Si registra inaspettatamente la crescita del numero degli italiani che visitano gli Stati Uniti d’America. A gennaio, gli italiani che hanno viaggiato negli USA sono stati quasi 42.000, con una crescita, rispetto all’anno precedente, del 5,9%. Nonostante il fatto che nel primo mese dell’anno gli arrivi internazionali siano diminuiti del 9% rispetto al 2008 e addirittura dell’ 11% nel paesi dell’Unione Europea, l’Italia registra uno dei pochi dati positivi a dispetto di altri paesi europei. Le performance degli altri mercati europei sono stati: Irlanda (-21%), Gran Bretagna (-20%), Paesi Bassi (-14%), Germania (-10%), Spagna (-5%), Francia (-3%) e Svizzera (-2%). Il dato, in così evidente contro-tendenza, viene spiegato da Massimo Loquenzi, rappresentante in Italia di US Travel Association, con la forte potenzialità che il mercato italiano ha verso gli Stati Uniti. La percentuale media europea che visita gli USA durante l’anno si aggira intorno al 3% della popolazione, l’Italia, con l’ 1,3% ha, nonostante una crisi economica generalizzata, margini di crescita ancora notevoli verso questa destinazione.
Lo studio sul numero dei potenziali visitatori rispetto alla popolazione di otto paesi europei è condotto, per il secondo anno di seguito, dalla Master Consulting e tiene conto del differente reddito pro capite dei rispettivi paesi.
A fine 2008 l’Italia è passata dal decimo al settimo posto nella classifica dei mercati emissori di turismo per gli USA scavalcando la Corea del Sud, l’Australia ed il Brasile.
n.b. I dati sui visitatori sono elaborati dal U.S. Department of Commerce – International Trade Administration – Office of Travel and Tourism Industries.
Dal 1/1/2009 le due organizzazioni, Travel Industry Association TIA e Travel Business Roundtable hanno dato vita a US Travel Association una nuova associazione che meglio rappresenta l’industria del turismo USA a livello domestico ed internazionale.