di Cecilia Emiliozzi

Ci sono ancora mete sorprendenti, luoghi che sfuggono alle tentazioni classificatorie più banali. Le Azzorre sono uno di questi luoghi,  fortunatamente lontane dai circuiti turistici di massa, orgogliosamente gelose della loro particolarità. Sono 9 isole che si trovano in acque portoghesi, proprio di fronte a Lisbona, che uniscono alla cultura del paese di appartenenza i tratti assolutamente unici ed originali propri di tutte le isole.  

King Holidays, tour operator che appartiene all’importantissima holding turistica portoghese “Es Viagens”, ne ha fatto uno dei punti di forza della propria offerta, dedicando all’arcipelago un ricco catalogo monografico che è giunto quest’anno alla sua terza edizione.  Nel mercato italiano le Azzorre rappresentano un prodotto poco conosciuto, nonostante le grandi potenzialità turistiche e i collegamenti diretti sia da Milano che da Roma. Non tutti sanno che il mare è freddo, e che la temperatura si aggira anche d’estate attorno ai 25-30°, rendendole dei veri e propri paradisi naturali. L’umidità e il fatto che non fa mai un caldo eccessivo fanno sì che la vegetazione sia incredibilmente ricca e rigogliosa: Fayal, una delle isole, viene da aprile a giugno letteralmente ricoperta dalla fioritura delle ortensie, tanto da meritare la definizione di “isola blu”.

 Da non confondere insomma con le Canarie o con Madeira, relativamente vicine, perché le Azzorre sono molto diverse: in mare apertissimo, sono battute dal vento e dalle correnti, e ricordano in alcune zone certi paesaggi irlandesi. Ma cos’è che le rende davvero interessanti, per chi decida di visitarle? Sicuramente la straordinaria possibilità di vedere i cetacei, soprattutto la balena azzurra e l’enorme capodoglio, che veniva un tempo cacciato per l’olio che si estrae dalla sua testa: un olio che non congela mai e che serviva come prezioso conservante. Oggi l’economia basata sulla caccia ai cetacei  si è riconvertita nel “whale watching”, cioè nella loro osservazione. Le baleniere, ormai inoffensive, ospitano soltanto curiosi amanti di questi incredibili animali. Il trekking è un’altra attività che offre belle opportunità, così   come la pesca d’altura o il cosiddetto “vulcanismo”, una singolare forma di osservazione dei numerosi vulcani azzorriani fra speleologia e archeologia.  E poi ancora golf, diving, catamarano, oltre ad un turismo legato alle spiagge, anche se un po’ spartano. Interessantissimi invece le piscine naturali tra gli scogli, dove si usa andare anche per essere al riparo da vento e correnti: lì l’accesso è facilissimo e consentito anche ai portatori di handicap.

Per info: www.kingholidays.it

Cecilia Emiliozzi