La regione sud della Repubblica Dominicana, ancora poco battuta dagli itinerari classici del turismo, è però un autentico tesoro nascosto: la sua caratteristica principale sono senza dubbio i paesaggi e un ampio ventaglio di itinerari ecoturistici per scoprire tutto il meglio della Repubblica Dominicana, a stretto contatto con la natura.

 

La regione che si trova lungo la costa sud della Repubblica Dominicana, a ovest della capitale, è ancora poco nota agli itinerari turistici classici e tuttavia non manca di peculiarità che ne fanno un tesoro prezioso non solo per il paese ma per tutto il Caribe.

 

La regione costituisce un’autentica eccezione anche soltanto per l’ampia gamma di ambienti che racchiude: spiagge di ciottoli ma anche di fine sabbia bianca, lussureggianti foreste, sorgenti termale di acqua fresca e strade panoramiche di grande bellezza.

 

Ogni città di questa regione ha le sue peculiarità da offrire, in un perfetto mix tra storia, cultura e natura, per regalare ai visitatori ricordi indimenticabili, il cui tratto comune è quello di una spettacolare natura e di una popolazione amabile che accoglie sempre con il sorriso sulle labbra.

 

San Cristóbal è nota per la sorgente termale di La Toma, i monumenti che ricordano le tracce dell’epoca di Trujillo (che nacque proprio in questa città) e i celeberrimi pasteles en hoja, una specie di involtini di carne stufata e macinata e purea di platano, avvolti in foglie di platano. In questa zona si possono ammirare le grotte di El Pomier e del Bourbon, che custodiscono centinaia di graffiti rupestri risalenti all’epoca dei Tainos

 

Baní è una destinazione tutta da scoprire: spiagge tranquille, case variopinte, edifici in stile coloniale e poi è questa la zona che i golosi apprezzeranno di più: la cittadina è famosa per i suoi dolci e per una particolare varietà di mango rosa, dal sapore particolare che si trova solo in questa regione (e per questo è detto mango banilejo, o mango di Baní).

 

La cittadina di Azua oltre alle sue incantevoli spiagge, come  Playa Blanca (che come dice il nome è di sabbia bianchissima), possiede un interessante museo archeologico e una collezione di arte rupestre. La sua specialità gastronomica è il chivo guisado (agnello in umido).

 

Quella di Barahona è una zona davvero particolarissima: il suo paesaggio passa dal livello del mare all’altezza della Sierra de Bahoruco, dai laghi alle aree quasi deserte: questa è la culla del larimar, una pietra semipreziosa di origine vulcanica e dal colore simile al turchese che si trova solo in Repubblica Dominicana ed è ritenuta di buon auspicio per l’amore. La zona di Barahona, oltre ad essere famosa per essere stato il baluardo della rivolta degli indios contro i conquistatori, secondo la leggenda è anche il luogo dove il pirata Cofresí avrebbe nascosto i suoi tesori, mai ritrovati.

 

Qualunque sia la scelta, la costa sud della Repubblica Dominicana, grazie ai suoi itinerari poco noti e lontani dal turismo di massa è l’ideale per scoprire lo spirito più autentico del Paese, lasciandosi emozionare dalla bellezza della natura incontaminata e scoprendo tracce di un passato millenario.