Comunica efficienza, entusiasmo e una certa dose di rigore nei confronti di ciò che non funziona, Michela Vittoria Brambilla, neo Sottosegretario con delega al turismo. Fra i suoi primi provvedimenti, il rilancio turistico di Napoli e della Campania dopo l’incresciosa vicenda dell’immondizia che ne ha distrutto l’immagine in Italia e all’estero. A questo scopo, il neo Sottosegretario ha nominato un pool di 4 persone di fiducia  -2 su indicazione del Governo e 2 su indicazione dell’assessorato del turismo e beni culturali della Regione Campania- che ha il compito di valorizzare tutte le eccellenze di un’area ricchissima in termini di offerta, tentando di riqualificarla e di sviluppare tutte le sue potenzialità. Con un rinnovato supporto dell’Enit, che vede la new entry di Matteo Marzotto come Presidente, il pool si concentrerà su 4 punti fondamentali:

  1. collaborazione fra Governo e assessorato al turismo della Regione per qualunque proposta o iniziativa, al fine di rendere ogni provvedimento di “immediato impatto”;
  2. riconsiderazione del ruolo dell’Enit, che può in questa vicenda essere messo alla prova sulla sua effettiva utilità. Se non dimostrasse di essere all’altezza, si ventilerebbe l’ipotesi di una ristrutturazione radicale perché, secondo la Brambilla, “non è più tempo di mantenere in vita carrozzoni che a tutto pensano meno che a portare turisti in Italia”;
  3. confronto con le imprese che operano nel settore turismo al fine di migliorare la qualità delle strutture ricettive, dei servizi, della logistica, dei trasporti e delle infrastrutture: sia per quanto riguarda la Campania, sia su base nazionale infatti, l’iniziativa privata è fondamentale e necessita di “incentivi e forme di sostegno concrete”;
  4. rapporto strettissimo con la realtà locale, per far sì che emergano problemi reali a cui dare reali soluzioni. Pompei, ad esempio, ha delle grosse difficoltà sotto il profilo logistico e della ricettività, oppure si pone la questione dei turisti sbarcati a migliaia dalle navi da crociera, “abbandonati a sé stessi” invece di essere convogliati in itinerari organizzati.

Insomma riportare il turismo a Napoli e in Campania è l’obiettivo fondamentale che il Governo persegue, in accordo con un soggetto istituzionale nazionale, l’Enit, e con tutti gli operatori locali, in un’ottica di dialogo, collaborazione e confronto. Non si vuole un turismo “da cartolina”, ma un’offerta competitiva, fatta di concretezza e professionalità. Altro punto dolente toccato, di cui si parla da più di due decenni, è quello della qualificazione delle strutture ricettive: per quanto riguarda le strutture alberghiere, il Sottosegretario è in procinto di varare in accordo con le Regioni una normativa nazionale che stabilisca finalmente quali debbano essere esattamente i servizi garantiti in base alle cosiddette “stelle”. Per quanto riguarda invece strutture ricettive di altro tipo -agriturismi, villaggi, campeggi ecc.- si propone al più presto un censimento e una analisi di volumi d’affari e costi, per avere un  quadro di questa realtà finora piuttosto confusa.

Si ha l’impressione, complessivamente, di una grande buona volontà, e di un certo coraggio nell’affrontare temi del settore tanto antichi quanto spinosi. Come si dice: le premesse sembrano esserci, facciamoli lavorare.

Cecilia Emiliozzi