Si aprirà a Verbania, il prossimo 24 giugno, la terza edizione di LetterAltura, il primo Festival internazionale di letteratura di montagna e viaggio. L’appuntamento di inizio estate darà vita, come di consueto, a manifestazioni in tutto il triangolo del Piemonte nord orientale, nella zona compresa tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, tra il Canton Vallese e il Canton Ticino. Un paradiso naturale che racchiude in sé una straordinaria varietà di paesaggi e che si appresta anche quest’anno a ospitare scrittori, poeti, filosofi, giornalisti, fotografi e artisti che volentieri esordiscono o ritornano al Festival.

L’omaggio d’autore di quest’anno è dedicato a Dino Buzzati.

Pietro Biaggi, Lorenzo Cremonesi, Mario Perazzi e Claudio Gregori sono i nomi dei quattro relatori che terranno – in due mattine dedicate – altrettante Lezioni d’autore per un grande

maestro. Incontri pubblici all’insegna di parole chiave – L’Oltre, L’Inviato, L’Arte, La

Bicicletta -, manifestazioni speciali che non pretendono certo di avere un carattere esaustivo, ma che vogliono invece stimolare la curiosità del pubblico nei confronti di un autore il cui lavoro è tutt’oggi tradizione viva, da imparare al di fuori di ogni tono celebrativo. L’omaggio è stato realizzato grazie al decisivo contributo di Marco Albino Ferrari e Meridiani Montagne. Cinque sono i percorsi tematici che hanno dettato le linee guida della nuova edizione: Confini, Alpinismo, (R)esistenze, Scalatori su due ruote e Orso. Sinonimo di demarcazione, ma anche di identità allargata, dimensione spaziale provocante e interstiziale, il confine da sempre rappresenta un ostacolo, una terra da superare, sia esso catena montuosa o via d’acqua, empasse della geomorfologia o barriera culturale. A parlarne a LetterAltura ci saranno, tra gli altri, Boris Pahor, Predrag Matvejevic, Furio Colombo, Sergio Valzania, Lorenzo Sganzini, Daniela Fornaciarini, l’antropologo Massimo Novelli con Gianni Oliva e Valeria Palumbo. Spesso al centro di polemiche e di dibattiti infuocati, l’alpinismo e i suoi termini di riferimento – senso dell’infinito e desiderio di libertà, ma anche limite estremo e lotta per la sopravvivenza – è ormai entrato nel sentire comune ed è spesso alla ribalta delle cronache. In una sezione ricca come non mai, discuteranno del tema Goretta Traverso, protagonista di molte imprese alpinistiche insieme al marito Renato Casarotto, i giornalisti esperti di montagna Roberto Mantovani, Carlo Caccia, Leonardo Bizzaro, Linda Cottino, Pietro Crivellaro e Teresio Valsesia, gli scalatori Manuel Lugli, Fausto De Stefani, Heinz Mariacher, Luisa Iovane e Marco Confortola. Saranno presenti anche la figlia di Hermann Buhl, Kriemhild Buhl e Kurt Diemberger, il fotografo Mario Verin con la moglie Giulia Castelli Gattinara.

Nella sezione (R)esistenze troveranno invece spazio storie diverse, all’incrocio tra la riflessione ecologica, la critica del produttivismo, la discussione sociale: (R)esistenza è la

vicenda della minuscola scuola di montagna che non vuole essere cancellata ma, anzi, torna oggi a vivere grazie a un progetto culturale e cinematografico di salvaguardia e di rivitalizzazione. (R)esistenza è la vita difficile di chi non si arrende mai, ma combatte ogni giorno con coraggio e orgoglio, in un piccolo paese sperduto tra le montagne così come tra i ghiacciai della Lapponia. (R)esistenza è sempre e soprattutto un atto d’amore.

Interverranno su questo tema il regista Sandro Gastinelli, lo scrittore Luisito Bianchi, il giornalista esperto di storia Giorgio Boatti, la scrittrice Eliana Bouchard, l’attrice Gisella

Bein, gli autori Massimo Maggiari e Mirella Tenderini. Da sempre, peraltro, le attività legate alla montagna hanno convissuto con una componente innata dell’indole umana: la competizione. Ecco perché, al di fuori comunque dei moloch più visitati – il cronometro, la performance – il Festival è felice di ospitare anche una rassegna dedicata agli Scalatori su due ruote. A rendere partecipe il pubblico della loro esperienza Claudio Chiappucci e Imerio Massignan, i giornalisti Marco Pastonesi e Gian Paolo Ormezzano e lo scrittore Benito Mazzi. E ancora resta intatta la vocazione del Festival a confrontarsi con l’immaginario della Montagna, con i suoi simboli e le sue figure. Si inserisce in questo contesto l’incontro con l’orso, l’animale dall’orgoglio appartato, dalla goffaggine proverbiale, protagonista di molta letteratura d’avventura: da Kipling a Salgari, fino ad arrivare alle contemporanee graphic novel, passando per il cinema e per le favole della buona notte di Winnie The Pooh. Saranno ovviamente i bambini e i ragazzi i destinatari dei numerosi incontri previsti in questa sezione, finalizzati anche al coinvolgimento di numerose realtà locali come le biblioteche e i parchi. Completano il programma numerose altre proposte tra le quali spiccano le Attività in movimento, giochi organizzati che permettono di avvicinare i lettori più piccoli agli sport della montagna, dall’arrampicata alla mountain bike.