dovuto al lavoro puntuale di promozione che viene svolto dall’associazione e in particolar modo dall’attuale board che ringrazio per l’impegno che sta dimostrando in tutte le attività svolte.
Il ruolo del presidente di Visit USA è quello di coordinare e disciplinare le attività che sono basate soprattutto sulla promozione e sulla formazione. La formazione avviene sia on line che on site, ovvero attraverso i famosi viaggi di familiarizzazione – fam trips – che sono a mio avviso ancora il sistema migliore per far conoscere una destinazione.
Il training on line è l’evento dedicato ai nostri amici e colleghi agenti di viaggio, che sempre di più frequentano i nostri training. La novità del 2012 riguarda il costante aggiornamento che avviene in sincronia con le nostre pagine di facebook dove vengono pubblicate notizie e curiosità d’interesse turistico. http://www.facebook.com/#!/pages/Visit-USA-Italy/218641861520143
Grazie all’apporto di una specialista, Giulia Mureddu, la nostra attività sui social network ha assunto un’importanza fondamentale per comunicare con nostro pubblico, che sempre di più interagisce in modo proattivo. Avere investito su un profilo professionale che gestisce direttamente le nostre pagine social, si è dimostrato un giusto e saggio investimento, in anticipo sulle tendenze di settore.
5) Iniziative in programma entro la fine del primo anno di mandato? Nel prossimo autunno abbiamo in calendario, oltre alle fiere di settore, due importanti eventi: Il primo è ITALY MEETS Northern California dal 23 al 27 ottobre, il più grande famtrip dedicato alla scoperta degli USA e il secondo è EICMA, il salone del motociclo a Milano dal 13 al 18 Novembre.
Se da una parte le attività svolte da VisitUSA sono intense e dedicate all’industria turistica nello specifico, dall’altro lato l’ente governativo, U.S. Commercial Service – che è la principale agenzia governativa di promozione delle esportazioni americane- collabora attivamente alla promozione turistica coordinando alcune attività, essendo il turismo un settore importante nell’economia statunitense. U.S. Commercial Service in particolar modo organizza da oltre dieci anni un evento di turismo – Showcase USA-Italy – con la presenza di una ventina di espositori statunitensi (tra cui destinazioni e catene alberghiere), e circa cinquanta tra tour operators italiani, agenti di viaggio e giornalisti di settore. Questo importante momento d’incontro dell’industria turistica americana con quella italiana, è di grande aiuto per illustrare agli operatori del settore gli aspetti più significativi e interessanti di questo grande paese, in particolar modo con le novità riguardanti il settore.
Showcase è inoltre un esempio eccellente di come il lavoro unito di tutti i Soci Italiani e Americani dell’Associazione Visit USA ha il medesimo scopo: mostrare l’America, far capire quanto può essere varia e diversa e quali nuove tendenze si stiano sviluppando. Per noi Visit USA è dunque determinante collaborare attivamente alla realizzazione dello ShowCase e avere il supporto di un ente governativo di tale spessore e professionalità. Lo Showcase 2012 si è svolto a Firenze e stiamo già lavorando a quello del 2013 che si svolgerà a Milano dal 3 al 5 marzo.
6) Come funziona e quando è stata istituita la “tassa Esta” americana? Con che logica è stata istituita? L’obiettivo è quello di facilitare l’ingresso dei cittadini appartenenti ai paesi che non necessitano del visto d’ingresso, ma di questa semplice procedura. I paesi sono 22 all’interno dell’Unione europea più altri 13. E’ sufficiente registrarsi nella pagina web https://esta.cbp.dhs.gov e compilare il modello “verde” I-94W. Il formulario è disponibile in 21 lingue. Una volta compilato ci sono tre possibilità: approvato, non approvato o pending. L’ultima significa che il passeggero deve entrare nella pagina web almeno 72 ore prima del viaggio per verificare l’esito definitivo della domanda. In caso di ulteriore persistenza del diniego è necessario recarsi al consolato americano per chiarire la propria situazione e per, eventualmente, ottenere un visto manuale.
7) A chi vanno i soldi della “tax”? Come dovrebbero essere spesi? La tassa di 14 dollari verrà ripartita in 10 per la promozione del turismo americano all’estero e 4 per le spese amministrative.
8) Come funzionava la promozione degli Stati Uniti prima di questa tassa? Ogni stato faceva per sè? La Corporation for Travel Promotion ha presentato lo scorso novembre a Londra la prima organizzazione americana dedicata alla promozione al consumer del marchio turistico “Usa”. E’ questo il primo importante passo per rilanciare la promozione del turismo in Usa con una commistione pubblico/privata, per accrescere il numero degli arrivi e l’indotto economico che ne deriverà. Buona parte dei fondi raccolti attraverso l’ESTA finiranno nella promozione dl paese attraverso Brand USA. I singoli stati continueranno le loro attività di marketing, ma sotto il grande ombrello di “The brand USA”.
9) Quali potrebbero essere, a suo avviso, le carte vincenti per gli States sul mercato italiano, per riuscire a toccare il milione di turisti dall’Italia già nel 2012? Servirebbe una promozione maggiore verso il consumatore finale che ancora oggi è attratto sempre e solo dalle stesse destinazioni quando, invece l’offerta del paese è maggiore sia per attrazioni turistiche che per la qualità dei servizi. Brand USA ha iniziato a fare promozione al consumatore finale in altri paesi, presto dovrebbe arrivare anche in Italia. Inoltre, per quanto riguarda il settore trade, maggiore formazione, anche attraverso educational, per i nostri agenti di viaggio che spesso vendono gli USA senza averli mai visitati. Italy Meets Northern California del prossimo ottobre è l’esempio di come pianificare formazione “learning by doing”.
Antonella Pino d’Astore