Tutto sommato buoni risultati dal punto di vista turistico per il Friuli Venezia Giulia, che ha diffuso i numeri del 2010. Mediamente, gli arrivi hanno fatto registrare una media dell’ 1,8% in più rispetto all’anno precedente, con dei picchi che riguardano le città principali. In particolare: Pordenone(+10,1% arrivi e +6,8% presenze); Udine (+8% arrivi e +5,3% presenze); Trieste (+8,6% arrivi e +5,1% presenze).
L’unica provincia in controtendenza è Gorizia, con una performance in calo (-1,6% arrivi e -6,6 presenze). Bene anche le cosiddette “Perle d’arte”, ovvero i centri di qualche interesse artistico, come ad esempio Cividale, Gemona, Aquileia: +1,5% gli arrivi e +2% le presenze. Interessante la montagna, che nel periodo 15 dicembre 2010-15 gennaio 2011 ha registrato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno un 5,2% in più di arrivi. Il mare invece, in linea con il trend nazionale, non è andato affatto bene. Federica Seganti, Assessore alle Attività Produttive del Friuli Venezia Giulia, ha commentato così i dati emersi:-“Complessivamente, rispetto a quella che è una congiuntura macroeconomica difficilissima, forse la peggiore dal secondo dopoguerra, direi che ci siamo difesi bene. Osserviamo comunque che la fruizione del prodotto turistico sta cambiando: si fanno vacanze più brevi ma più frequenti, privilegiando il prodotto culturale. I dati parlano infatti di crescita per le città d’arte e di calo per le vacanze balneari”-. Interessante è anche osservare chi viaggia e dove alloggia: sono in aumento i turisti provenienti dalla Toscana e dal Lazio, per quanto riguarda l’Italia, e da diversi paesi dell’Est per quanto riguarda l’Europa: Russia, Ucraina e Slovacchia in ordine di importanza. Le strutture ricettive: in calo i campeggi (forse a causa dell’anno particolarmente freddo e piovoso) e in aumento, ormai costante da anni, i bed&breakfast, decisamente per il fattore prezzo.