Al Museo Archeologico di Sarsina (Fc) fino al 31 maggio 2009 ventidue artisti interpretano gli Arcani Maggiori dei Tarocchi, sotto l’egida di un decano d’eccezione, l’architetto-scultore Ilario Fioravanti. “Il Tarocco è un camaleonte. […] Ciascun arcano, essendo uno specchio e una verità di per sé, si tramuta in quello che tu ci vedi dentro”. È tutto in questa frase il senso della mostra Il Diavolo & L’AcquaSanta – Tarocchi fantastici (Sarsina FC, Museo Archeologico,  fino al 31maggio 2009), estrapolata da un saggio del grande Alejandro Jodorowsky, regista e scrittore cileno, coinvolto in questo progetto.

Un grande evento espositivo – voluto e promosso dal Comitato Nazionale per il Millennio della Basilica Cattedrale di Sarsina e organizzato da Il Vicolo – Sezione Arte di Cesena – che vede coinvolti 22 artisti di fama nazionale e internazionale (tra cui lo scultore Adriano Bimbi e il pittore Andrea Guastavino, lo scultore tedesco Richard Hess, il pittore statunitense Mark Kostabi e gli artisti Pablo Echaurren e Ugo Nespolo) chiamati ad interpretare gli Arcani Maggiori secondo il linguaggio proprio della loro arte e secondo una poetica del tutto personale. Ventidue diverse personalità che, attraverso il linguaggio della pittura e della scultura, si sono fatti “… medium verso una visione misterica, alchemica, indefinibile, presa nella ruota del tempo, per convertire in mille modi il caos in cosmos, il relativo in assoluto”, come suggerisce Marisa Zattini, curatrice della mostra insieme al direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci. Arte e magia, suggestioni ed esoterismo si fondono insieme in una mostra e in un luogo, Sarsina, che per le sue origini ben si presta ad ospitare un evento di questo genere. La patria di Tito Maccio Plauto, caratteristica cittadina del primo Appennino romagnolo, è infatti nota per la figura di San Vicinio, Protovescovo esorcista venerato perché la sua intercessione presso il Signore poteva guarire da mali dell’anima derivanti da possessioni demoniache: la Cattedrale di Sarsina, dedicata a San Vicinio, festeggia quest’anno il Giubileo.  

Simboli del destino, interpreti del caso, legati alla Cabala, all’esoterismo, all’arte divinatoria e contemporaneamente oscuri nell’origine, ai Tarocchi è legata una molteplicità di suggestioni, anche lessicali.

Caso e destino: ecco due parole che ben esprimono il significato di questa mostra sugli Arcani Maggiori dei Tarocchi, simboli allegorici che sono specchio ed emblema di un mistero che può essere interpretato in infiniti modi diversi. Come infiniti sono i linguaggi dell’arte contemporanea e le diverse visioni del mondo che gli artisti hanno esplicato e messo in gioco interpretando ognuno un Arcano, sorteggiato a caso in un mazzo di 22 carte: al destino è stata infatti affidata la linea guida della mostra e il ruolo di ogni artista nella rappresentazione di una e una sola carta.

Il ‘rito’ è iniziato con un sorteggio, avvenuto lo scorso marzo, per opera di una mano di bimba, tra casualità e destino appunto, per lasciare poi che nell’opera d’arte, nella trasfigurazione, queste 22 figure rivelassero la loro simbologia e la loro carica di suggestione.

A guidare in questo affascinante viaggio fra arte e mistero i 22 maestri dei Tarocchi, un grande artista, una sorta di Eremita solitario, lo scultore Ilario Fioravanti, che si è misurato con le carte degli Arcani Maggiori.

A lui è stata affidata la realizzazione di tutti e ventidue i Tarocchi, che tra le sue mani sono diventati 22 formelle in terracotta ingobbiata, che propongono una riflessione raffinata e sapiente sul segreto dei Segni. A questi si aggiungono 3 tarocchi ideali, che l’artista ha realizzato secondo la sua personale poetica. Si tratta dell’Arcano 000, l’Arcano Supremo, che vede uniti il maschile e il femminile, l’uomo e la donna, in un cammino paritetico nel viaggio della vita. E dei due Arcani 00, uno monocromo e uno a campiture policrome, che aprono e chiudono il viaggio ideale nel fantastico universo dei tarocchi. 

Sua anche l’opera scultorea L’Ossesso, un suggestivo bronzo a tutto tondo, icona ideale del progetto, che raffigura un uomo dalla cui bocca fuoriescono sette diavoli muniti di zampe e corna.

 

Qualunque sia la loro origine e il loro uso attraverso i tempi, i Tarocchi continuano oggi a esercitare il loro fascino in virtù della loro essenza misterica. Il che li avvicina intimamente alla sfera dell’arte, dove il visibile diventa veicolo per esprimere ciò che non può essere detto e, quando coglie nel segno, l’universale.

A Mille anni dalla fondazione della Basilica di Sarsina, il contenuto allegorico della mostra Il diavolo e l’Acquasanta, con le sue immagini fantastiche, riavvicina lo spettatore al Mistero e alla Poesia della condizione umana. La mostra gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Patrocinio della Regione Emilia- Romagna e della Provincia di Forlì-Cesena. E’ corredata da un catalogo con testi critici e immagini delle opere in mostra, realizzato per i tipi de IL VICOLO Editore, con contributi di importanti personaggi legati al mondo della letteratura e della filosofia, del cinema e del teatro, come Alejandro Jodorowsky, Janus, Carlo Sini, Massimo Maisetti, Fanny & Alexander.

Il Millenario della Cattedrale di San Vicinio

La mostra ‘Il Diavolo & l’AcquaSanta – Tarocchi Fantastici’ si configura come la mostra più importante del ricco programma di eventi culturali pensati per il Millenario della Cattedrale di Sarsina, custode della tomba di San Vicinio il vescovo taumaturgo. Al Millenario è stato dedicato anche un intero anno giubilare, dal 25 marzo 2008 alla Pentecoste del 2009, con una serie di manifestazioni ecclesiali. Ma in Sarsina si incontrano più storie, accanto a quella che affonda le sue radici nel Medioevo, la più antica, quella romana che percorriamo idealmente in compagnia del commediografo latino Tito Macio Plauto. Anche la mostra ‘Il Diavolo & l’AcquaSanta’ incontra l’antica ‘Sassina’, poichè è allestita nel Museo Archeologico, indubbiamente uno dei più importanti dell’Italia settentrionale, per la ricchezza e la varietà dei reperti rinvenuti nello scavo della necropoli sarsinate di Pian di Bezzo. Così reperti archeologici e arte contemporanea si incontrano per creare nuove ‘incantagioni’.

Informazioni su IL Diavolo e l’Acquasanta

Durata: fino al 31 maggio 2009

Luogo: Sarsina (FC), Museo Archeologico, via Cesio Sabino 39

Ingresso: adulti 2 euro, ridotto 1 euro. Minori di 18 anni e over 65 gratuito

Orario: feriali 8.30 – 13.30 – Sabato e domenica 9.00-18.00 – Chiusura: lunedì

Per i gruppi, su prenotazione, apertura pomeridiana.

Info Museo: tel. 0547 94641

Curatori: Antonio Paolucci e Marisa Zattini

Catalogo: Il Vicolo Editore

Testi critici: Antonio Paolucci e Marisa Zattini

Allestimento: Augusto Pompili

Organizzazione: Il Vicolo – Sezione Arte, Cesena

tel. 0547 21386 fax 0547 27479

www.ilvicolo.com[email protected]