Si è svolto a Viterbo nel primo fine settimana di marzo la decima edizione della Btsa, la Borsa del turismo sociale e associativo, che dopo il carattere itinerante che l’aveva contraddistinta nelle prime otto edizioni e che dallo scorso anno ha trovato in Viterbo la sua sede definitiva, sembra oramai essersi definitivamente avviata a ricoprire un ruolo insostituibile nell’ambito delle borse di prodotto che si svolgono oggi in Italia. Nel corso della manifestazione è stato presentato anche il 2° Rapporto sul Turismo Sociale in Italia, curato dall’Isnart in collaborazione con l’Osservatorio permanente costituito in ambito Btsa, dal quale è emerso che questo particolare segmento del turismo nazionale ha generato nel corso del 2009 un fatturato globale di quasi un miliardo e mezzo di euro. Nel rapporto si delinea e analizza il fenomeno del turismo sociale e associato (tsa), ossia quello che si avvale dei circuiti dei Cral aziendali, delle parrocchie e organizzazioni religiose, delle scuole, dei circoli culturali e sportivi e dei comuni. Nel 2009, in Italia le strutture ricettive che hanno collaborato con la rete del tsa sono state quasi 6.400, il 9,3% del totale delle imprese ricettive presenti sul territorio nazionale, con le case per le ferie (28,6%) e gli ostelli per la gioventù (22,4%) tra quelle che maggiormente si sono avvalse di questo importante circuito. Dal punto di vista della domanda turistica italiana, nel 2009 sono stati 804 mila i vacanzieri (pari al 2,6% del totale) che hanno prenotato la propria vacanza attraverso il circuito del turismo sociale ed associato (39,7 per destinazioni all’estero e 60,3 in Italia). “Un turismo non più povero, ma diverso”, hanno quindi spiegato gli organizzatori della Btsa. Per Nicola Ucci, presidente di CralNetwork, “il settore, sia per le presenze sia per il fatturato che genera, non può essere più considerato ai margini del grande turismo, ma deve anzi godere di maggiori attenzione da parte delle istituzioni, anche perché, per sua natura ha come target di riferimento le categorie più deboli e bisognose”. Mentre per Vincenzo Peparello, Presidente del CAT, “la manifestazione sta crescendo in parallelo con l’interesse mostrato dagli operatori della domanda e dell’offerta che in numero così rilevante sono intervenuti al workshop, che rappresenta in termini di business il momento più significativo di ogni evento”.
La manifestazione si è aperta il venerdì con il convegno nazionale “Il Turismo Sociale in Italia”, cui hanno preso parte alcuni fra i massimi esperti del settore tra i quali Nereo Colautti, in rappresentanza di Benito Perli, Presidente della Federazione Italiana Turismo Sociale (FITuS), che ha relazionato sulla situazione dei “buoni vacanza”, recentemente introdotti dal Governo a favore delle famiglie più bisognose, Maurizio Davolio, responsabile nazionale Legacoop Turismo, e Stefano Landi, economista e presidente dell’associazione no profit “Si Può”. La Borsa si è poi chiusa con un affollato workshop a cui hanno preso parte 100 buyer e 230 seller in rappresentanza di oltre 400 aziende.
La Btsa è stata organizzata dal CAT/Confesercenti di Viterbo e da Cralnetwork by InRETE in collaborazione con l’assessorato al Turismo della Regione Lazio, l’assessorato provinciale al Turismo, la Camera di Commercio e il Comune di Viterbo, l’ATLazio e ha goduto del patrocinio del Ministero del Turismo, dell’Enit/Agenzia Nazionale per il Turismo e delle associazioni di categoria, in particolare dell’Assoviaggi-Confesercenti.
Angelo Sessa