Il mondo delle compagnie aeree è talmente in continua fibrillazione, oggetto senza fine di crisi, aperture, chiusure, ridimensionamenti, alleanze, vulcani che bloccano il traffico…. che quanto sta accadendo dietro le quinte, nell’industria dei canali di distribuzione  finisce per  venir dimenticato anche perché poco trattato dai canali dell’informazione.  Eppure siamo di fronte a una vera e propria guerra che il più delle volte finisce nelle aule dei tribunali.

Come si sia arrivati al punto di rottura è davvero paradossale specialmente riflettendo sul particolare che i sistemi  computerizzati delle prenotazioni sono nati all’interno delle compagnie aeree e pertanto può apparire alquanto strano che quest’ultime oggi si confrontino in tribunale con le società che li gestiscono.

In effetti, nessuno vieta a un vettore di creare un sistema che gestisca “in casa” le prenotazioni, ma il fatto è che il posto sull’aereo deve essere venduto in ogni continente, anche tramite il canale agenziale; non solo ma la compagnia aerea nel vendere quel posto deve coordinarsi con i vettori suoi partner sicchè il suo sistema operativo deve interfacciarsi anche con quello delle consorelle. Infine nel momento in cui il sistema viene “esposto” all’esterno e reso accessibile a terzi in via telematica, iniziano i ben noti problemi relativi al rispetto della normativa sulla concorrenza e trasparenza dei dati.

Quindi possiamo ben dire che mentre nei tempi ante-internet ogni compagnia aerea aveva il proprio dipartimento booking che gestiva direttamente le prenotazioni, oggi con Internet una tale possibilità è esclusa, o perlomeno non è più fattibile nel modo a 360 gradi come avveniva nel passato, ma solo per quanto riguarda “correzioni di tiro” su specifiche problematiche aziendali.  Rientra in quest’ultimo concetto, ad esempio, la possibilità di determinare la suddivisione dei posti della classe economica su più sotto-classi di prenotazione e quindi su molteplici tariffe da applicare.

Per tutto il resto le compagnie aeree dipendono, è questo l’esatto verbo che va usato, da società di gestione esterne le quali si fanno pagare per la vendita del prodotto, come pure per i singoli segmenti di prenotazione fatti da chiunque a favore di quel certo vettore.

Risale addirittura agli anni sessanta il primo sistema computerizzato di prenotazione lanciato da una compagnia aerea.  Dalla collaborazione fra l’IBM e American Airlines nel 1964 quest’ultima lanciò il Semi-Automatic Business Research Environment (SABRE). Poi fu la volta di altre aerolinee che provvidero a lanciare altri sistemi di prenotazione; non è questa la sede per fare la storia di questi sistemi, val la pena però ricordare che i CRS erano assurti a tale importanza per le vendite di un’aerolinea, che quando Frank Lorenzo che guidava la Texas Air decise di acquistare la Eastern Airlines lo fece soprattutto per guadagnare il controllo del suo sistema di prenotazioni “SystemOne”. E proprio modellandosi su quest’ultimo, in Europa a metà degli anni ottanta, Air France e Lufthansa vararono Amadeus.

Ebbene negli Usa in questi giorni è guerra aperta fra American Airlines e i GDS Sabre/Travelocity ed Expedia da quando il vettore statunitense ha messo a punto un sistema di proprietà (DirectConnect) che consente alle agenzie di entrare in contatto con il vettore senza passare per i GDS. Si rifletta sul fatto che Sabre era un prodotto AA da quest’ultima poi venduto e ora, come una ruota che gira, American Airlines è tornata a produrre un proprio prodotto.  Attualmente Sabre è di proprietà Silver Lake e Texas Pacific Group.  Non solo, lo scorso aprile sempre American Airlines ha presentato un ricorso alle autorità’antitrust contro Orbitz e Travelport accusandole di monopolizzare il mercato della distribuzione.

Evidentemente dietro a tutte queste manovre vi è il fatto che le aerolinee si stanno accorgendo che il sistema prenotazioni rappresenta, così come oggi strutturato, un costo eccessivo e cercano di aggirarlo. In poche parole oggi i vettori -anche i maggiori- se vogliono essere presenti sulla distribuzione sembra debbano passare attraverso il canale dei GDS.

Altra notizia che ha contribuito a riscaldare l’ambiente è costituita dall’annuncio fatto dai responsabili di Google di acquisire i programmi della società ITA Software per aprire un nuovo canale di vendita di biglietteria aerea appunto tramite Google.

Tutto sembra indicare che accanto ai due tradizionali sistemi che si sono creati, da una parte i GDS e dall’altra le vendite on line, si stia aprendo un terzo canale. Di certo si può ritenere che con le tariffe ballerine che ci sono e i repentini cambiamenti cui esse sono soggette, le tariffe pubblicate sui siti internet delle aerolinee si dimostrano essere più aggiornate e convenienti di quelle offerte dai GDS. Prepariamoci quindi a imminenti novità.

Antonio Bordoni