L’Istituto Nazionale di Cultura (INC) di Cusco ha di recente riportato alla luce 5 nuovi gruppi archeologici all’interno del complesso archeologico di Machu Picchu, ritrovati nella zona orientale inferiore. Dopo tre anni di ricerche ed estirpamento delle aree incolte, il ritrovamento di questi nuovi elementi permette di ampliare l’area di accesso dei turisti al sito archeologico e, considerato l’elevato afflusso di visitatori che supera le 2.000 persone al giorno, si potranno così distribuire maggiormente le numerose visite alla cittadella.
Machu Picchu si appresta quindi ad offrire ai numerosi turisti cinque nuove attrattive. Si tratta di vistose fonti d’acqua, grotte che venivano utilizzate come tombe, mura, marciapiedi e strade zigzaganti costruiti dagli Inca e oggi riportati alla luce.
Nel settore dove sono stati individuati questi nuovi elementi, si distinguono 4 fonti di acqua a forma quadrangolare, costruite con pietre lavorate, utilizzate dagli Inca per rituali religiosi legati al culto dell’acqua, dato che nella cultura andina l’acqua simboleggiava la parte maschile mentre la pachamama la parte femminile.
Nel settore nord sono già iniziate opere di restauro di altre due fonti inca.
Secondo quanto afferma Fernando Astete, direttore del Parco Archeologico di Machu Picchu, “le quattro fonti sono un chiaro esempio dell’elevata tecnologia e conoscenza idraulica raggiunta dalla cultura Inca, considerato che questo sistema di raccolta d’acqua continua a funzionare nonostante sia rimasto sotterrato e ricoperto da blocchi di pietra e da una fitta vegetazione per oltre 500 anni”.
Attualmente il progetto è stato realizzato al 60% e, in futuro, questi nuovi settori permetteranno l’accesso alla cittadella Inca anche dalla zona orientale inferiore della montagna.