Festeggiamenti e kermesse mauriziane nelle piazze di Castel Gandolfo: a scuola di integrazione etnico-sociale dall’Isola dell’Armonia
La città di Castel Gandolfo (Città della Pace) e Curepipe (Repubblica di Mauritius) hanno siglato il “Trattato di Amicizia tra i Popoli” alla presenza dei Sindaci delle due città, Maurizio Colacchi per Castel Gandolfo e Hareechand Bhangeerutty per Curepipe, e delle rispettive Segreterie; per Mauritius era presente Krishnanan Isram – Segretario di Curepipe.

In un contesto italiano sempre più proiettato verso un quadro sociale multi-etnico, che riguarda non più solo i grandi centri urbani ma anche i comuni di provincia come Castel Gandolfo, l’isola di Mauritius è un raro modello di pacifica convivenza tra popoli diversi. Per Castel Gandolfo, città della Pace, questo Trattato di Amicizia segna la nascita del legame con la città di Curepipe per apprendere da quest’ultima i segreti dell’armonia inter-culturale.

Curepipe, città nell’area sud-ovest di Mauritius, con i suoi 100.000 abitanti è il secondo centro abitato dell’isola dopo la capitale Port Louis. A pochi chilometri dal Black River Gorge National Park, il cuore verde di Mauritius, e dalle vaste piantagioni di tè che segnano il profilo meridionale dell’isola, oggi Curepipe è una fiorente città che ha saputo fondere l’anima moderna al fascino coloniale del suo passato in un melting-pot di culture e razze tipico dell’intera isola mauriziana.

Basterebbe questo a motivare la relazione che da oggi lega le due città, ma va aggiunto che Mauritius è uno dei paesi più democratici del continente africano e può vantare una ricchezza socio-culturale unica al mondo tanto da meritare la definizione di isola dell’armonia.

“A Mauritius non esisteva una presenza umana quando arrivarono i primi europei nel XVI secolo”, dichiara Hareechand Bhangeeruthee – Sindaco di Curepipe – “il popolo mauriziano è quindi davvero nato dalla fusione fra le etnie dei colonizzatori europei che si sono succeduti nei secoli, degli schiavi arrivati sull’isola per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero e delle popolazioni asiatiche che l’hanno scelta come terra di migrazione. Quando Mauritius è diventata una Repubblica, esattamente 40 anni fa, ha fondato proprio sul suo popolo multi-etnico la base dell’unità nazionale, “As one people, as one nation” come recita il nostro inno nazionale”.

Sull’isola di Mauritius infatti convivono pacificamente etnie, culture, lingue e religioni che caratterizzano una popolazione di 1.3 milioni di abitanti, suddivisi in 4 grandi gruppi etnici, ognuno dei quali ha mantenuto solidi legami con la propria religione d’origine e vive la propria spiritualità in un clima di diffusa intesa religiosa. Non è strano a Mauritius incontrare chiese, moschee e templi gli uni accanto agli altri; le ricorrenze hindu, tamil, cattoliche e musulmane diventano motivo di festa per tutta l’isola.

“Il Trattato firmato oggi segna un passo importante nel panorama delle relazioni internazioni della nostra città”, afferma Maurizio Colacchi – Sindaco di Castel Gandolfo – “Esso darà il via ad una serie di attività come visite ufficiali, scambi culturali tra gli studenti, eventi sportivi e manifestazioni artistiche ispirate al principio della fratellanza tra i popoli. Anche la scelta della data non è casuale: in concomitanza con i festeggiamenti di San Sebastiano, Patrono della nostra città”.

Come nella migliore tradizione delle relazioni internazionali, la firma del trattato è stata suggellata dallo scambio di doni. La delegazione di Curepipe ha portato in dono un modello del palazzo che ospita il municipio locale, simbolo del gemellaggio ed esempio della maestria dell’artigianato mauriziano.

Questo Trattato rafforza ancora di più le relazioni tra l’Italia e Mauritius finora egregiamente rappresentate dalla comunità di mauriziani in Italia che conta ben 9.000 presenze, di cui 500 a Roma e dintorni, e di italiani che a Mauritius hanno trovato una seconda patria.

In questo senso, il Trattato segna anche il punto di avvio per futuri partenariati economici, tanto che la giornata di ieri è stata dedicata ad incontri esplorativi tra la delegazione di Mauritius e l’imprenditoria locale.

Mauritius, oltre ad essere un modello di integrazione tra i popoli, è anche un caso di successo tra i Paesi del continente africano grazie alla stabilità democratica, alla trasparenza del contesto normativo, alla tolleranza etnica, all’equa distribuzione del reddito e ad una coerente strategia per competere a livello internazionale in attività ad elevata intensità di lavoro, a cui si aggiungono una politica valutaria flessibile, una bassa pressione fiscale e una politica atta ad attrarre investimenti esteri.

Per l’occasione l’Ente del Turismo Isola di Mauritius, in collaborazione con i principali protagonisti dell’industria turistica mauriziana, quali la compagnia di bandiera Air Mauritius e il Gruppo Beachcomber Hotels, proprietario di 8 tra gli hotel più esclusivi dell’isola, e il prestigioso operatore Hotelplan Italia Spa sono stati protagonisti delle serata di promozione dell’isola al Country Club e durante il week end a disposizione del pubblico per fornire materiale informativo sulla destinazione.