Anche il mondo del turismo si getta a capofitto sulle piattaforme dei social network tra dibattiti, consigli, critiche e discussioni, auspicando progetti concreti a favore del settore. Sono numerosi i gruppi e la pagine nate su Facebook che riuniscono gli addetti ai lavori per confrontarsi, condividere, forse, nuove idee. Ma più che altro si cerca di agire con metodi nuovi e visibilità diversa, mantenere viva l’attenzione sulle le problematiche del comparto, onestamente, già piuttosto note, alcune vantano quasi 20 anni di anzianità.. Soprattutto spicca l’obiettivo di fare proselitismo puntando a contatti numericamente importanti e avere visibilità. Forse le associazioni di categoria non bastano più, e ci si riversa sul web? Può diventare un nuovo strumento politico, una lobby o può essere in conflitto con il ruolo associativo? Vediamo cosa ne pensano Fiavet e Astoi da sempre attive sul fronte delle problematiche e delle annose questioni settoriali.
Per Nardo Filippetti, presidente Astoi Confindustria Viaggi “La comparsa dei socia network ha portato i protagonisti del turismo e gli addetti ai lavori a confrontarsi anche sulla rete, analogamente a quanto accade in tutti gli altri settori. Questo processo, che permette un dialogo in una virtuale ‘agorà’ tra diversi punti di vista, è tanto logico quanto inevitabile nell’ epoca del web 2.0 e ha sicuramente una valenza positiva in termini di maggiore partecipazione, scambio di informazioni e di più ampio coinvolgimento dell’opinione pubblica. Il successo dei social media, a nostro parere, non si può ascrivere ad un calo della fiducia nelle associazioni di categoria, le quali hanno un ruolo ben distinto che prevede sicuramente, in primis, un confronto interno tra varie posizioni, ma anche azioni e strategie concrete da far seguire necessariamente al dibattito.
Le associazioni, infatti, hanno un compito difficilmente sostituibile, – prosegue Filippetti – che è quello di portare le istanze più sentite del comparto all’attenzione delle Istituzioni e di tutti gli attori del sistema con una forza rappresentativa, data dall’appartenenza sindacale ad una categoria, tipica di un’organizzazione che ha conquistato sul campo e nel tempo riconoscibilità ed autorevolezza. Il canale web può arricchire di opinioni il dibattito interno alle diverse associazioni e l’utilità di tale confronto democratico è innegabile, ma altrettanto innegabile è che, a fronte di tanti pareri sparsi sul web e, a volte, rispondenti solo alla voglia dei singoli di ‘dire la loro’, per risolvere i problemi occorre mettersi ad un tavolo, analizzare le possibili soluzioni e metterle in pratica. Questo è dunque il compito di chi vuole far parte di un’associazione di categoria: non solo ‘parlare’, ma anche ‘fare concretamente’ ”.
Quindi, si al confronto aperto e libero ma serve un volto unitario, rappresentativo forte che si occupi della parte operativa, perchè anorca possiede gli strumenti ed in grado di gestire un dialogo istituzionale.
Abbiamo tutti assistito all’ arrivo impetuoso del social, tra i gruppi attivi su Facebook segnaliamo Basta Oneri agli Agenti di Viaggio, Agenti di viaggio per passione, Siamo Agenti di Viaggio mica Mago Merlino, Travel Agency, l’ultimo nato Votiamo per il Turismo e Un voto per il Turismo, ci scusiamo se ne dimentichiamo qualcuno.Questa tendenza è in linea con il nuovo osservatorio Demos, realizzato in collaborazione con Coop (Ass. Nazionale cooperative consumatori) e pubblicato sul quotidiano Repubblica, che analizza il rapporto degli italiani con la rete e gli intrecci esistenti con il mondo dell’informazione e il coinvolgimento politico.
Dato l’alto tasso di partecipazione degli agenti di viaggio sul social Facebook anche il presidente Fiavet, Fortunato Giovannoni conferma che “l’incremento della partecipazione sui social media degli operatori e degli esperti del turismo è ormai una realtà consolidata. Il nostro settore è sempre tra i più attenti a cogliere le innovazioni in atto nel mercato e nella società, perché le caratteristiche della sua attività portano i suoi operatori a confrontarsi quotidianamente con tali strumenti, e anche il tema dei nuovi canali di comunicazione non fa eccezione.
Non credo però che lo sviluppo della partecipazione nelle piazze virtuali sia in conflitto con la partecipazione alla vita associativa, è piuttosto solo un ulteriore modalità di confronto e di interazione che non sottrae niente all’ associazionismo anzi, al contrario può sensibilizzare maggiormente la categoria e fornire nuovi elementi di discussione.Proprio per questo, Fiavet è al lavoro per migliorare l’utilizzo di tali strumenti, – spiega ancora Giovannoni – da cui ormai nessuna realtà, neanche quelle associative possono prescindere”.
E’ probabile che sia la nuova strada per risvegliare il turismo e per sviluppare una vera collaborazione tra la base e le associazioni , l’importante è selezionare i veri esperti, perchè il web tutto fonde e confonde, prima che la crisi, l’inesperienza o la voglia di visibilità ferisca ogni buona intenzione. Certo è che si è aperto senza dubbio un nuovo spazio al dibattito..e che, come tutte le cose, va conquistato..
Ma. I.
Mi chiedo se sia Nardo Filippetti Astoi Confindustria che Fortunato Giovannoni Fiavet siano certi di non aver in certo qual modo favorito ed accompagnato la nascita ed il proliferare dei Social e dei numeri di agenzie di viaggio provenienti da tutte le Associazioni di Categoria, Networks, Franchising? Non sarei così sicuro di nessuna divergenza, calo di fiducia, nessun conflitto quando si percepisce la necessità di rincorrere le adv nel Social, uscite dalle loro sedi Associative ingessate ed interessate ancora solo al loro proprio orticello e non all’interesse dell’intera categoria. Anzi io credo siano loro artefici di un ormai esplicito conflitto e le motivazioni di una latente disaffezione alla vita associativa. Riprova ne è il riconosciuto alto numero di partecipazione sui gruppi social Facebook in continuo aumento ad ogni livello sia di adv che di esperti del tuismo, appartenenti ad ogni livello professionale che di altrettanto stanchi ed inutili associati a Networks che Franchising attenti più a seguire le orme dei loro Contractors che le quotidiane problematiche dei loro affiliati.
Mai prima di oggi credo ci siano stati veri segnali per sollecitare una ritrovata collaborazione con la rete delle agenzie dettaglianti. Non credo tuttavia ancora ad una sincera ricerca di collaborazione -alla pari- quando già in principio di opera si vuole ricercare ed adottare nuove iniziative e soluzioni da impartire senza una comune preventiva discussione, confronto ed accordo. Ciò stà ad indicare ancora una volta una non percepita necessità comune di instaurare una vera e fattiva collaborazione su riconosciute e distinte professionalità. Non più scranni da una parte e platee plaudenti dall’altra, quei tempi non avrebbero dovuto esserci ed oggi sono andati. Ergo necessarie ed urgenti le discussioni solo su tavoli rotondi.