Questa mattina, in occasione di MONDO NATURA, la Confederazione italiana Campeggiatori in collaborazione con Assocamp ha organizzato il talk show dal titolo “Percorsi culturali: fascino e magia dei grandi, piccoli Borghi e Comuni” nel quale sono state messe a confronto le esperienze dei campeggiatori unitamente a quelle degli imprenditori di settore e degli Amministratori Locali.
Il talk show – interamente ripreso dalla SGS Comunicazione Creativa e trasmesso su Sky dal programma televisivo Camper Magazine – è stato moderato da Gianni Piccilli, Presidente della Confederazione Italiana Campeggiatori che, aprendo il dibattito, ha voluto tracciare un quadro del comparto in Italia. Il settore coinvolge ben 2.583 campeggi, 1.240 aree di sosta comunali, 1.600 aree libere, 900 aziende dotate di aree camper, 4.371.000 italiani e 3.700.000 stranieri. “Si tratta di numeri importanti – ha detto Piccilli – che impongono una riflessione sullo sviluppo e sulle nuove frontiere del turismo all’aria aperta”.
“Crediamo che Mondo Natura debba essere una piattaforma a disposizione sia delle aziende, sia dei consumatori finali – ha esordito il Direttore Generale di Rimini Fiera, Piero Venturelli – e per questo continuiamo ad accrescere i servizi e l’offerta di questa manifestazione. L’esperienza avviata quattro anni fa con Mondo Natura LUOGHI s’inserisce in quest’ottica e oggi possiamo dire che rappresenta una scommessa ben riuscita perché ci dà la possibilità di approfondire al meglio la cultura della vacanza”.
“Da un’indagine commissionata alla Mercury nel 2006 – ha riassunto Vittorio Dall’Aglio, Presidente di Assocamp – sono emersi numeri e concetti importanti: per esempio, i camper in circolazione in Italia sono oltre 210.000 e il movimento economico prodotto dagli utilizzatori (oltre 200mila famiglie che viaggiano per 52 giorni all’anno spendendo per ogni persona 60 euro al giorno) supera i 600 milioni di euro annui. Ritengo che questi siano dati di grande interesse che gli Amministratori dovrebbero tenere in alta considerazione. Invece molto spesso ci troviamo di fronte al solito problema: e cioè quello dell’accoglienza. Continuano ad essere ancora tante le località che ostacolano la vacanza en plein air”.
Tra le esperienze citate al talk show è doveroso ricordare quella della Regione Campania, che sta promovendo progetti dedicati al turismo itinerante, e quella del comune di Sasso di Castalda in Basilicata: 900 abitanti e paese ricostruito dopo il terremoto.
“Ciò che cerchiamo di fare è creare dei modelli riproducibili nello sviluppo locale del territorio – ha spiegato Vicenzo Russo della Regione Campania -. Ci sono zone della nostra regione che godono turisticamente di grande visibilità, ma ce ne sono altre che non riescono a primeggiare sia perché sono piccol, sia perché non sono incentivate a farlo. Per questo motivo abbiamo avviato sei anni fa un progetto nella Valle del Diano che raccoglie 15 comuni adiacenti al parco del Cilento. Abbiamo affiancato la comunità locale dotandola di incentivi per l’occupazione, ristrutturando i borghi, gettando le basi per un sistema locale turistico unico. Oggi raccogliamo i frutti con un evento finale che vedrà protagonisti proprio i camperisti”.
“Piccoli comuni come il nostro possono essere la risposta al turismo vocazionale rappresentato dai fruitori del plein air – ha auspicato il Sindaco di Sasso di Castalda, Rocco Perrone – A volte essere l’essere fuori dai circuiti turistici più importanti o soprattutto dai nodi viari principali (esempio Salerno – Reggio Calabria), può essere il volano per essere appetibili al circuito dei camperisti oramai abituati a ricercare la qualità, ma soprattutto la bellezza e il clima di amicizia di borghi come il nostro”.
Il turismo vocazionale diviene così il collante tra piccoli borghi e “colossi” del turismo come, per esempio, la Riviera di Rimini.
“Da venditori di vacanza siamo diventati venditori di emozioni e passioni – ha detto Marcella Bondoni, Assessore al Turismo della Provincia di Rimini e rappresentante dell’Unione delle Province Italia (Upi) – perché il turista oggi cerca un’esperienza e non solo il relax. Quindi, la nostra politica deve essere orientata alle vocazioni. Ecco perché stiamo sempre più spesso avviando azioni di marketing territoriale che si basano sulla tipicità dei luoghi, sviluppando azioni coordinate tra pubblico e privato. Un esempio è ciò che accade a Rimini, con l’Agenzia di Marketing turistico, oppure favorendo il concetto dell'”albergo diffuso” dove il pubblico riqualifica i borghi e il privato li gestisce. Ritengo che il ruolo delle Province debba essere proprio questo: gestire la regia delle azioni turistiche del territorio”.
“Fare turismo oggi è difficilissimo – ha commentato Ugo Margini, Presidente di Confcommercio Emilia-Romagna – perché la proposta, per essere competitiva, deve essere armonica e mettere d’accordo tutti gli attori seduti al tavolo di lavoro. Rimini però ci insegna che ciò si può fare: basta guardare tutti nella medesima direzione”.
Paolo Diamante, Responsabile dei servizi turistici dell’Automobil Club d’Italia, ha fornito altri dati: “L’1,3% dei viaggiatori in Italia utilizza il camper. Sono ancora numeri molto bassi e credo che le possibilità di crescita siano enormi. Il motivo è presto detto. Le nostre ricerche evidenziano che il turista è sempre più portato a voler conoscere l’entroterra, ricco di vallate, comuni, borghi da riscoprire. ACI sviluppa per questo motivo itinerari ad hoc attraverso la rete nazionale ed in sinergia con la federazione internazionale, in modo che le nostre bellezze possano essere ammirate anche dagli stranieri. Perché ritengo che non esista un’Italia minore, bensì un’Italia meno conosciuta”.
Sulla possibilità di accrescere l’appeal dei borghi si è incentrato anche l’intervento di Arturo Manera, Vice Presidente dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia. “I Comuni e i Borghi d’Italia essendo tali possono sviluppare emozioni e porsi come primaria meta per i camperisti”.
Confedercampeggio ha dato spazio anche ad un’esperienza oltre confine, in Croazia. Il Paese balcanico, se da un lato rappresenta uno dei principali antagonisti al turismo ricreazionale italiano, dall’altro rappresenta uno stato “amico” e un punto di riferimento da cui imparare. “I camping e gli agriturismi croati sono sempre più pieni di turisti italiani – ha ricordato Piccilli – perché la qualità è migliore e i prezzi sono più bassi. Gli imprenditori italiani, invece, non riescono a contrastare il continuo aumento dei prezzi, a discapito dei servizi”.
Ciò non avviene nella struttura istriana presentata da Aleksandar Tidic, docente croato di Economia del Turismo e imprenditore.
“Non solo il turismo ricreazionale rappresenta uno dei nostri principali interlocutori – ha annunciato – ma lo favoriamo investendo in aree camper ad hoc e sviluppando una rete di servizi e itinerari completa, come per le strade dell’olio e del vino, arricchite da degustazioni e visite guidate”.
Le conclusioni della tavola rotonda sono state affidate a Joao Alves Pereira, presidente della Federazione Internazionale del Camping e del Caravanning.
“Quest’oggi ho sentito più volte parlare di turismo vocazionale. Ritengo che il campeggio sposi completamente questa modalità di turismo, che l’Italia e questi luoghi inseguono come nuova frontiera. Penso che l’equazione campeggio uguale turismo di serie B sia ormai uno stereotipo datato, perché si tratta di un’esperienza trasversale che coinvolge uomini e donne che ricercano un’esperienza; una vocazione, appunto”.