Nautica, congressuale e golf. Sono questi i tre segmenti su cui intende puntare Titti Bufardeci, assessore regionale al Turismo, per rilanciare il turismo in Sicilia. “Adesso stiamo lottando per non perdere 180 milioni di euro dei fondi europei – ha spiegato l’assessore – ma nel futuro prossimo l’obiettivo è recuperare la spesa investendo su tre settori. Intanto rafforzando porti e approdi con l’intenzione di creare un sistema portuale siciliano; quindi ristrutturare immobili a fini congressuali; infine mettere a sistema l’intera offerta golfistica siciliana che potrà trarre vantaggio dalla recente legge sul golf”.
Questi temi saranno affrontati e approfonditi nel corso di un convegno dal titolo “Sicilia, cosa vuoi fare da grande?” in programma giovedì 20 novembre a cui l’assessore Bufardeci ha già dato la propria disponibilità a partecipare. Il convegno nasce dall’esigenza di concretizzare e dare una risposta alla serie di interventi che sicilia.travelnostop.com ha raccolto nel corso della stagione estiva in cui gli addetti ai lavori hanno lanciato una serie di riflessione su cosa e come fare per attuare un progetto di sviluppo turistico possibile affinché questa Sicilia possa diventare ‘grande’ davvero.

Nel corso dell’intervista, Bufardeci si è anche soffermato sull’ormai prossima pubblicazione del regolamento per le agenzie di viaggio. “Entro la prima settimana di novembre – ha annunciato l’assessore – il regolamento, che non avrà nessuna grossa modifica rispetto a quello precedente, tornerà in giunta per l’esame”. Agli sgoccioli anche l’iter per la definizione di una legge regionale sul turismo, in cui, a detta di Bufardeci, Pubblico e Privato dovranno lavorare in sinergia nel loro ruolo di indirizzo e coordinamento.

Infine, alla proposta del Palermo Convention Bureau per rilanciare la Fiera del Mediterraneo, Bufardeci ha così replicato: “Positiva l’iniziativa del Palermo Convention Bureau e la disponibilità dimostrata dagli imprenditori privati.  In Sicilia va ripensato l’intero sistema fieristico, finora rimasto intrappolato in una logica fallimentare che ha visto coinvolti gli Enti di Palermo, Catania e Messina. Piuttosto penso a una grande fiera della Sicilia, da lanciare anche in un’ottica mediterranea vista la posizione strategica che riveste l’Isola”.