Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che ci ha inviato Cinzia Renzi, past President Fiavet Nazionale:
Cari amici giornalisti,
Vi comunico che oggi ho rassegnato le dimissioni dalla Fiavet, e invio copia della lettera inviata al Consiglio Nazionale della Fiavet.
Carissimi colleghi,
è con grande rammarico che vi comunico di aver rassegnato le dimissioni da Fiavet in data odierna. Ci sono momenti della vita in cui dobbiamo fare delle scelte che ci porteranno a nuovi capitoli della nostra vita, e per me questo è uno di quei momenti.
In questi lunghi anni, che mi hanno vista ricoprire per 5 anni il ruolo di Consigliere Fiavet, 6 anni quello di Presidente Fiavet Lazio e per 3 anni quello di Presidente Nazionale, il mio obiettivo – forse è meglio dire il mio sogno- è stato sempre quello di vederci tutti uniti a lavorare per la crescita della Federazione e per la crescita delle Aziende che abbiamo l’onore di rappresentare.
Anche per questo ad Assisi ho ritirato la mia candidatura, per dare un segnale di unità necessaria ad affrontare i tempi difficili che stiamo attraversando.
In questi mesi, però, sono accadute molte cose, attacchi gratuiti sia alla mia persona che a colleghi a me vicini e giorno dopo giorno mi pesava sempre di più essere in quella casa comune da cui pensavo che non sarei mai uscita….e così sono giunta a questa scelta ormai obbligata: potrei fornirvi un elenco dettagliato dei motivi che mi hanno condotto a questa scelta, ma la verità ultima è che NON MI RICONOSCO PIÙ IN QUESTA FIAVET; una Fiavet che forse andrebbe rifondata ma soprattutto ripensata, che dà più spazio agli scontri personali che alla comunicazione, che è chiusa nelle sue personali discussioni piuttosto che aprirsi al confronto tra associati.
Una Fiavet che evita quasi sistematicamente il confronto con chi “ è fuori dal coro”, che non risponde alle lettere ed alle email, che NON E’ PIU’ VICINA ALLA BASE!
Qualche tempo fa un collega ha definito la Fiavet “ un elefante un po’ selvaggio che difficilmente si fa addomesticare e che nel suo funzionamento domina perennemente il compromesso”.
Bene io nei miei 3 anni di Presidenza Fiavet ho convissuto con questo elefante e di volta in volta ho accettato i vari compromessi, per cercare di cambiare le cose, cercando di dribblare le entrate a gamba tesa e i contropiede, ( tanto per rimanere in tema calcistico).
questo forse è stato il mio più grande errore ma l’ho fatto in funzione di un risultato finale che fosse utile alla categoria e agli associati.
Sia chiaro, non rinnego nulla, perché i risultati ottenuti in questi anni mi hanno comunque ripagata sia delle delusioni che delle arrabbiature.
Troppo spesso, però, abbiamo messo e, purtroppo si continua a mettere, la polvere sotto il tappeto e sinceramente, comincio a provare una certa allergia per tutta questa polvere.
La regola principe in Fiavet è quella che “ i panni sporchi si lavano in famiglia”. Bene, quindi, prima di tutto bisogna ESSERE una famiglia non un ARENA IN CUI OGNI VOLTA SI DISPUTA UNA CORRIDA IN CUI VINCE CHI URLA PIU’ FORTE…
Poi, forse, un bel bucato steso al sole potrebbe rendere questi panni puliti, invece di continuare ad insozzarli periodicamente con sotterfugi, iniziative personali nascoste, accordi sottobanco ecc.
Il mondo del turismo in questi anni, come sapete si è trasformato, anzi ha subito una vera e propria rivoluzione troppo spesso a svantaggio della nostra categoria e troppo spesso la nostra categoria non ha saputo cogliere il senso del cambiamento; la Fiavet non è stata in grado di adeguarsi. di cambiare, di tenersi al passo con i tempi, a causa di lotte interne, di equivoci, di faide personali.
Ad Assisi ho sinceramente sperato che un Presidente eletto per acclamazione e con un largo consenso potesse debellare tutto questo, mettere finalmente d’accordo le diverse correnti e lottare uniti per sconfiggere questo periodo di crisi economica così pesante per tutti e per il nostro settore in particolare.
La Fiavet purtroppo sembra la copia della Politica Italiana: ad ogni convention, riunione, assemblea, sempre le stesse facce da anni, sempre le stesse persone che non lasciano spazio al ricambio gestionale e generazionale quasi avendo paura del nuovo e delle sue idee.
Senza nulla togliere all’esperienza e al valore di chi ha messo a disposizione per anni il proprio tempo e le proprie energie credo che per la Fiavet il meglio sarebbe l’unione delle vecchie con le nuove risorse.
Ripeto per me è stato un grande onore rappresentare la Fiavet ai massimi vertici, mi ha dato modo di conoscere tanti colleghi fantastici, con alcuni dei quali è nata anche una sincera amicizia che spero proseguirà nel tempo, ma mi ha anche insegnato “purtroppo” che sono pochi quelli di cui ci si può fidare veramente e soprattutto quelli il cui unico obiettivo è la crescita della Federazione.
Nonostante tutto, anche se esco dalla Fiavet, continuo fermamente a credere nell’associazionismo, nell’unione di persone che con le loro differenti esperienze possono portare un contributo per la crescita del nostro settore.
Ringrazio tutti i colleghi, gli associati che mi hanno supportato e sopportato durante questo lungo cammino, naturalmente un ringraziamento speciale va anche a tutta la segreteria e ai consulenti Fiavet Lazio e Fiavet Nazionale, che lavorando a fianco della dirigenza hanno reso possibile il raggiungimento di molti obiettivi e traguardi.
Buon lavoro a tutti Voi
Cinzia Renzi
Past President Fiavet Nazionale.
Cara Cinzia, se il cuore e la mente ti hanno dettato di farlo, è giusto che tu dia le dimissioni da un organismo che appare ai miei occhi come un sontuoso veliero che avanza in un mare sempre più tempestoso e affollato da veloci transatlantici spinti da veloci motori a turbine.
Non conosco la professione dell’agente di viaggio. L’ho sempre vissuta dall’esterno, dalla parte della redazione di un grande quotidiano, costretto ad ascoltare non solo gli agenti di viaggio ma anche le proteste dei cittadini. Io e te, in passato, abbiamo avuto modo di affrontare i problemi anche in convegni. Ho ammirato la tua determinazione, la fierezza, il coraggio di combattere. Sei stata una “capitana” e lasci il ponte di comando con onore. Ma non basta il tuo gesti, non servono le polemiche. Il mondo dei viaggi, ai miei occhi, appare scosso da mille fremiti: dalle guerre ai tumulti, dagli aumenti dei costi degli aerei allo sciagurato momento economico ed alle sventurate iniziative su Internet di coloro che promettono fiaschi e danno fischi, che riempiono di sgraziati lamenti e proteste le redazioni dei giornali. Così non si può andare avanti. E’ inaccettabile che l’agente di viaggio soccomba davanti all’improvvisato e profittatore venditore su Internet. Certo, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono anche quelli onesti, signori professionisti al pari di quelli, per la verità tanti, la stragrande maggioranza, nella loro sede non sono “vendono” ma consigliano il cittadino, lo guidano nella scelta migliore per una vacanza all’insegna del delizioso piacere. Così vedo l’agente, in linea con lo spirito per cui, da tempo, si batte la testata “Travelling Interline” da anni per me e per altri colleghi punto di riferimento di un giornalismo turistico obiettivo, profondo, capace di dare notizie e certezze ai cittadini che credono nella vacanza e negli agenti come loro amici e consiglieri.
Salvatore Spoto
giornalista , già Messaggero . direttore dell’agenzia nazionale di informazione “Internews”
Liliana,
hai fatto benissimo a pubblicarla immediatamente.
Forse Cinzia avrebbe fatto meglio ad aspettare ancora qualche tempo cercando di modificare questo andazzo attuale. Evidentemente non ha resistito più. Vorrà dire che continuerò a combattere anche per lei.Purtroppo credo ancora che si possa fare qualcosa per non far morire questa nostra FIAVET. Sarò un illuso ma..combattivo!
Grazie per il tuo intervento Salvatore. E grazie per aver dato il giusto risalto alla professione dell’agente di viaggio, sempre bistrattata da chi non ne conosce il valore, l’utilità e la professionalità.
Ezio, Cinzia, evidentemente, pensava che fosse arrivato il momento giusto per uscire dalla Fiavet. Anch’io sono convinta che si possa ancora fare qualcosa per far “rivivere” la Fiavet e farla tornare a quella che era 25/20 anni fa. Fai bene ad essere combattivo. Chi non è un combattente, soccombe sempre.