Il sottoscritto sarebbe “l’esperto” di compagnie aeree di questa testata. Sinceramente però da un po’ di tempo a questa parte nutriamo seri dubbi sulla capacità di poter esplicare tale ruolo. E’ una confessione che facciamo convinti, e la ragione di ciò è alquanto disarmante nella sua semplicità dal momento che secondo noi di compagnie aeree, tranne una manciata di loro, non ve ne sono più nel modo in cui esse dovrebbero esistere ed operare.
Un vettore aereo è a tutti gli effetti un’impresa commerciale al servizio del Paese la cui bandiera è impressa nella carlinga dei suoi aerei. Non si tratta soltanto di portare turisti in luoghi esotici ma di offrire un servizio di mobilità alla propria nazione e ai suoi cittadini.  Quando leggiamo di una Malev, il vettore di bandiera ungherese che volava da oltre 60 anni, alla quale il proprio governo non è stato in grado di elargire aiuti perché qualcuno a Bruxelles vieta i sussidi di Stato e richiede la restituzione di quanto avuto negli anni passati costringendo questo vettore a chiudere i battenti, siamo di fronte a qualcosa per noi molto discutibile.
La storiella che ci hanno raccontato per anni che scopo della deregulation era quello di permettere solo ai più virtuosi di rimanere a galla lasciando fallire gli incapaci, fa acqua da tutte le parti dal momento che negli anni passati, specialmente nel periodo a ridosso dell’avvio, non poche “grandi” compagnie europee di bandiera hanno ottenuto aiuti dai propri governi.

Ma per la precisione non è nemmeno questo il punto su cui intendiamo soffermarci perché ben altri avvenimenti sono successivamente accaduti.
Responsabili primari della crisi globale sono gli istituti finanziari e i loro prodotti di alta ingegneria che sono stati immessi sui mercati mondiali; ebbene è opinione diffusa degli esperti della materia che tutte le misure anticrisi varate, in particolar modo dalla BCE, hanno previsto aiuti alle banche in difficoltà; così come è un aiuto alle banche, ad esempio, continuare a limitare l’uso della cartamoneta a favore delle carte elettroniche che altro non significa che i soldi li ha la banca e li elargisce a sua discrezione magari dietro il pagamento di commissioni.

Allora ecco che noi ci troviamo di fronte ai classici figli e figliastri, perché se sei un istituto bancario non puoi fallire, devi venir salvato, e lo Stato viene in tuo soccorso con i soldi dei cittadini, mentre, se sei una Compagnia aerea, puoi andare a gambe all’aria perché le “regole” dicono che per il libero mercato è bene che tu fallisca: è un modo di vedere le cose  tutto di parte aggravato dal fatto che a governare la Grecia e l’Italia non vi è più chi è stato eletto bensì uomini provenienti dall’elite finanziaria.
Ma anche sul libero mercato c’è molto da dire. L’abolizione delle frontiere, l’abolizione dei dazi ha senso soltanto se i Paesi interessati sono tutti livellati ad uno stesso valore industriale e di forza geopolitica, se non è così, se vi è disparità (come in effetti tutti sapevano si sarebbe avuta, facendo entrare determinati Stati deboli nell’area euro) il libero commercio, termine che manda in estasi la maggior parte dei nostri commentatori, non può non portare alla riduzione in schiavitù delle nazioni meno avanzate rispetto a quei Paesi dalle economie più forti.
E sarà un caso se, tornando alle compagnie aeree, ricordiamo ancora una volta che le alleanze dei cieli così come si sono venute formando, rispecchiano in pieno un mondo fatto di signorotti e di vassalli? E ciò si è verificato perché si è portata avanti la grande illusione di poter fare dell’Europa una unica entità anche se si sapeva circa  le differenze dei valori in campo.
Con il termine vassallo, derivato da vassus (“servo”), si intende colui che, in qualità di concessionario, riceve dal sovrano l’affidamento di incarichi amministrativi e, contemporaneamente, la gestione di territori, prestando in cambio obbedienza e fedeltà. Ebbene, andatevi a vedere chi è alla guida delle tre alleanze Oneworld, Star Alliance e Skyteam, e confrontate con ciò che vedete in televisione quando il duo Sarkozy-Merkel appaiono congiuntamente per dettare agli altri Stati cosa essi debbono e non debbono fare, e traetene le ovvie conseguenze.
E se il ministro Cameron non si aggiunge sul podio è perché è rimasto fuori dall’Euro. Ebbene, dopo aver combinato questo bello sconquasso, dopo aver prodotto figli e figliastri, poi puntuale arriva la presa in giro come l’ultima notizia di questi giorni: l’antitrust della UE apre una inchiesta per stabilire se la joint venture tra Air France/Klm, Alitalia e Delta violi le norme in materia di concorrenza. Come dire che prima permettono la formazione di gruppi, poi si meravigliano se le compagnie interessate anziché farsi concorrenza si coordinano sulla capacità e le tariffe.

Insomma in questo clima di perenne crisi le compagnie aeree possono sopravvivere solo se si accordano e formano gruppi, ma anche in questa fattispecie l’occhio del grande fratello è sempre presente, pronta a comminare multe e sanzioni. No, decisamente non sono queste le compagnie aeree che conoscevamo e forse non sono nemmeno queste le compagnie che l’utente voleva, ma soprattutto non è questo il clima migliore per assicurare un futuro all’aviazione civile.

Antonio Bordoni