Non è certo confortante aspettare la fine dell’estate per confermare o smentire i numeri delle previsioni: un calo del -6% e del -8% rispettivamente per gli arrivi e per le presenze turistiche a Roma. Questi i numeri pronosticati dall’EBTL, l’Ente Bilaterale Turismo della Regione Lazio, che ha rilevato un calo anche per la permanenza media nella Capitale. Tutto comincia con il crollo del -6,14% a marzo 2008 e con il trend negativo dei mesi successivi fino a maggio; da rilevare che la recettività alberghiera capitolina é passata da 691 nel 2000 a 870 nel 2007, con posti letto 85.240. Considerando lo stesso periodo di riferimento, gli arrivi passano dal + 2,79% del 2000 al + 9,3% del 2007; le presenze aumentano dal + 2,62% al + 8,38%. Dopo la crescita e il consolidamento, i primi segnali di stallo arrivano a gennaio 2008 con -1,41%, poi una modesta crescita a febbraio e il resto è storia di questi giorni.
Il ViceSindaco Mauro Cutrufo ha individuato una delle cause della crisi del flusso turistico a Roma: “Dopo il Giubileo non ci sono stati investimenti strutturali che avrebbero garantito la presenza e la permanenza del turismo, soprattutto quello proveniente dall’area americana, flusso turistico fondamentale per il settore. C’è stata una caduta di responsabilità da parte del Comune, confermata dai risultati dei primi cinque mesi dell’anno. Per far tornare i turisti bisogna curare i servizi pubblici ed igienici, potenziare le infrastrutture. Occorrono incontri con le categorie del settore, proposte, novità, recupero della tradizione romana dal punto di vista culturale, opportunamente ricollocata nella realtà europea. È necessaria una promozione turistica che favorisca prezzi convenienti per il turismo giovanile. Al Comune spetta la promozione, all’Assessorato l’operatività”.
Per frontegiare il periodo di magra, soprattutto nel mese di agosto, il Comune capitolino ha provato a lanciare una serie d’iniziative, tra cui la valorizzazione del litorale romano, la rivisitazione di vecchie tradizioni del turismo degli anni ’60. Questo per quanto riguarda interventi d’emergenza; ma a lunga scadenza, l’agenda del ViceSindaco prevede: “Affideremo uno studio sulle dinamiche del flusso turistico ad i più importanti istituti di ricerca, come Eurisko, Doxa, Pagnoni, Mannheimer. Gli studi serviranno a capire quale richiamo sul turismo mondiale potrebbe avere un parco a tema dell’antica Roma, ed eventualmente individuare il sito ideale per la costruzione della struttura. Attualmente siamo al 7°/8° posto per i parchi a tema, ed è per questo che vorremo puntare sulla rivisitazione dell’antica Roma anche per recuperare le tradizioni romane, le origini della nostra cultura”.
Il ViceSindaco ribadisce inoltre l’importanza di un tavolo di concertazione con gli operatori degli enti pubblici, del turismo e del governo. A tal proposito, Cinzia Renzi, Presidente Fiavet Lazio, sottolinea: “E’ necessario calendarizzare gli eventi. Il prodotto Italia va collocato al più presto in tutti i mercati emergenti. Dal momento che diventa sempre più difficile allungare la permanenza, è di fondamentale importanza attrarre il turista e convincerlo a tornare”. Claudio Mancini, Assessore Regionale al Turismo, avanza una proposta: “Una parte dell’Iva derivante dalle entrate del settore turismo, dovrebbe andare nelle casse dei Comuni piuttosto che in quelle dello Stato. I 500 milioni di euro che il governo ha stanziato per Roma sono un’anticipazione alla mia proposta. Per le politiche del Turismo è fondamentale la collaborazione della Commissione Cultura, così come il coinvolgimento delle Associazioni di Categoria. È giusto perseguire il progetto di un Parco a tema, anche perché lo sviluppo delle infrastrutture ad esso connesso ricadrebbe positivamente su tutta Roma”.
Se l’estate romana ha messo in scena la dolce vita degli anni ’60, le splendide piazze, i magici siti archeologici, il caldo litorale, l’autunno si prepara ad affrontare una seria ed incisiva promozione turistica. Ribadisce Cutrufo: “Le nostre Convention in giro per il mondo devono diventare più significative ed efficaci. Bisogna seguire l’esempio della Spagna che ha investito tanto in promozione turistica. Studieremo iniziative e proposte per attirare sempre più il turismo giovanile; ad esempio coinvolgendo il Coni si progetterà la costruzione di Ostelli. Lavoreremo per il recupero del target d’elite americano e giapponese da una parte, per il collocamento nei mercati emergenti dall’altra. Ma soprattutto sarà fondamentale e prioritario il recupero dell’immagine del nostro Paese nel mondo”.
Antonella Pino d’Astore