La rinascita di Livingston “la nuova compagnia charter italiana” segna il ritorno della famiglia Toto nel trasporto aereo.
Sul chiudersi del 2008 Carlo Toto aveva venduto Air One alla nascente nuova Alitalia guidata da Roberto Colaninno e da Banca Intesa di Corrado Passera, ed ora con questa acquisizione  il figlio Riccardo fa rientrare la famiglia nel settore del trasporto aereo commerciale.
La “vecchia” Livingston era finita insolvente nell’ottobre del 2010 e cercava un acquirente per potersi rimettere in linea. Nel febbraio del 2009 la compagnia era stata ceduta dal Gruppo Ventaglio a 4Fly Spa e successivamente acquisita da FG Holding.  Un’altra offerta oltre quella di Riccardo Toto, era giunta da Air Italy la quale, appresa l’ esclusione, ha presentato un ricorso la cui udienza di merito si terrà a metà giugno.
E’ sul chiudersi del 2011, il 15 dicembre, che la società RT srl di cui Riccardo Toto è socio unico ha rilevato l’attività dall’amministrazione straordinaria ottenendo l’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo del precedente governo Berlusconi, in pratica divenendone proprietaria al 100 per cento.
Alla conferenza stampa che si è tenuta il 16 febbraio scorso nell’ambito della BIT sono stati forniti i dettagli operativi della rinata Livingston la quale sarà un vettore specializzato nei collegamenti charter.
Con 4 aeromobili A320-200 verranno garantiti  da marzo prossimo i collegamenti a medio raggio, mentre per il long haul è previsto l’avvio in winter season con due A330-200.

Successivamente poi, l’anno prossimo è prevista l’entrata in linea di altri quattro A320 e di un A330. Pertanto una volta a regime  la Livingston disporrà in tutto di 11 aerei, otto A320 e tre A330.
Con evidente soddisfazione della Sea la base operativa sarà sullo scalo di Malpensa, e le rotte a medio raggio che prenderanno il via a fine marzo riguarderanno destinazioni come Egitto, Tunisia, Israele, Turchia, Grecia, Spagna, Isole Canarie, Francia, Marocco, Portogallo e Capo Verde.

Il lungo raggio che partirà con la stagione invernale 2012 e che si rafforzerà il prossimo anno con l’arrivo del terzo A330,  vedrà gli aerei della compagnia collegare l’Italia con Antigua, Brasile, Cuba, Giamaica, Repubblica Dominicana, Messico, Kenya, Tanzania, Madagascar, Mauritius, Sri Lanka e Maldive. Il primo volo  è previsto sulla Malpensa-Marsa Alam, Mar Rosso, il 31 marzo prossimo.
A regime il piano industriale prevede un fatturato di circa 250 milioni di euro, con il raggiungimento del pareggio operativo entro 19 mesi dall’avvio delle operazioni.
Nel comunicato stampa rilasciato alla BIT vengono delineati anche i dettagli delle relazioni industriali con l’impiego nei prossimi 5 anni di personale che passerà dagli attuali 106 dipendenti, a 358 nel secondo anno fino a raggiungere le 452 unità nel 2016, e viene fra l’altro precisato che:
“I contratti sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali introducono un nuovo sistema di relazioni industriali, con meccanismi nei quali viene data centralità alla concertazione interna tramite modelli sia di gestione sia di rinnovo del contratto in una ottica partecipativa”.
Val la pena rammentare come Carlo Toto, al momento della vendita di Air One, avesse firmato un patto di non concorrenza riguardante i voli di linea nei confronti della nuova Alitalia (della quale egli è azionista con una quota del 5,31 percento).

Il patto della durata di cinque anni  andrà a scadere nel gennaio 2014 e a quella data Livingston potrebbe pure attivarsi sui servizi di linea. Tuttavia, oltre al particolare che Livingston per il momento parla solo di voli charter,  sembrerebbe che il patto di non concorrenza verso Alitalia sia vincolante per Carlo ma non per i suoi familiari.

Di certo però il rilancio di Livingston in un momento in cui Alitalia ha annunciato di aver avviato le procedure per l’integrazione di Blue Panorama, anch’esso vettore dedicato in parte al mercato leisure/market, potrebbe essere “mal digerito” dai vertici della nostra maggiore aerolinea.

Antonio Bordoni