“Pur registrando a giugno un +1,3% di pernottamenti alberghieri rispetto allo stesso periodo del 2009, il primo semestre del 2010, turisticamente parlando, segna un indice a crescita zero senza aumenti né decrementi, a dimostrazione di una situazione economicamente ancora in crisi”. È quanto afferma il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione (l’inchiesta è stata svolta dall’1 al 7 luglio, intervistando con metodologia internet 794 imprese ricettive, distribuite a campione sull’intero territorio nazionale). “La situazione di stagnazione -aggiunge Bocca- trova tuttavia delle ulteriori e significative punte di criticità nelle voci tariffe e fatturati e nella componente forza di lavoro.
“Dai dati ufficiali dell’Istat, infatti, emerge in modo inequivocabile che le tariffe alberghiere da gennaio a maggio sono diminuite a livello nazionale dell’1% (a fronte di un tasso di inflazione dell’1,3%) e l’occupazione dei nostri dipendenti ha subito da gennaio a giugno una perdita complessiva del 3%.
“Il risultato -commenta il Presidente degli Albergatori italiani- ci porta a denunciare, pur in un contesto di maggior competitività tariffaria dell’offerta, un calo attorno almeno al 5-7% dei fatturati delle imprese, costrette peraltro ad espellere non solo lavoratori a tempo determinato (-2% da gennaio a giugno) ma anche quelli a tempo indeterminato (-3,7% da gennaio a giugno) per abbattere i sempre più crescenti costi d’esercizio.
“È tempo -conclude Bocca- che il Governo, che pur ha colto alcuni nostri segnali, metta ora mano a misure di politica economica favorevoli al settore, per consentirci di interrompere l’emorragia di lavoratori ed al contempo avviare quella fase di reale recupero di quote di mercato, finora annunciato da improbabili rilevazioni statistiche che cozzano in modo plateale con la cruda realtà dei numeri con i quali gli albergatori italiani hanno a che fare giorno per giorno”.
– GENNAIO: -2,1% di presenze (ed il -3% di lavoratori occupati
– di cui -4% a tempo indeterminato e +0,1% a tempo determinato))
– FEBBRAIO: +1,5% di presenze (ed il -0,8% di lavoratori occupati
– di cui -2,5% a tempo indeterminato e +3,2% a tempo determinato)
– MARZO: +4,4% di presenze (ed il -3,7% di lavoratori occupati
– di cui -4,6% a tempo indeterminato e -2,1% a tempo determinato)
– APRILE: -1,7% di presenze (ed il -3,8% di lavoratori occupati
– di cui -5,1% a tempo indeterminato e -1,9% a tempo determinato)
– MAGGIO: -1,4% di presenze (ed il -3,9% di lavoratori occupati
– di cui -2,9% a tempo indeterminato e -5,3% a tempo determinato)
– GIUGNO: +1,3% di presenze (ed il -2,4% di lavoratori occupati
– di cui -2,9% a tempo indeterminato e -1,8% a tempo determinato)
– GENNAIO-GIUGNO: +0% di presenze (ed il -3% di lavoratori occupati
– di cui -3,7% a tempo indeterminato e -2% a tempo determinato)