Si è tenuto sabato a Trento il workshop “Montagna Giovane, nuove idee crescono”, sul tema del rapporto tra i giovani e la montagna e, più in generale, sulla “categoria”dei giovani, anche in rapporto ai comportamenti, ai valori, ai consumi.
Il workshop, organizzato da Trentino S.p.A. ed animato da SL&A, che ha predisposto il Dossier di base, ha visto al partecipazione di dodici relatori di grande esperienza, pratica ed analitica, ed ha avuto come pubblico oltre 100 giornalisti, che hanno partecipato al vivace dibattito.
I giovani in Italia sono sempre di meno (il 20 % della popolazione), ma espandono sempre più avanti negli anni i loro comportamenti: ormai si parla di “sempre giovani”, almeno fino a 34 anni.
Sono iperconnessi a tutti i media: al 70-80% navigano in Internet e guardano la televisione, oltre la metà partecipano a social network, ma sono anche ottimi lettori di libri, buoni ascoltatori di radio e attenti ai quotidiani.
Sono preoccupati e attenti all’ambiente e alla solidarietà, credono nella famiglia e nella coppia, ma quando vanno in vacanza (e lo fanno al 70%, il massimo nazionale) cercano la socialità, il gruppo, lo sport: anzi, fare attività sportive in gruppo è un po’ il loro stile caratteristico.
E qui si apre una potenziale contraddizione non da poco: se l’80% di “non giovani” cerca relax, silenzio, riposo, come si fa conciliare i diversi stili di comportamento?
Al workshop c’è stato chi – come Diego Bianchi (Zoro) – ha segnalato il problema e proposto provocatoriamente di istituire fasce orarie specializzate; ma il regista svizzero Olivier Paulus, che ambienta sulle Alpi film per il pubblico indiano, ha invece ricondotto il tema alle scelte strategiche delle destinazioni, che non possono facilmente essere “tutto per tutti”.
Il problema dei turisti giovani è apertissimo, anche nelle grandi città. Mentre infatti Barcellona e Berlino hanno assunto un orientamento chiaro in questa direzione, in Italia c’è ancora molta incertezza, a partire proprio dalla Capitale, che tra i “Big Player” europei risulta la meno orientata a proposte turistiche di prezzo contenuto, abbordabili proprio dai giovani.
A questa conclusione era giunto, appena due giorni prima, lo studio presentato da SL&A nel corso del convegno “Roma si apre ad un nuovo sistema di offerta turistica”, svoltosi alla LUISS per iniziativa del Comune.
“Non ci si può solo fermare alle dichiarazioni, e poi respingere i giovani nei fatti”, ha commentato il curatore del Dossier, Michela Valentini: “se si vuole davvero investire sul futuro, serve una politica specifica, a partire dall’alloggio, ma anche sugli eventi e l’intrattenimento”.