firenze-ponte-vecchioCrescita dell’offerta ricettiva, standard qualitativi in aumento, livelli di soddisfazione elevati. Tendenza dei visitatori a usufruire anche dell’offerta del Valdarno e  del Chianti.  Camera di Commercio di Firenze e Centro Studi Turistici pubblicano lo studio sull’impatto economico del turismo in provincia di Firenze per l’anno 2008, che fa seguito e aggiorna le indagini svolte negli anni 2001 e 2004.

“Dalla ricerca emerge che Firenze investe ancora nel turismo, in qualità e rinnovamento tecnologico, – così ha sintetizzato Luca Mantellassi, presidente della Camera di Commercio – che i turisti credono ancora in Firenze come mèta di classe; e ci vogliono venire e anche ritornare. I prezzi sono stabili. Il resto è andamento congiunturale dei paesi di origine.”

Quanto conta il turismo nel sistema economico della provincia di Firenze? Quali caratteristiche ha il turista che viene in vacanza in questo territorio? Quanto e come spende? E alla fine è soddisfatto di ciò che ha visitato, dei servizi che ha utilizzato, in sostanza è contento della sua esperienza?

A queste domande e ad altre più specifiche e più legate alle caratteristiche dell’offerta e della domanda turistica, danno risposta due indagini qualitative rivolte a un campione di imprenditori ricettivi e a un campione di visitatori che hanno trascorso un soggiorno in una delle località della provincia di Firenze, da giugno a settembre del 2008.

L’offerta provinciale risulta eterogenea, con forti differenziazioni di prodotto e di posizionamento sul mercato: se da un lato riesce ad intercettare e a soddisfare diversi target di domanda, dall’altro registriamo una distribuzione disomogenea dei flussi, con difficoltà di risultati per quelle aziende che non hanno saputo o potuto realizzare investimenti strutturali e di servizio.

Si rileva una tendenza all’innalzamento degli standard qualitativi e al rinnovamento tecnologico (con il 55% degli intervistati che a questo proposito ha difficoltà a reperire addetti specializzati e con esperienza nel settore),  con un impegno degli operatori per garantire un valore aggiunto al loro servizio (ad esempio l’interesse per la formazione del personale), oltre che migliorare le modalità di distribuzione del prodotto. Inoltre si tende ad amplificare l’efficacia di internet (canale attraverso il quale pervengono circa il 45% delle prenotazioni). L’analisi dimostra che l’offerta turistica in provincia di Firenze è prevalentemente di tipo alberghiero (53,6% p.l.- extra-alberghiero 46,4%), ma sono diverse le percentuali di crescita dei settori: extra-alberghiero +17% dei posti letto, alberghiero + 7% dei posti letto.

Per quanto riguarda la domanda, il turista che arriva nella provincia di Firenze appare sempre più esigente e informato, è attento non solo ai valori tradizionali, ma cerca servizi e comodità, non vuole limitare la propria esperienza di vacanza nell’ambito di una sola località, ricerca emozioni diverse, legate all’offerta culturale, alle visite e alle escursioni nelle diverse aree, allo svolgimento di attività varie.

I turisti continuano a utilizzare prevalentemente strutture ricettive di tipo alberghiero (66%), anche se  dal 2004 al 2007 sono aumentati in misura maggiore coloro che scelgono il settore extra-alberghiero (+42,1%) rispetto all’incremento del settore alberghiero (+10,9%).

Gli stranieri risultano essere più numerosi degli italiani, e nel corso degli ultimi anni c’è stato un ridimensionamento delle presenze provenienti dai paesi che rappresentavano bacini importanti per i flussi turistici, ad esempio gli USA, il Giappone e anche la Germania, mentre è aumentata la quota dei turisti provenienti dai paesi europei, soprattutto gli spagnoli e gli olandesi.

Negli ultimi tre anni inoltre una parte del flusso si è spostato dalla città di Firenze verso le altre aree della provincia, in particolare le zone del Chianti e del Valdarno hanno registrato incrementi significativi.

Il volume di spesa generato dalla domanda turistica è imponente (2.802 milioni di euro), nonostante l’andamento dei prezzi degli ultimi mesi che ha determinato un ridimensionamento della capacità di spesa media per consumi turistici. La spesa media pro-capite giornaliera passa dai 114,3 € del 2003 ai 129,7€ del 2008. Se però rivalutiamo il dato del 2003 in base all’indice Istat dei prezzi al consumo delle famiglie, i 114,3 € corrisponderebbero a 127,9€, cioè appena l’1,4% in meno del livello medio di spesa determinato in questa indagine.

 

In conclusione, il sistema dell’offerta turistica fiorentino, anche se deve fare i conti con le proposte sul mercato di nuove destinazioni, appare adeguato e in grado di reagire alla concorrenza.

Il turista che viene nella nostra provincia esprime un giudizio nettamente positivo sul viaggio, con un forte grado di apprezzamento per i servizi ricettivi e per la ristorazione, anche se è meno soddisfatto di alcuni servizi del territorio, come la carenza dei servizi igienici, la rete del trasporto pubblico e la viabilità, la disponibilità di impianti sportivi e la segnaletica per il trekking, oltre ai servizi per i bambini. Il 53% degli intervistati ha manifestato però l’intenzione di ripetere l’esperienza di vacanza, quindi il sistema di valori veicolato dall’offerta si concretizza in un prodotto con tratti distintivi e unici.

Lo studio ci fornisce elementi utili per interrogarsi sulle prospettive del comparto, soprattutto di fronte ai mutamenti recenti del mercato, e per elaborare proposte di intervento che contribuiscano ad affrontare meglio i momenti difficili.