Nell’ormai lontano 1992, al Teatro Politeama Giacosa di Napoli, debuttava uno dei più complessi spettacoli musicali degli ultimi anni Novecento Napoletano. Cento artisti tra musicisti, interpreti, tecnici, danzatori, comparse e poi scenografie, attrezzi, costumi in una sequenza ininterrotta di quadri a tema e di coreografie ispirate alle illustrazioni  ed alle pitture dell’epoca d’oro per le Arti napoletane. Da allora si sono susseguite molte edizioni che hanno portato la formula Novecento napoletano anche oltre i confini nazionali. Ogni edizione ha portato un arricchimento dello spettacolo e con l’inserimento di Federico Salvatore la dinamica è diventata sempre più teatrale. Una nuova edizione nella stagione 2011/2012 ne rinnova il successo drammaturgico, musicale, artistico.

“Così come è accaduto per altri momenti dell’espressione musicale Napoletana, fatta oggetto di ricerche storiche e filologiche approfondite e lontana da ogni forma di folklore strapaesano, ci sembrava che fosse ora di ricordare anche questo momento alto della produzione napoletana nel campo della musica popolare d’autore, recuperando questo episodio così  creativo della nostra storia, sfrondandolo da tutti gli orpelli, dai luoghi comuni, dalla retorica ovvia e modesta nella quale dal dopoguerra in poi è scivolata la canzone Napoletana, fatte le doverose quanto rare eccezioni. Siamo partiti dalla ricerca di una corretta interpretazione canora scevra da lamentosità e gorgheggi  nasali malamente arabeggianti e vibrati  ghirigori vocali senza alcun nesso con la tradizione, privilegiando come nelle origini, la dizione, l’interpretazione, il gusto della lettura poetica, e nel contempo recuperando l’uso di un’orchestra rigorosamente acustica, che rispettasse nei limiti del possibile le sonorità e gli smalti richiesti nelle accurate partiture originali, grazie al lavoro del M° Tonino Esposito. L’altra operazione felicemente compiuta consisteva nella ricerca di atmosfere che scenograficamente potessero evocare insieme alla musica tutte le atmosfere, gli atteggiamenti, i costumi di un’ epoca,  prima documentandoci sulle tante pitture ispirate all’argomento e  realizzate da artisti come Scoppetta, Matania, Dal Bono, ed ora, nella nuova versione, con l’apporto di affascinanti e rari  filmati d’epoca, e di una particolare tecnica di realizzazione illuminotecnica ed elettronica, siamo riusciti a comporre degli autentici bozzetti dove le immagini, le canzoni, i movimenti coreografici curati da Enzo Castaldo, le figure di cantanti, attori, danzatori,mimi, rappresentanti della musica popolare e di strada,evocate e  ricostruite con cura da Mariagrazia Nicotra, riescono a calarci in un’atmosfera magica e surreale che solo il teatro e l’illusione che poeticamente ne deriva, sà  ricreare e coinvolgerci con emozione ed amore. Una piacevole visita tra un mondo indimenticato, ed una coinvolgente confusione di sentimenti che ci accomunano un pò tutti, noi napoletani, e tutti ci legano alle nostre radici,  ad una Napoli che non c’è più e della quale ci piacerebbe conservare il meglio, senza la presunzione di essere ricercatori e studiosi, ma con l’amore di figli affettuosi ma anche un pò disillusi, delusi da quello che a volte si vive, senza mai però abbandonare la speranza del recupero di una nostra dignità, della nostra cultura, e questo nel senso più ampio del termine, grazie anche ad una poesia, grazie anche ad una “canzone”….”

Bruno Garofalo


24 aprile 6 maggio

Doppiaeffe

Federico Salvatore Rosaria De Cicco

NOVECENTO NAPOLETANO  parte II

Il secolo d’oro della canzone napoletana

un progetto di Lello Scarano e Bruno Garofalo

collaborazione ai testi A. Karima Campanelli e Raffaele Esposito

con  Massimo Masiello Salvatore Misticone

orchestra diretta da M°Mariano Bellopede

costumi Mariagrazia Nicotra

movimenti coreografici Enzo Castaldo

arrangiamenti musicali M° Tonino Esposito

scene e regia Bruno Garofalo