Ci risiamo. Questa storia del numero passeggeri trasportati da Ryanair e Alitalia sta diventando un tormentone, una polemica che assomiglia sempre più a quella fra Malpensa e Fiumicino e come quest’ultima anch’essa assolutamente inutile, inappropriata e superflua. E questa volta la provocazione viene, tanto per cambiare, dalla compagnia di Michael O’Leary. La vicenda la conoscete bene: è da qualche anno che al momento della chiusura dei suoi conti annuali, (per Ryanair al 31 marzo) questa se ne esce che ha portato più passeggeri di Alitalia.
Ora, a prescindere dal fatto che anche se il particolare fosse corretto esso non meriterebbe affatto tutta questa enfasi e pubblicità che ne fanno i media, va detto che il paragone così come viene proposto è sbagliato.
E’ da quando gli aerei hanno le ali, ovvero da sempre, che nel mondo delle compagnie aeree quest’ultime hanno un solo modo di conteggiare i propri passeggeri e Ryanair male fa di sua iniziativa a sovvertire questa modalità, e peggio ancora si comporta chi gli va dietro nei suoi conteggi.
Le graduatorie fra vettori vengono fatte su base complessiva tenendo conto del numero passeggeri trasportati globalmente su tutte le rotte. Non esiste che un vettore straniero in casa altrui si mette a conteggiare quanti passeggeri ha trasportato solo da/per quel Paese e compara questo dato con quanti passeggeri il principale vettore ha portato su tutte le sue rotte nazionali, internazionali e intercontinentali.
Noi non vogliamo nemmeno scendere nel dettaglio dei numeri, non ci mettiamo a disquisire fra i 24 e i 25 milioni dell’uno e dell’altro. Facciamo solo notare che nessuna aerolinea, in nessun periodo, ha mai fatto un paragone del genere per il semplice motivo che si stanno comparando due valori disomogenei: un valore, quello di Ryanair, che si riferisce a un solo mercato, con un altro quello di Alitalia, che comprende i dati complessivi per tutti i paesi serviti da quest’ultima.
Detto questo ed evidenziato come il paragone, così come oggi viene presentato, da un punto di vista tecnico è insolito e fuori dai parametri dell’industria, precisiamo anche che la compagnia irlandese è da tempo che ha sorpassato Alitalia e non certo da quando ha iniziato a proporre questi inappropriati conteggi. Basta andare indietro negli anni, spulciare negli annali storici e scoprire che è almeno dall’anno 2004 che Ryanair ha superato Alitalia; infatti quell’anno Alitalia aveva trasportato 22,2 milioni di passeggeri mentre Ryanair aveva raggiunto i 27.594.000 : è così su questi dati complessivi che si fanno le graduatorie nell’industria aerea.
Ora, onde completare il discorso non ci nascondiamo il fatto che se Ryanair riesce a portare da un solo paese più passeggeri di quanti (in quella stessa nazione) ne trasporta quello che una volta era il suo principale vettore di bandiera, nessuno vuol togliere il merito di questo traguardo, ma ripetiamo che questo è un paragone insolito per l’industria aerea in quanto si mettono a confronto dati disomogenei. E a questo punto, fra l’altro, immaginiamo che tenendo conto della mole della flotta di Ryanair ormai prossima ai 300 Boeing 737/800, il mercato italiano non sia il solo a trovarsi nelle condizioni in cui il principale vettore nazionale venga superato (nel modo suddescritto) da Ryanair.
In questa surreale vicenda va anche ricordato che mentre il numero dichiarato da Alitalia, così come pure da ogni altro vettore tradizionale, rappresenta passeggeri realmente trasportati che hanno cioè occupato un sedile dell’aereo, la stessa cosa forse non si può dire per Ryanair che solitamente accompagna i dati con l’avvertenza che i suoi “trasportati” sono in realtà “biglietti venduti”, fatto questo che ha trovato riscontro nelle dichiarazioni dell’Enac la quale aveva avvertito che c’era qualcosa che non quadrava nelle cifre riportate da Ryanair. Anche questo particolare avrebbe dovuto essere un motivo in più per Ryanair per usare estrema cautela nel proporre accostamenti gratuiti di cui nessuno sente la necessità. Nelle graduatorie mondiali anche British Airways risulta superata da Ryanair, così come pure l’altro vettore irlandese Aer Lingus. Ebbene, in mezzo a tanti nomi illustri ben più vicini al mercato irlandese, sinceramente non si capisce perché Ryanair venga a proporre questi accostamenti con l’Italia e l’Alitalia.
Antonio Bordoni
Bene, un minimo di buono, sano e competente senso di appartenenza nazional popolare. Che di questi tempi a mio parere non guasta affatto. Però mi sembra che colpire l’Alitalia sia un po’ come sparare sulla Croce Rossa.
Evidentemente ad O’Leary piace “vincere facile” anche barando un po’ sul modo di contare e sull’unità di misura corretta che sono in effetti i “culi” sui sedili e non il conteggio degli addebiti sulle carte di credito on line. Ad maiora!
Caro Antonio
bisognerebbe chiedere a Ryanair quanti dei biglietti venduti non sono stati utilizzati e a
quanti non ha riborsato le tasse aeroportuali incassate e non pagate
Cordialità
Ferruccio Dri
In effetti, la vicenda dei biglietti venduti on line,e non soltanto delle “low cost”, è un buco nero che mi pare non sia mai stata seriamente affrontata da nessuno e tantomeno dalla categoria.
Che ci sia un 100% di penale da cancellazione nell’acquisto di una “low fare” è plausibile e fa parte del gioco, da sempre. La possibilità di pagare delle fee per ogni eventuale modifica, data, itinerario, nomi pax, è sicuramente un vantaggi. Ma le fees di prenotazione, le fees per l’uso della Carta di Credito e l’enormità degli importi dovuti in tasse e supplementi vari come il security, il fuel surcharge, landing etc etc, se non rimborsati in seguito ad una cancellazione definitiva di una transazione interamente prepagata, rasentano il reato di appropriazione indebita. Sarebbe interessante, a livello di categoria, anche per dimostrare un “prendere posizione” a difesa del consumatore vessato, di dare inizio ad una vera e propria campagna in tal senso. Io, da parte mia e da ormai “antico ex” potrei mettere a disposizione un’associazione “Lo Sportello del Cittadino”, con un pool di avvocati, fiscalisti e commercialisti, che potrebbero almeno nella fase di istruzione della cosa, svolgere un’attività consulenziale a titolo gratuito, ed il nostro valoroso “Interline” esserne il promotore nel settore.
Che ne pensate? A presto, G.M.
ma quale Ryanair? se fossi un vignettista, disegnerei un aereo ryan con le valigie sedute sui sedili e i passeggeri in stiva … . gli italiani dovrebbero ben guardare prima di prenotare Ryan; nel mese di febbraio 2012, a parità di tratta nazionale milano reggio/lamezia, Ryanair costava ben 190,00 euro, senza cc e fronzoli vari, contro i 100 di Alitalia, tutto finito. E continuiamo a prenotare Ryan?