di Manuela Ippolito
Intanto l’Enit lavora al nuovo statuto agenzia
Che l’industria del turismo sia’ un asset chiave che porta in alto la bilancia dei pagamenti è cosa ormai arcinota. Non servono ulteriori conferme, a nessuno. Ma è “ora di ripartire e di correre” come ha detto il Ministro dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo, Dario Franceschini durante la Conferenza presso il Mibact. Dopo anni di stasi da parte della classe dirigente c’è un progetto che sembra più concreto dopo il varo del Senato al Ddl Cultura e Turismo che mira a dare al turismo il ruolo che merita. Quindi, al via la digitalizzazione, sgravi fiscali per le imprese, l’attenzione alle startup ed all’imprenditoria dei giovani che va fino a 40 anni ( data la situazione attuale del mercato del lavoro ndr) un osservatorio serio e omogeneo che possa orientare gli operatori del settore, migliorare la qualificazione dell’ospitalità, aumentando gli standard; la moltiplicazione dell’offerta turistica, rendendola più vasta e differenziata superando la tradizionale frammentazione regionale come per esempio il progetto Vento ( pista ciclabile da Venezia a Torino). ”In una fase ancora di crisi -ha commentato Franceschini – gia’ oggi il turismo in Italia segna una inversione di tendenza e mostra segnali di crescita. Noi finora non abbiamo preso impegni generici ma abbiamo visto approvate norme di legge e provvedimenti amministrativi. Nei prossimi mesi ci sara’ dunque da correre molto, ma correremo”.
Per capire il quadro della situazione si parte proprio dall’Osservatorio, realizzato Ciset (sui dati della Banca d’Italia e dell’Istat). Il rapporto segnala che la spesa turistica totale in Italia è stata di circa 96 miliardi di euro, di cui 63 provenienti da italiani e 33 da stranieri. La cifra è pari al 10% dei consumi finali lodri e sopratttto pari a 70 miliardi di ricchezza all’anno .
Ma solo il Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana ricevano il 60% della spesa generata dall’estero, contro il 13% del sud. Nota dolente secondo il ministro che anzi ritiene fondamentale che la diversificazione dell’offerta turistica si concentrerà in particolare sul Mezzogiorno.
I dati relativi alla tipologia di vacanza degli stranieri in Italia risaltano la prevalenza della componente culturale: quasi la meta’ dei pernottamenti estivi e ben il 58% della spesa turistica (in media 129 euro giornalieri) si collocano in aree di interesse artistico-culturale. I dati dell’occupazione nelle imprese di alloggio, ristorazione e servizi turistici, evidenziano un saldo positivo per il secondo trimestre 2014 e, nell’outlook del prossimo quinquennio, la migliore performance a confronto con i principali settori dei servizi e dell’industria. L’Italia infine e’ quinta al mondo per arrivi nel 2013 (+2,9%) e sesta per entrate da turismo internazionale (+3,1).
Un altro punto da sviluppare è poi quello relativo alla tassa di soggiorno, definita un’anomalia, visto che viene pagata solo dai turisti che soggiornano in strutture ricettive. Bisogna ripensare a una ridefinizione sia in termini di importo che ampliamento di platea potenziale destinataria della tassa, ma in modo equilibrato.
I primi passi dell’Enit
“Il turismo genera in Italia oltre 2,6 milioni di posti nel 2013, pari all’11,6% dell’occupazione totale del Paese e il suo contributo nel 2013 e’ stato pari a 159,6 miliardi di euro, pari al 10,3% del Pil nazionale.” Lo ha detto il Commissario Straordinario dell’Enit, Cristiano Radaelli,in occasione dell’incontro ”In questi primi trenta giorni dal conferimento dell’incarico – ha continuato il Commissario Straordinario dell’Enit – stiamo lavorando alla definizione del nuovo statuto dell’Agenzia e ad un assetto gestionale che permetta all’Agenzia di svolgere appieno i sui compiti. La nuova Agenzia, lavorando in stretto coordinamento con gli altri enti e ministeri interessati, promuovera’ e favorira’ la commercializzazione delle eccellenze del nostro Paese: turistiche, culturali, enogastronomiche, etc”