Lo si può fare, oggi, entrando nel Museo della Crypta Balbi, accompagnati dall’archeologa di Anthena, alla scoperta dei percorsi che per anni sono stati sepolti sotto i detriti e le macerie della grande area, circa un ettaro, che si stende tra via delle Botteghe Oscure, via Caetani, via dei Delfini e vicolo dei Polacchi.
Un’ area che tre successive campagne di ricerca, nel 2000, nel 2005 e nel 2008, hanno riportato alla luce esplorandone le diverse epoche e gli strati di storia che si sono sovrapposti proprio in questo punto, uno dei più intensamente e continuativamente abitati di Roma, dai tempi di Augusto ad oggi.
Nell’ odierno complesso monumentale della Crypta Balbi originariamente costituito da una grande piazza delimitata dal porticato quadrangolare retrostante il teatro di Balbo, il terzo teatro di Roma antica in ordine di grandezza dopo quelli di Pompeo e di Marcello, ha sede il museo dedicato a Roma nella Tarda Antichità e nel Medio Evo.
E’ questo il settore più recente del Museo Nazionale Romano, che si è aggiunto a quelli delle Terme di Diocleziano, di Palazzo Massimo alle Terme e di Palazzo Altemps.
Si tratta di un monumento-museo molto particolare, perché illustra la vita di Roma dall’ età antica a quella moderna mediante la documentazione archeologica in parte raccolta nello scavo della stessa Crypta.