Di Liliana Comandè.

 

Se il 2011 è stato pessimo il 2012 si presenta ancora più brutto dell’anno passato. E’ ora di svegliarsi!

Da qualche anno, gli operatori turistici che programmano voli charter, per arginare il fenomeno del last minute hanno inventato il “Prenota Prima”,  meglio conosciuto come “advanced booking”. Un’ottima e condivisibile idea, che avrebbe dovuto far ottimizzare l’acquisto dei posti sui voli e avrebbe tranquillizzato i T.O. impegnati in queste rischiose operazioni. Ma come funziona, in realtà, questa prenotazione anticipata e, soprattutto, a chi conviene?  La prenotazione di un viaggio con questa formula  si verifica con molto anticipo rispetto alla data di partenza, e deve avvenire entro una data stabilita dal T.O.. Il prenota prima fa risparmiare al cliente parecchi soldini il quale, però, deve versare l’intero importo al momento della  conferma del pacchetto acquistato. Fin qui nessun problema. Il cliente è contento di risparmiare, anche se deve privarsi immediatamente della quota totale del costo del viaggio ( e di questi tempi non è poco il sacrificio di molti!) . Ma il risparmio che ne ricava è “sostanzioso” e, quindi”, il gioco vale la candela.

L’agente di viaggio, che effettua la prenotazione all’operatore, una volta avuta la conferma dal T.O., deve versare a quest’ultimo, tutta la somma incassata dal cliente.

Il T.O. incassa i soldi e “riempie la sua cassa” con questo “benedetto” denaro contante e così può anticipare i soldi alle compagnie aeree oppure pagare i debiti contratti l’anno prima e ancora “pending”.

Quindi, su tre soggetti, ce ne sono due che hanno tutto da guadagnare dal prenota prima e ce n’è uno solo che sta lì a guardare…il passaggio di soldi.

Come mai? La risposta è semplice.  L’ADV  non fa altro che lavorare per convincere il cliente a scegliere una meta piuttosto che un’altra, un T.O. piuttosto che un altro, perdere tutto il tempo che ci vuole per sistemare una prenotazione (oltre a far firmare contratti e cose varie…ma è il suo lavoro!) e poi, alla fine,  fa il “passa denaro” e vede andar via sotto il naso il frutto del suo lavoro.

I soldi che riceve dal cliente, infatti, non restano in mano al dettagliante, ma prendono subito la via del T.O. E’ normale e giusto che funzioni così. Perché fra tre attori ce n’è uno solo, che ha un ruolo di primo piano, ma non riceve “gli applausi” come gli altri? A me sta benissimo che ci sia l’advanced booking, anche se non riuscirà ancora a cancellare il last minut o last second, cosa che spero accada presto! Ma questo stare a guardare senza tenere in cassa i soldi è una cosa che ho sempre ritenuto sbagliata. A maggior ragione oggi, con i tempi infelici che corrono.

Tempi non certo tranquilli per nessun attore della filiera né per i rischi che si possono correre. Ci sono, infatti, molte agenzie che si trovano in difficoltà economiche ed avere in giacenza dei soldi sul conto non può che dare loro una certa sicurezza e stabilità. Una boccata di ossigeno, praticamente!

D’altra parte, basta guardare i bilanci degli operatori per notare che non se la passano certamente meglio di molti dettaglianti. Ma allora, in periodi nei quali avere un po’ di “denaro contante” – linfa vitale per chiunque – non fa male a nessuno, perché non dividere in maniera equa la somma incassata fra l’agenzia dettagliante e il T.O.? Tra l’altro, proprio a causa dei tempi incerti che si stanno vivendo, perché l’agente di viaggio dovrebbe affidare l’intero importo al T.O. molti mesi prima che il suo cliente debba partire? L’ADV è sicuro che se il suo cliente ha pagato un viaggio ad aprile, per partire a settembre, quando è il momento di ricevere i documenti di viaggio il T.O. operi ancora?

Perché, con la crisi che attanaglia il turismo e con le chiusure di molti T.O., anche di grosso rilievo, l’ADV deve essere l’unico soggetto a rischiare? Io credo che, dividendo a metà l’importo del viaggio, l’agente  verrebbe anche un po’ più tutelato economicamente, anche se non totalmente, dal rischio di chiusura dell’operatore. Anche perché, visto come NON funzionano le cose nel nostro paese, in caso di fallimento dell’operatore, pur esistendo il fondo di garanzia, il cliente fa sempre e comunque causa all’agenzia presso la quale ha acquistato il pacchetto. Hai voglia a spiegare al cliente o al suo legale – che, chiaramente, viene subito messo in mezzo  – che deve rivolgersi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per recuperare i suoi soldi. Non c’è niente da fare! Glielo puoi spiegare in cento lingue diverse ma l’avvocato è sempre lì, dietro l’angolo, a consigliare di denunciare il dettagliante. Questo perché il giudice di pace – che normalmente non capisce assolutamente niente di normative turistiche – darà sempre ragione al cliente e costringerà l’ADV a versare nuovamente i soldi nelle tasche del cliente, pur essendo già stati versati al T.O. fallito. Bello il funzionamento del nostro sistema giuridiziario in campo turistico, vero? Il cliente ha sempre ragione, anche quando ha torto, perché il giudice di pace si mette sempre dalla parte dell’utente. Non c’è proprio niente da fare. Anche quando hai ragione, alla fine, ti fanno pagare a metà le spese giudiziarie, oltre a quelle del tuo avvocato – chiaramente! Praticamente si è sempre (poco elegantemente detto) “cornuto e mazziato”!

E allora, agenti di viaggio, vogliamo pensarci a cambiare questa regola e a spartire la quota come dovrebbe essere per logica? Come al solito, c’è sempre “il cosiddetto ingenuo “ di  turno – in questo caso l’adv – che sta lì a guardare la palla che passa da una racchetta all’altra dopo averla regalata lui stesso ai due giocatori. E’ il caso o no di incominciare a pararsi le “spalle” e a non fare il solo collettore di soldi da mandare in tutte le casse, tranne nella propria?

Sembra un problema sciocco? A mio parere non lo è affatto. Ci si preoccupa dei due euro in più che il Governo vuole fare pagare sulle tasse aeroportuali, ma non mi sembra che qualcuno abbia mai sollevato questa questione.

La decadenza del settore…

In questi ultimi tempi si è potuta notare un’accelerazione sia della decadenza che dello sfaldamento del settore agenziale.  Ogni giorno c’è qualcosa o qualcuno che ne calpesta la dignità, la professionalità e la stessa sopravvivenza. Mai si sono vissuti tempi così duri per l’ADV, accerchiato da ogni lato.

C’è una specie di disegno in atto per far sì che questo anello della catena venga tolto. E ancora non se ne capisce il perché. Accadono cose che non hanno un filo logico. Operatori turistici, albergatori o compagnie di navigazione danno una commissione inferiore a chi ha fatto in modo di farli diventare proprio quelli che sono e questi…per tutta riconoscenza, cercano di “rubare” il cliente all’ADV facendoli prenotare direttamente nel loro sito ad un costo inferiore a quello praticato ai dettaglianti.

Io dico che il mondo non è più sano…è malato, anzi, marcio. Ha un qualche senso far prenotare on-line un proprio servizio applicando – per esempio – un 15% di sconto, quando riconosce all’ADV un 8%? Mi domando, però, se questi operatori pensano che gli ADV abbiano tutti “l’anello al naso”  e non si accorgano di queste squallide manovre.  Ma non riescono a capire che, a questo punto, anche gli ADV prenoteranno on-line per avere lo stesso sconto? E allora, qual è lo scopo di tutte queste assurde operazioni di “intelligente marketing”?

E’ forse quello di convogliare tutta la clientela direttamente sul proprio sito, “attirandoli” con il forte sconto, e poi…una volta fidelizzati, applicare loro i prezzi pieni? Oppure è un modo subdolo per mandare via una parte del personale, visto che si fa tutto attraverso il PC? Non capisco ancora questo modo di agire poco razionale…o forse molto razionale ma a me incomprensibile!

 

Figli e figliastri anche per il Governo…

 

E c’è un’altra novità che si profila all’orizzonte! Il nostro “amato Governo”, presenterà entro il prossimo mese di giugno un nuovo decreto, chiamato “Digitalia”. In cosa consiste questa nuova ordinanza? Praticamente, il Governo vuole mettere un po’ di ordine su ciò che riguarda il digitale in Italia. Beh, e allora cosa c’entra il turismo? Verrebbe subito voglia di dire. C’entra, c’entra eccome, perché fra i vari punti del decreto c’è inclusa la defiscalizzazione dell’e-commerce. Capito ora cosa c’entra il turismo? E’ chiaro che in questo modo verrebbero beneficiate tutte quelle aziende che vendono i prodotti turistici esclusivamente on-line penalizzando, di fatto, la vendita effettuata tramite agenzie di viaggio e operatori tradizionali. Ma è normale o costituzionale questa cosa? In un altro paese sarebbe possibile pensare ad un decreto così iniquo?

Agenti sveglia! Non è più tempo di stare alla finestra a guardare che gli altri si muovano per voi! Se qualcuno, che capisce più di noi di economia e di finanza, ha detto che il 2012 sarà peggiore dell’anno scorso, riuscite a immaginare qualcosa di peggio del 2011? Un anno tanto disgraziato che avremmo voluto non si ripetesse più. E invece…quanti ancora spariranno in silenzio o rumorosamente? E, stiamone certi, il tonfo farebbe un rumore ben più forte del solito e… allora ci sarebbe da incominciare a pensare ad un cambio di attività!

 

Liliana Comandè