I conti del vettore irlandese chiusi al 31 marzo 2010 sono eccezionali, non solo per le cifre ma soprattutto perché essi vanno comparati con l’andamento generale del settore che come è noto non è dei più rosei. Il revenue è aumentato di poco, appena il 2 per cento, passando da 2,942 milioni di euro a 2,988 ma la cifra che colpisce sono quei 319 milioni di euro di profitto (after tax) che vanno comparati ai 105 milioni, sempre di profitto, fatti registrare nell’anno finanziario precedente.

Il numero passeggeri trasportati è schizzato a 66.500.000 la cifra pone la compagnia al primo posto in Europa nella graduatoria passeggeri sui settori internazionali, ricordando comunque che la prima compagnia “major” europea la Lufthansa ha trasportato nel 2009  53.168.000 passeggeri una cifra che comprende però sia il traffico internazionale come anche quello domestico. Queste le cifre del numero passeggeri trasportati nell’anno 2009 dai maggiori vettori AEA (Airlines European Association) le quali vanno messe a confronto con i 66 milioni di passeggeri Ryanair.

LUFTHANSA            53.168.000

AIR FRANCE                        47.920.000

BRITISH AIRWAYS             32.279.000

TURKISH                              24.538.000

KLM                                      22.332.000

SAS                                        21.382.000

ALITALIA                             21.218.000

IBERIA                                   20.476.000

Come si può osservare ormai il distacco è netto e il vettore, sia pur con una rete sociale limitata al solo bacino mediterraneo, è di fatto il primo vettore europeo. Nel comunicato della compagnia viene ricordato come questi risultati sono stati ottenuti in un anno che ha visto la chiusura di Bluewings (Germania), Globespan (UK), My Air (Italia) Segal Air e Sky Europe in Slovacchia. L’anno 2009 è stato anche caratterizzato dalla caduta del turismo in Irlanda soprattutto causata dalla imposizione di una recente tassa turistica di 10 euro. Il solo scalo di Dublino è passato da 23.500.000 passeggeri del 2008 a 20.500.000 del 2009 e già questa cifra da sola basterebbe a mettere in crisi qualunque compagnia aerea locale; non è un caso se Aer Lingus ha dichiarato una perdita (after tax) di 130 milioni di euro nel FY 2009-2010 Queste considerazioni comunque evidenziano il particolare che Ryanair pur essendo di fatto una compagnia irlandese, non ha un network che si diparte solo dall’Irlanda, bensì interessa l’intero continente con una serie multipla di collegamenti dai trasversali ai domestici.

Ryanair ha aperto nel 2009 altre 8 basi (attenzione: basi non destinazioni) e precisamente Bari, Brindisi, Faro, Leeds, Oslo, Rygge, Porto, Trapani e di queste otto –non sappiamo se compiacercene o dispiacercene, quattro sono italiane a ulteriore dimostrazione della facilità della penetrazione del fenomeno low cost nel nostro territorio. Nel suo comunicato la compagnia ha tenuto a precisare che con il diminuire del traffico aeroportuale che ha caratterizzato in generale l’Europa, è aumentata la lista degli scali che hanno fatto richiesta a Ryanair per l’apertura dei suoi servizi. Il totale delle basi piazzate in Europa è giunto a 42 unità, i Paesi serviti sono 26, le destinazioni 155; gli aerei in servizi sono 247 con 75 velivoli in ordinazione. A proposito, per il prossimo anno la previsione è di portare i 66,5 milioni di passeggeri a 73.500.000

Antonio Bordoni