Cracovia, Danzica e Varsavia sono le tre città emblematiche della Polonia

Danzica è senza dubbio una delle più suggestive città europee, con la straordinaria Porta d’oro che ci introduce nella città vecchia fino ai pittoreschi moli sul fiume Motlawa, alle sue strade dove si incontrano ovunque musici e suonatori, alle sue botteghe artigiane, dove gli orafi lavorano l’ambra.

Varsavia è il centro politico, amministrativo ed anche culturale della Polonia moderna, e si identifica con la sua Piazza del Mercato, che tale ruolo ha sempre rappresentato nei secoli. Oggi i palazzi di questa piazza, decorati con splendidi colori costituiscono, insieme al Castello Reale e la famosa Torre dell’orologio, il simbolo della città e dell’intera Polonia.

Cracovia infine, l’antica capitale, la città meno colpita dall’ultimo conflitto mondiale e per questo rappresentativa di un autentico spaccato della Vecchia Europa. Il Castello Reale di Wawel sull’omonima collina che domina la Vistola e l’intera città, possiede uno dei cortili ad arcate più belli al mondo (non per nulla realizzato da un architetto italiano, Bartolomeo Berrecci), mentre la gigantesca Piazza quadrata del mercato (quattro ettari di superficie) è uno degli esempi di piazza medioevale più grandi d’Europa.

Tra le città emergenti dal punto di vista turistico, ecco Wroclaw (Breslavia), capitale della regione della Bassa Slesia, nonché capoluogo storico della Slesia. E’ bagnata dall’Oder e da quattro dei suoi affluenti, e si sviluppa su 12 isole fluviali, collegate tra loro da 112 ponti, al centro di una ricca regione agricola a poca distanza dalla catena dei Monti Sudeti che separano la Polonia dalla Repubblica Ceca.

Quarto centro del Paese per numero di abitanti, ha da poco festeggiato il millesimo anniversario della sua fondazione. Breslavia (ma si preferisce chiamarla Wroclaw per non confonderla con Bratislava), come il resto della Polonia, ha vissuto drammaticamente gli orrori della II° guerra mondiale e fu uno degli ultimi centri ad essere liberato dalle truppe russe. La città fu trasformata dal comando tedesco in una fortezza considerata inespugnabile.

La ricostruzione è stata molto accurata e ha riportato agli antichi splendori le magnifiche testimonianze del passato, quando Breslavia prosperava lungo la via dell’ambra ed era nota in tutta Europa per l’ateneo, ospitato in un monumentale edificio barocco, dove spicca la splendida Aula Leopoldina, oggi adibita ad Aula Magna. Una delle curiosità artistiche più singolari della città è senza dubbio il Panorama Racławicka, l’unica rappresentazione della battaglia di Racławice del 4 aprile 1794, tra l’esercito di insurrezione polacco e le truppe russe.

La tela, che misura 120 metri per un’altezza di 15, è situata in un edificio circolare, costruito appositamente per ospitarla. Realizzata nel 1894 da un gruppo di pittori guidati da Jan Styka e Wojciech Kossak, dal 1985 l’enorme tela circolare è nuovamente esposta la pubblico. Torun si trova invece sulle rive della Vistola, a circa 210 Km a nordovest di Varsavia. E’ stata capitale, dal 1975 al 1998 del Voivodato di Torun, sostituito nel 1999 dal Voivodato di Cuiavia-Pomerania, del quale la città è rimasta capitale. Splendida la città vecchia con architettura medioevale, che fa parte del patrimonio culturale dell’UNESCO. Meta obbligata è la casa di Copernico, nato a Toruń nel 1473, ed oggi è adibita a museo.

Da visitare anche la Cattedrale (dedicata a San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista), la cui costruzione, iniziata nel 1250, terminò nelle strutture principali attorno al 1500; il presbiterio contiene alcuni affreschi del XVI secolo. Molto curiosa anche la torre pendente, nelle mura della città vecchia. Costruita tra il XV ed il XVI secolo, ha una marcata pendenza in avanti, probabilmente dovuta a subsidenza vista la vicinanza con il fiume. Oggi ospita una famosa caffetteria.

Il municipio, prospiciente la Piazza del vecchio mercato, risale al 1399, e fu rialzato più tardi. Ospita il museo regionale. Katowice capitale del Voivodato di Slesia, è la principale città della zona industriale dell’Alta Slesia. La città divenne infatti famosa, quando furono scoperti importanti giacimenti minerari. Con la Rivoluzione Industriale, la città si sviluppò e nacquero molte industrie. Negli ultimi anno invece, grazie alle riforme economiche, l’industria sta diminuendo e si sta sviluppando il settore terziario, tra cui anche il turismo soprattutto culturale, grazie alla presenza del Teatro e del Museo della Slesia. Il teatro della Slesia, è il più importante della Polonia dedicato a Stanisław Wyspiański.

L’edificio è situato nella Piazza del Mercato ed è stato costruito tra il 1905 e il 1907. Il museo della Slesia è un museo, fu fondato nel 1929 e fu per lungo tempo uno dei più grandi musei della Polonia. Nel 1984 il museo fu restaurato dopo che, durante la guerra venne distrutto dai nazisti, ed una parte dell’edificio divenne un albergo. Ospita oltre duecento opere d’arte e molti ritratti dipinti da Stanisław Wyspiański e da Olga Boznańska.

 

Castelli, città e…golf

Nel medioevo, la Slesia era una provincia di Piast, che divenne possedimento boemo sotto il Sacro Romano Impero e quindi tornò alla corona degli Asburgo nel 1526. Nel 1742, durante la Guerra di successione austriaca, gran parte della Slesia fu conquistata da Federico II di Prussia. Questa regione divenne così la provincia prussiana dell’Alta e Bassa Slesia fino al 1945, quando la quasi totalità del territorio passò alla Polonia. Solo una piccola parte sulla riva sinistra dell’Oder, fu assegnato all’Austria, ed oggi fa parte della Repubblica Ceca. La Bassa Slesia è un territorio di confine. A sudovest ci sono infatti la Germania e la Repubblica Ceca, separate dalla catena dei Sudeti, considerata una delle regioni turistiche più importanti della Polonia. Quest’ultimo territorio è punteggiato da numerosi castelli e residenze nobili che rappresentano una chiave di lettura turistico-culturale di grande interesse che – volendo – si può abbinare ad una vacanza di tipo golfistico. Da qualche anno infatti, la Polonia sta investendo ingenti risorse nel segmento golfistico, potendo contare su un rapporto privilegiato con la Germania, che costituisce – anche dal punto di vista turistico – il maggiore interlocutore ed il bacino di utenza più numeroso, per questo Paese.

 

Nella Bassa Slesia sono attualmente aperti due percorsi, rispettivamente a nord ed sud ovest di Breslavia. A nord, a poca distanza dal piccolo aeroporto di Szimanow (l’aeroporto internazionale è invece a sud, a circa 15 chilometri) nell’aprile 2006 è stato inaugurato il Toya Golf & Country Club Wroclaw, uno splendido percorso a 27 buche, adagiato su un terreno che un tempo era adibito a zona militare, ed il Knight’s Golf Club di Katy Wroclawskie. Queste due percorsi si aggiungono ad un’ altra dozzina di interessanti tracciati, frequentati da numerosi turisti tedeschi. Tra questi, ricordiamo il G.C. Gdansk di Danzica, le splendide 18 buche del Sierra G.C., nato da un progetto dall’architetto Cameron Sinclair, il GC Mazury, situato nella zona dei laghi omonimi, il First Warsaw GC, santuario golfistico dei polacchi della capitale, il Krakow Valley GC ed il Royal Krakow GC, entrambi ubicati nei dintorni della antica capitale polacca.

La Miniera di Sale di Wieliczka

Questo grande giacimento salino situato a circa 20 chilometri da Cracovia, è oggi divenuto una delle principali attrazioni turistiche della Polonia. Si è originato circa venti milioni di anni fa, con la formazione della zona sub-carpatica durante il periodo miocenico. Si estende su 9 livelli, il primo dei quali è situato a 64 metri di profondità, mentre il più recente scende a 327 metri sotto la superficie del suolo. La miniera ha fornito, nei sette secoli di attività estrattiva, circa 7,5 milioni di metri cubi di sale. La lunghezza totale delle gallerie è di 250 chilometri, che collegano circa duemila caverne. Oggi è possibile visitare la miniera con l’assistenza di una guida. Si comincia scendendo 378 gradini in legno, per arrivare a 64 metri sotto la superficie. Il percorso turistico all’interno della miniera prosegue tra un alternarsi di sale, caverne e corridoi costellati di sculture a sfondo religioso, oppure che ripercorrono la storia di questa comunità che convive da oltre settecento anni con la miniera di sale. Ed è così che si giunge alla cappella di Santa Cunegonda, lunga 54 metri e larga 17, ha una volta situata a circa 12 metri sopra il pavimento, posto ad una profondità di 101 metri. Qui tutto è di sale, il pavimento, il soffitto, le pareti, i tre altari e le due cappelle laterali. Si risale con l’ascensore dopo circa un’ora e mezza di visita.

Zakopane, la regina dei monti Tatra

Il monte Rysy, la vetta più alta della Polonia, che sfiora quota 2500 (2499 mt.) è il vertice di un massiccio di oltre cinquanta chilometri di lunghezza, che costituisce la spina dorsale più imponente dei Monti Tatra, il gruppo montuoso più settentrionale dei Capazi. Parco nazionale da quasi 45 anni, i monti Tatra sono stati classificati dell’Unesco come Riserva della biosfera. La Polonia, oltre ad essere l’unico paese d’Europa in cui vivono ancora i bisonti (nella foresta di Bialowieza), può anche vantare, sui monti Tatra, la presenza dell’alce (in Europa, presente solo in Scandinavia e in Russia), ma anche dell’aquila reale, della lince, del lupo e dell’orso bruno.

La stazione sciistica di Zakopane si trova ai piedi di questo imponente gruppo montuoso a quote variabili tra gli 800 e i 1000 metri di altezza, sovrastata dal Kasprowy Wierch, che arriva a 1985 metri di altezza. Se Zakopane è la città più importante e vasta dei Tatra polacchi (30mila abitanti, e circa due milioni di turisti ospitati ogni anno), la sua area sciistica comprende cinque diverse località con 160 chilometri di piste complessive per lo sci alpino e lo snowboard, e 25 chilometri di piste battute per lo sci di fondo.

Il clima invernale sui Monti Tatra è di tipo continentale, ma la stagione sciistica inizia a novembre per terminare all’inizio di maggio. Pur essendo una stazione sciistica di alto livello per tutto il Centro Europa, i prezzi di alberghi, ristoranti e impianti di risalita sono assai convenienti. Sulle piste e nei bar-ristoranti della cittadina, si può consumare uno snack con soli tre euro, mentre per una cena al ristorante occorrono circa 10 euro, ma con soli 5 euro in più, si può gustare un pasto da gran gourmet.

Itinerari della fede in Polonia

Tra gli itinerari religiosi più conosciuti della Polonia, ricordiamo la Madonna di  uno dei più importanti centri di culto nell’intero mondo cristiano, visitato ogni anno da quasi cinque milioni di persone. L’interno della chiesa è ancora oggi riccamente ornato di stucchi, affreschi e marmi in stile barocco. Attigua alla chiesa è la cappella della Madonna sul cui altare, fondato nel 1650 dal Cancelliere della Corona di Polonia Giorgio Ossolinski, si trova il quadro miracoloso della Madonna Nera di Jasna Góra, eseguito in ebano con intarsi d’argento. Le opere d’arte custodite a Jasna Góra si trovano nella Sala del Tesoro, nel Museo del Seicentesimo Anniversario e nell’Arsenale. La biblioteca del convento raccoglie pregiati manoscritti in una collezione di oltre 40 mila volumi.

Testo e foto di Paolo Ferrari