Con un elegante stand di 480 metri quadri, 52 operatori molto attivi ai propri desk e 15 delegazioni di buyer ricevute, la meeting industry italiana ha chiuso molto positivamente l’edizione 2010 di Imex. Grande soddisfazione delle istituzioni, che, insieme a Federcongressi, hanno reso possibile la partecipazione della nostra filiera alle stesse condizioni economiche degli anni passati. Qualche anticipazione anche sul costituendo Convention bureau nazionale.
Si è conclusa con un bilancio largamente positivo la partecipazione dell’Italia alla ottava edizione di Imex, la fiera di riferimento a livello mondiale per la meeting & incentive industry, svoltasi a Francoforte dal 25 al 27 maggio.
L’area italiana si è sviluppata lungo un elegante stand ampio 480 metri quadrati che ha ospitato le postazioni dei 52 operatori (rappresentativi del meglio dell’offerta nazionale in ciascuna delle sue branche) e un’ampia serie di spazi e servizi collaterali. Grande il successo: il nostro stand è stato crocevia di migliaia di visite da parte di potenziali clienti da tutto il mondo, e ha anche ospitato 15 delegazioni di buyer appositamente selezionate – segno di un’offerta appetibile e largamente apprezzata senza distinzioni di latitudine o cultura. La presenza italiana è stata resa possibile grazie all’interessamento, al sostegno e alla sinergia del Ministero del Turismo, della Struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia, dell’Enit (agenzia nazionale per il turismo) e di Federcongressi, alle quali si deve il superamento delle tante difficoltà, anche di natura economica, che nei mesi scorsi l’avevano messa a rischio. Da ricordare, inoltre, che la quota di partecipazione pro capite è stata mantenuta agli stessi livelli degli anni passati.
«Sono grato a tutte le istituzioni», commenta il presidente Federcongressi Paolo Zona, «che ho simbolicamente ringraziato a Francoforte nelle persone del direttore della struttura di missione, Eugenio Magnani, e del direttore dell’ufficio Enit locale Marco Montini, perché ancora una volta hanno mostrato di essere sensibili alle esigenze dei nostri operatori, dando anche prova di un’attitudine alla sinergia che, soprattutto in un momento di difficoltà economico-finanziarie come questo, fa ben sperare per il futuro».
Verso il Cb nazionale
E a proposito di futuro, un progetto è in cima all’agenda di Federcongressi: la costituzione del Convention bureau nazionale. Durante un informale incontro riservato ai 52 operatori italiani ad Imex, il presidente Paolo Zona, insieme al direttore della struttura di missione Magnani, ha dato alcuni aggiornamenti sul work in progress. «Ormai», ha detto, «sappiamo bene che il Ministro Brambilla ha compreso come la costituzione di questo organismo sia irrinunciabile, e ciò ci conforta nell’idea che a questo risultato stavolta si giungerà davvero. Negli scorsi mesi (cioè dopo l’ultima BTC, durante la quale l’On. Brambilla dichiarò a sorpresa di voler lanciare il Cb nazionale entro il 2009, ndr) il Ministero e Federcongressi hanno lavorato molto su questo fronte, con la riservatezza necessaria a una fase di valutazione tecnico-legale – e di importante valenza politica – come l’attuale. Sono sul tavolo almeno tre ipotesi alternative di configurazione societaria, anche se un elemento comune, di cui possiamo ormai stare sicuri, c’è: il Cb nazionale verrà costituito come soggetto autonomo e permanente, a diretto contatto con le Istituzioni. Altro elemento di valutazione è la governance del Convention bureau, nonché le rappresentanze istituzionali che troveranno spazio al suo interno. Siamo al lavoro per ottenere come Federcongressi una rappresentanza sia tecnica (come fu nel network interregionale Italia for Events) sia politica, che consideriamo irrinunciabile».