Tra i ponteggi allestiti nella Cappella di San Nicola sembra quasi di sentire il rumore dei pennelli di Giotto. Il giallo, il blu, il rosso: un’esperienza sensoriale che rivive con lo splendore ritrovato delle opere giottesche. Nell’VIII Centenario dell’Approvazione della Regola di San Francesco, la città di Assisi e la Comunità francescana
conventuale del Sacro Convento promuovono uno straordinario evento dedicato a Giotto e agli affreschi della Basilica di San Francesco. Fino al 5 settembre 2010 I Colori di Giotto guideranno i visitatori dalla Cappella di San Nicola alla Basilica Superiore per ammirare le storie francescane lungo le pareti della navata; pochi passi più in là, il trecentesco Palazzo del Monte Frumentaro, da poco restaurato, offre l’esperienza di Giotto tridimensionale. In quegli ambienti è stata allestita una mostra “virtuale” su Giotto com’era, con la possibilità di conoscere l’aspetto originale delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore, ricostruite grazie agli studi di un’equipe dell’Istituto Centrale del Restauro diretta da Giuseppe Basile ed alla maestria di Fabio Fernetti. “Sono un guardiano attento del complesso monumentale” così si definisce Giuseppe Basile. “L’effetto persuasivo dell’iniziativa riproduce alcune delle scene così come erano in origine, come erano uscite dal pennello di Giotto e poi c’è il confronto con le opere come sono attualmente, con le alterazioni che il tempo e le vicende storiche hanno fatalmente favorito. Emerge tutta la visione prospettica di Giotto, che è stato un colorista come Tiziano. Grazie alle risorse di sponsor, della regione Umbria e della città di Assisi, sarà finanziato il progetto che per un biennio avrà il costo di 1,8 milioni di euro. A questa esperienza vogliamo avvicinare giovani e studenti, così come ogni anno Assisi attira 5/6 milioni di visitatori. Un’altra iniziativa programmata per il 2011 porterà ad Assisi le opere del ‘300 per ripercorrere sin dall’inizio l’opera di Giotto”. Grazie alle tecnologie digitali curate da HALTADEFINIZIONE, con una serie di schermi touch screen disposti in corrispondenza di ogni gruppo di scene, gli affreschi virtuali saranno messi a confronto con il loro aspetto attuale. Oltre 10.000 scatti, per un totale di 230 gigabyte di dati, documentano centimetro per centimetro la superficie affrescata del ciclo delle Storie di San Francesco e costituiscono un importantissimo punto di riferimento per studiosi e restauratori. Tra i promotori del Comitato Scientifico del progetto I Colori di Giotto, Vittoria Garibaldi ha così sottolineato: ” Dopo anni difficili, successivi al terremoto del 1997, si è proceduto alla ricostruzione e a una valorizzazione intelligente del patrimonio culturale di Assisi. Con il progetto è stato possibile unire aspetti più tradizionale, come l’intervento del restauro, con la valorizzazione del patrimonio attraverso l’uso della tecnologia più sofisticata. Il risultato è stato straordinario tanto che salendo sui ponteggi o interagendo con Giotto tridimensionale si proveranno emozioni fortissime”.
La mostra virtuale al Monte Frumentario, il restauro della Basilica e il percorso didattico nella Pinacoteca Civica si collocano all’interno del Programma triennale di eventi e mostre, promosso dal Comune di Assisi. Un programma che si pone come traguardo la candidatura di Assisi come Capitale della Cultura nel 2019. Il Sindaco della città umbra, Claudio Ricci,
ha commentato: ” Assisi ha ripreso i suoi colori, le sue pietre sono tornate a vivere e all’interno delle mura cittadine ci sono 20.000 metri quadrati di affreschi. Abbiamo intenzione di creare un progetto permanente e cominciamo con l’attuazione del biennio 2010-2011. Attraverso il progetto I Colori di Giotto, tra restauro e restituzione virtuale, con gli apporti tecnologici possiamo entrare fisicamente nell’affresco, con i cantieri allestiti possiamo valutare direttamente le fasi del restauro. Cosa ci aspettiamo dalla mostra virtuale? Attraverso la ricostruzione dei gialli, dei rossi, dei blu, con stupore e meraviglia guardiamo alla tridimensionalità della pittura giottesca, la stessa esperienza sensoriale che hanno vissuto tutti i pellegrini che nei secoli sono venuti a visitare la Basilica Papale. È per questo che con entusiasmo e orgoglio pensiamo alla candidatura di Assisi alla Capitale europea della Cultura”.
Antonella Pino d’Astore