Provengono da quattro diverse regioni dell’India e sono imprese di vario profilo: da quella di grandi dimensioni – con 1.500 dipendenti e un’attività che spazia dai viaggi di lusso a quelli un po’ più economici – fino all’azienda di minori dimensioni, specializzata in tour culturali e vacanze attive, tra natura e sport.

È l’identikit degli 8 tour operator indiani che sono in questi giorni nella Capitale per l’ “Educational Tour”  voluto dall’Assessorato regionale al Turismo e organizzato dall’Agenzia di Promozione Turistica di Roma e del Lazio, per presentare agli operatori stranieri l’offerta turistica del nostro territorio.

“Per incentivare lo sviluppo del sistema turistico la Regione ha avviato un’azione decisa di promozione internazionale, con iniziative mirate sui mercati emergenti. L’India, in particolare, è un mercato turistico con grandi potenzialità di sviluppo: negli ultimi anni ha fatto registrare interessanti percentuali di crescita dei flussi verso Roma, che ora puntiamo a incentivare”, spiega l’assessore al Turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini.

“L’obiettivo è presentare al meglio l’offerta turistica più adatta al target di questi tour operator, per i quali abbiamo organizzato un itinerario ad hoc. Per agevolare la creazione di pacchetti turistici che abbiano come meta Roma e il Lazio, abbiamo inoltre organizzato degli incontri  diretti con alcuni operatori dell’offerta ”, sottolinea il presidente dell’Agenzia di Promozione Turistica di Roma e del Lazio, Federica Alatri.

Il programma prevede un soggiorno di 5 giorni, di cui due a Roma – naturalmente con visite guidate ai monumenti del centro storico, un giro nelle strade dello shopping, la visita al polo congressuale dell’Eur e menu prevalentemente vegetariani, per rispondere alle esigenze dei t.o. indiani – e tre giorni fuori dalla Capitale. Prime tappe Bracciano con il Castello Odescalchi e Tarquinia, con la necropoli etrusca e il prezioso museo. Poi Viterbo, dal centro storico alle terme, per arrivare al Parco di Bomarzo e più a sud fino a Fiuggi – inclusa anche una tappa all’outlet di Valmontone – per toccare infine l’Abbazia di Fossanova e Sperlonga.