di Liliana Comandè.
La più grande manifestazione mai avvenuta nella storia del genere umano. Ma nelle località di mare era, ed è ancora, tutto tranquillo.
Si conosceva già da molto tempo la data della più grande manifestazione mai organizzata nella storia umana. Un popolo determinato a non volere più al potere il Presidente eletto un anno prima si era dato appuntamento in alcune delle piazze più importanti delle varie città egiziane allo scopo di manifestare il proprio dissenso sul modo in cui il Presidente Morsi aveva governato il grande paese che, solo al Cairo, conta 18 milioni di abitanti. La parola d’ordine era stata: niente violenza, ma scendere in piazza civilmente fino a quando Morsi non si sarebbe dimesso. Una volontà condivisa anche da chi, precedentemente, aveva creduto che il Partito dei fratelli Mussulmani avrebbe amministrato il paese meglio del deposto Presidente Mubarak.
C’era un’aria di festa…
Può sembrare strano, ma l’aria che si respirava era quella della preparazione di una grande festa, pacifica e gioiosa. Era tanto tempo, ormai, che lo scontento della popolazione aveva raggiunto il suo culmine e c’era chi si dava da fare per far sì che la mobilitazione di massa fosse qualcosa di grandioso, di nuovo.
Un ragazzi di 24 anni aveva raccolto, attraverso i social network, le firme di 22 milioni di persone che non potevano partecipare alla dimostrazione ma davano il loro sostegno morale ai dissenzienti.
Il fatidico 30 giugno Il Cairo sembrava essere una città in festa. Somigliava ad una delle nostre città quando vince il campionato di calcio: fuochi d’artificio, clacson impazziti, bandiere ovunque, canti nelle varie piazze (non solo Piazza Tahrir), donne e uomini uniti nell’intento comune di riuscire a far dimettere chi non aveva saputo governarli come aveva promesso e che aveva fatto tornare indietro il paese mischiando religione e Stato.
Inoltre, la popolazione era stanca di subire quotidiani black out elettrici, di non trovare sempre la benzina e di sentir parlare Morsi di come si doveva vestire la donna o come doveva anche allattare i figli!!!
Le Forze Armate avevano esplicitamente dichiarato che avrebbero protetto i manifestanti così come avrebbero fatto con il presidente. Ma se da una parte c’era la volontà di “fare numero” e di non replicare ad eventuali provocazione della parte avversa, di contro, c’era qualcuno che aveva intenzioni poco pacifiche.
Durante la manifestazione, qualcuno cercava di distribuire ai manifestanti bottiglie d’acqua non propriamente potabile. Qualcuno parlava anche di veleno e passava fra le persone consigliando di non accettare “da sconosciuti” la bevanda offerta.
In molte piazze della capitale e delle altre più importanti città era questo il clima che si respirava.
Nelle località di mare era tutto tranquillo…
Nelle località balneari era stato deciso di non manifestare, anche se c’era da parte di tutti l’ appoggio morale. Le località di mare, infatti, non volevano più essere coinvolte in disordini perché il turismo era il loro pane quotidiano e non volevano farlo scappare. Cosa che è accaduta: il Mar Rosso continua ad essere richiesto dai turisti stranieri come prima, ed anche gli italiani stanno continuando a trascorrere le loro vacanze nelle belle località marine.
I cosiddetti dissidenti avevano deciso di manifestare fino a quando Morsi non si sarebbe dimesso.
Ma del presidente non c’era alcuna traccia. Un paio di giorni dopo, in una conferenza stampa televisiva, alla presenza dei suoi sostenitori, aveva fatto un discorso non ritenuto degno di un Presidente di una nazione come l’Egitto che stava pagando, in termini di immagine, di economia e di turismo, il fatto che al Governo ci fossero i Fratelli Mussulmani e che non avessero fatto alcunché di ciò che la popolazione aspettava dopo tante promesse elettorali (tutto il mondo è paese, pensiamo alle promesse dei nostri politici…bugie su bugie!).
Nel frattempo, alcuni ministri del Governo si erano dimessi dalle loro cariche, compreso quello del Turismo che, francamente, mi aveva fatto una buona impressione nel corso del Congresso Fiavet, avvenuto a Luxor nel mese di aprile.
Ma dopo cotanto discorso, il Capo delle Forze Armate prese una precisa posizione e, dichiarando la sua totale estraneità alla politica, aveva chiesto al Presidente di fare un passo indietro e gli aveva dato 48 ore per effettuarlo.
Il potere logora chi non ce l’ha…diceva un noto politico italiano.
Ma come diceva un nostro noto e longevo politico – ormai passato a “miglior vita” – “il potere logora chi non lo ha” e i Fratelli Mussulmani, dopo tanti tentativi – se non sbaglio 80 anni circa di attesa – di salire sulla poltrona più alta, non erano affatto intenzionati a cederla. Nuovo discorso di Morsi ma nessuna intenzione di cedere la sua carica a qualcun altro.
A questo punto, El Sisi, il capo delle Forze Armate, onde evitare uno spargimento di sangue tra “fratelli”, messosi d’accordo con il Papa dei Cristiani Copti, con gli Imam Islamici e con altre persone di rilievo del paese, faceva un nuovo discorso e annunciava la sostituzione di Morsi e l’elezione di un nuovo Presidente ad interim, in attesa di nuove democratiche elezioni. Ma, cosa molto importante, aveva anche dichiarato che l’esercito non avrebbe permesso a nessuno di operare al di fuori della legalità.
A questo punto, grande sgomento tra i Fratelli Mussulmani, sostenitori del Partito e del deposto Presidente, che hanno incominciato a manifestare ma non in modo molto pacifico. Pistole e bombe molotov erano state trovate nelle case di alcuni di loro ed erano state requisite.
Le promesse vanno sempre mantenute…
Fatto dimettere Morsi e messo agli arresti domiciliari, fra gli egiziani ha incominciato ad instaurarsi un nuovo rapporto. Non più cristiani e mussulmani, ma solo egiziani. Solo una nazionalità e non due religioni. Inoltre, con El Sisi, l’autostima di appartenere ad un grande paese ha dato agli egiziani la spinta per essere più autonomi economicamente dagli altri paesi, che hanno sempre un secondo fine quando “danno soldi” alle altre nazioni.
Aperto un conto corrente in ogni banca con il numero del giorno e del mese della manifestazione, ripetuto due volte (306306), gli egiziani hanno iniziato a depositare soldi per ricominciare a ricostruire il paese e, in una sola notte, aveva raccolto ben 250 milioni di pounds!
In questo momento le uniche manifestazioni le stanno organizzando i supporters di Morsi, pagati – chiaramente dal Partito, visto che non tutti abitano al Cairo e devono mangiare, bere e mantenere le famiglie e ciò sta creando disagio alle persone che abitano nel quartiere di Raaba, e agli abitanti che si devono spostare in auto e trovano le strade chiuse per sicurezza.
Al mare, sia nelle località di Sharm el Sheikh, Hurghada, Marsa Alam -nel Mar Rosso, sia Marsa Matrouh – sul Mare Mediterraneo, la vita continua come prima all’insegna del bellissimo mare, tanto sole e divertimento nei vari villaggi o alberghi.
Purtroppo, proprio per queste manifestazioni dei Fratelli Mussulmani, Il Cairo e le località di Luxor e Assuan sono disertate per lo sconsiglio della Farnesina, anche se una Crociera sul Nilo – che non comprenda anche il Cairo – è sempre una interessantissima opportunità di visitare le meraviglie di un paese dalla civiltà antichissima.
Una nuova consapevolezza e autostima…
L’Egitto sta riscrivendo la sua storia, sta riaprendo un nuovo capitolo. Certo è che la popolazione, uomini e donne uniti da un comune desiderio, ha dimostrato di avere un’organizzazione fantastica e una forza di volontà non comune nel voler cambiare uno stato di cose che stava danneggiando l’immagine e l’economia del paese.
Un mio amico americano mi ha detto, qualche sera fa, che l’Egitto ha dimostrato a tutto il mondo di essere coraggioso, civile e in grado di fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto in quel modo. Speriamo che le manifestazioni terminino presto, visto che ora c’è un nuovo presidente, un nuovo Governo e una data per le nuove elezioni democratiche.
E poi, a chi contesta questa destituzione, perché per Mubarak andava bene e per Morsi si parla a sproposito di Golpe? Noi italiani abbiamo da anni Governi che ci stanno portando a diventare il “centesimo mondo”. Continuiamo a subire e a mugugnare, ma niente di più. Però, ci permettiamo di criticare chi ne ha avuto “le scatole piene” di essere tornato indietro anziché avanti. Cosa dire? Aiutiamoci e sosteniamoci nella crescita.
Auguri Egitto! Auguri Italia!