Dalla prima comunicazione del gruppo Alpitour sulla richiesta di acconto del 25% alle agenzie che prenotano viaggi con il T.O., non mi sembra che ne sia parlato un granché. Fiavet, Assotravel e Autotutela hanno fatto sentire immediatamente la loro voce dichiarandosi contrari alla richiesta di Alpitour, ma l’adozione di questa nuova procedura di pagamento non sembra che sia stata recepita molto bene dagli ADV e neppure il suo significato. Tra l’altro, Alpitour, nella lettera di rinnovo del contratto con le ADV, evidenzia a chiare lettere che la non accettazione del versamento dell’acconto al momento della prenotazione, comporterà una riduzione del 4° sulla commissione prevista. Eden Viaggi, invece, in una sua recente comunicazione ai dettaglianti, ha dichiarato la sua disponibilità a parlare della questione con i diretti interessati – ossia gli ADV – e a non applicare, per il momento, questa nuova regola. Per il momento, certo, ma Eden Viaggi prevede anche che la richiesta di acconto sarà comunque inevitabile in un futuro non troppo lontano.

Ma come mai, all’improvviso, vengono ribaltate le carte in tavola? E quali ripercussioni ci saranno per l’intero settore?

Di sicuro, l’acconto versato ai T.O., porterà “soldo fresco”, ossia una boccata di ossigeno nelle loro casse con l’immediato benefico effetto di dare più garanzie alle banche con le quali sono esposte. In secondo luogo, potranno gestire tutto il contante – che di sicuro sarà piuttosto ragguardevole – nel modo che riterranno più opportuno. I T.O., quindi, potranno contare sul cosiddetto “cash flow” ed essere più tranquilli nell’esercizio della loro attività.

Se per i T.O. l’acconto diventerebbe quasi una manna dal cielo, non altrettanto lo sarebbe per gli ADV che si troverebbero, invece, ad avere le casse vuote!. Facciamo un piccolo esempio. Un cliente prenota un viaggio in agenzia e versa il suo acconto all’ADV il quale, nel momento in cui conferma la sua pratica al T.O., rigira automaticamente i soldi sul conto di quest’ultimo. All’intermediario, in pratica, non rimarrebbe assolutamente niente in tasca di ogni prenotazione effettuata – tranne, come scrive Alpitour e sempre se gli altri operatori si attenessero a queste stesse normative, l’intera commissione. Ma attenzione, la commissione totale verrebbe liquidata immediatamente solo a quelle agenzie che pagano attraverso il pagamento garantito (mediofactoring, Credito rotativo), altrimenti verrebbe corrisposta solo la commissione spettante sul valore dell’acconto nel caso in cui l’agenzia non adottasse il pagamento garantito.

Pochi spiccioli, insomma, rispetto a quanto entrerebbe nei conti correnti dei T.O. .

L’acconto versato, a mio avviso, potrebbe creare qualche problema nel caso in cui il cliente dovesse annullare la sua prenotazione e dovesse pagare una penale inferiore all’importo dell’acconto versato. Cosa succederebbe in quel caso? Di norma il T.O. dovrebbe restituire all’ADV la differenza fra la penale applicata e l’acconto già in cassa. L’ADV, a sua volta, dovrebbe dare al suo cliente quanto ricevuto dal T.O. Una pratica semplice e veloce che potrebbe essere risolta in poco tempo e senza troppi problemi. Ma siamo proprio sicuri che le cose andrebbero in maniera così “normale”?. A giudicare da come funzionano adesso gli operatori, che prima di darti dei soldi indietro ti fanno tirare il collo all’infinito, non prevedo una risoluzione rapida di un qualcosa che poi andrebbe a ricadere, come al solito, sulla testa dell’ADV che, agli occhi del cliente, è sempre l’unico responsabile di ciò che accade di negativo o di positivo prima, durante e dopo un viaggio.

E poi, di questi tempi, con la crisi che ancora persiste in maniera molto pesante – e della quale ancora non si vede una via di uscita – chi ha i soldi in mano comanda…e gli altri stanno a “ricasco” di chi li ha.

Liliana Comandè