(*) Questo numero di Travelling Interline International, vede l’esordio di una nuova rubrica curata da Biancamaria Rossi, la corrispondente dall’Emilia Romagna del nostro giornale. Si chiama il Pungiglione e intende segnalare, colpire e mettere a fuoco le contraddizioni, le carenze, gli atavici ritardi del segmento turistico professionale e commerciale, segnalando nel contempo anche le eccellenze e le performance positive. Quando e se ci saranno.
Fiere….il Viale del tramonto?
Qualche anno fa, cominciò la Francia, seguita a ruota dal Sudafrica e da altre rappresentanze turistiche, operatori, compagnie aeree. Quest’anno, nei padiglioni della BIT alla Fiera di Milano, notate, per la prima volta, le chiassose assenze di Norvegia, Svezia, Finlandia, Svizzera, Austria e VisitUSA. Probabilmente molte altre defezioni sono sfuggite ad un banale controllo effettuato passeggiando per i padiglioni sconsolatamente deserti.
E non parliamo dei Tour Operator, delle Compagnie aeree e marittime, degli operatori incoming. Mai come quest’anno, i cosiddetti spazi relax con poltroncine, divani e sedie più spartane riempivano ampi spazi di ogni padiglione. Mai come quest’anno, le tende sistemate per “accorciare” lo spazio invenduto, erano così inquietanti e vicine all’ingresso. Mai come quest’anno la fila per l’accredito, quando c’era, è apparsa così corta e veloce. Mai come quest’anno ci sono mancati gli urti e gli spintoni dei partecipanti lungo i corridoi.
Quando ci renderemo conto che la BIT (ma anche altre fiere, seppure in minor misura), sono preistoriche vestigia di un passato mai realmente professionale e necessario ? Si diceva: se vado, non mi nota nessuno. Se non vado, lo notano tutti. E’ vero: molte delle Fiere turistiche del nostro Paese erano (ed in parte lo sono ancora) una stanca passerella di distributori di biglietti da visita, un meeting per cercare opportunità di lavoro per soggetti del settore, ma anche extra settore, un caotico raduno – scarsamente organizzato – di personaggi forse un po’ frustrati, un piccolo mercato rionale dove si cerca di acquisire un po’ di pubblicità per giornali, riviste, tv, website.
Al Pow Wow USA, da decenni, funziona egregiamente un sistema di appuntamenti calendarizzati che permettono di razionalizzare i tempi e di incontrare solo persone o società preventivamente selezionate. Da noi, invece, si rincorrono continuamente soggetti che sembrano sparire (e forse lo fanno per davvero) proprio mentre arrivi tu, o si ricevono persone che affrontano argomenti dei quali non ci può fregare di meno.
Viene in mente Gloria Swanson nella scena finale de Il Viale del Tramonto di Billy Wilder, quando scende maestosamente le scale, credendo di essere nuovamente davanti ad una cinepresa, mentre la polizia sta per arrestarla per l’omicidio di Joe Gillis. Il Viale del Tramonto per la BIT è iniziato diversi anni fa. Da quando cioè, si è affermato il web e molti settori (il turismo tra questi), non se n’è accorto, proprio come la Swanson.
Molti anni fa uno stand di un tour operator di buon livello, comportava un investimento di circa 35/40 milioni di lire (allora c’erano ancora le Lire), inclusi un paio di pernottamenti per un ventina di collaboratori e dirigenti del Gruppo. Ci domandavamo allora – e ci domandiamo adesso – quante pratiche in più dovrebbero chiudere positivamente le adv che utilizzano i cataloghi di quell’operatore, per pareggiare almeno quel costo? Mai pensato che la partecipazione ad un evento fieristico, è una voce di costo non più sostenibile, oggi ? Che ne dite di lasciar perdere la passerella e di concentrarci su cose più concrete ?
Ad maiora
Biancamaria Rossi