“I dati Istat sono sicuramente importanti – afferma Filippo Donati, Presidente Asshotel – ma ormai i numeri relativi agli arrivi ed alle presenze ed al tasso dell’occupazione delle camere non sono più in grado di dare una panoramica completa di un sistema turistico maturo quale è quello italiano. Nonostante i segnali positivi, gli albergatori si ritrovano a fare i conti con percentuali di occupazione delle camere molto basse, considerate le potenzialità e l’attrattiva che l’Italia continua ad esercitare sui turisti. Permangono poi motivi di preoccupazione sulla situazione economica italiana ed internazionale che non fanno ben sperare per il futuro.
“È giunto il momento di diffondere i dati relativi alla spesa dei turisti ed al fatturato. La politica del low cost attuata dalle piccole e medie imprese alberghiere, che implica un abbassamento del prezzo medio di vendita, alla lunga non paga perché abbassa la redditività delle imprese e la loro possibilità di realizzare nuovi investimenti. Occorrerebbe, poi, conoscere i dati sulla situazione dei nostri più diretti competitors, Francia e Spagna per esempio, e metterli a confronto con i risultati degli alberghi italiani. È indispensabile – conclude Donati – essere conseguenti e alle dichiarazioni devono seguire i fatti. Se il turismo è un settore determinante per l’economia del Paese, è ora che venga studiato come una vera scienza economica e quindi è fondamentale la diffusione dei dati sulla spesa dei turisti e sui fatturati”.