”La tassa di soggiorno dovra’ essere una delle priorita’ del nuovo Governo, riprendendo il confronto gia’ avviato con le Regioni”. Lo hanno detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale al Turismo, Fabrizio Bracco, nel corso dell’incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria e una delegazione di operatori del settore turistico-alberghiero di Confidustria, Confcommercio e Confesercenti e al quale ha preso parte il presidente dell’Anci Umbria e sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali.
”Al Governo uscente – hanno ricordato – abbiamo manifestato la netta contrarieta’ all’istituzione della tassa di soggiorno ed avanzato la proposta che possa essere trasformata in una tassa ”di scopo’, omogenea in tutto il territorio nazionale, e che gli introiti siano destinati in parte ai Comuni, ed in parte per costituire un fondo a sostegno delle imprese del settore e delle attivita’ dell’Enit, l’Ente nazionale del Turismo. E’ in questa direzione che dovra’ riaprirsi il confronto”. ”La Giunta regionale – hanno detto ancora – comprende e condivide le preoccupazioni espresse dal settore turistico-alberghiero per le gravi conseguenze che la crisi economica ha determinato e tuttora determina nel territorio regionale e, raccogliendo le sollecitazioni giunte dalle associazioni di categoria, si sente impegnata ad assumere iniziative a favore delle imprese e per sostenere a livello nazionale altrettante iniziative”, come ripora l’Asca.
Nel corso dell’incontro, e’ stata ribadita ”la posizione della Regione, con l’Umbria in prima fila, per una sostanziale modifica dell’Imu che salvaguardi gli immobili destinati alle attivita’ produttive”. Anche per cio’ che riguarda la Tares, nuovo tributo per i servizi di raccolta dei rifiuti, ai rappresentanti delle associazioni di categoria e’ stata riferita la posizione assunta in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali, con la quale e’ stata posta a Governo e Parlamento innanzitutto la richiesta di uno slittamento della sua applicazione al 2014.
”Questo tributo va ripensato nella sua stessa natura – hanno rilevato – partendo da una diversa modalita’ di calcolo per le strutture ricettive, basata sulla media delle presenze nell’arco dell’anno e non sul ‘tutto pieno’, per evitare che incida sulle attivita’ produttive, determinando ulteriori effetti per gli operatori e quindi per l’economia del comparto”. Come istituzioni, e’ stato anche ”riconfermato l’impegno a sostegno dei grandi eventi, pur in una condizione assolutamente negativa della finanza locale, che rappresentano importanti occasioni per l’economia collegata al comparto turistico-alberghiero e di promozione dell’Umbria in Italia e all’estero”.